ROTARY
CLUB CASERTA TERRA DI LAVORO 1954
Comunicato stampa
Un
corso intensivo, due giorni di lezioni, studio e confronti per la formazione di
tecnici rotariani di protezione civile è stato organizzato dal “Rotary Club
Caserta-Terra di Lavoro 1954” con la collaborazione della Fondazione Mida e
l’Osservatorio Permanente sul Dopo Sisma.
“L’iniziativa
– ha detto Giustino De Iorio, presidente del sodalizio casertano, salutando
i relatori e i partecipanti – si
inserisce nel programma sociale del Rotary e nella sua particolare attenzione
nel settore della protezione civile, un sistema che si sa quanto sia prezioso
in occasione di calamità naturali e industriali di varia specie. Il corso è
finalizzato alla formazione di soci e volontari rotariani che faranno parte
delle unità di soccorso”. Concetto ribadito anche da Alfredo Pecoraro,
presidente del Rotary di Nola-Pomigliano d’Arco che nel suo intervento
introduttivo ha sottolineato l’importanza del corso, il primo del Distretto
2100 a livello nazionale. Il Rotary non sarà attivato, all’occorrenza, soltanto
come centro di raccolta fondi ma come efficiente supporto operativo. A Giustino De Iorio va
pertanto il nostro grazie per questa intuizione, perfettamente aderente al
nostro scopo che è quello di servire al di sopra di ogni interesse personale”.
Circa
trenta i partecipanti che hanno seguito le relazioni di qualificati esperti di
protezione civile, della organizzazione dei soccorsi a popolazioni colpite da
disastri naturali, della medicina e della veterinaria dei disastri.
Responsabile
scientifico del corso il Disaster Manager Raffaele Bove, relatori il generale
di Aeronautica Elia Rubino, Francesco Geri del Dipartimento di Protezione
Civile per i rischi industriali, Francesca Caggiano del settore comunicazione, il
presidente della Fondazione Mida Francesco D’Orilia, l’esperto di progettazione
di servizi civili Modesto La Mattina.
Tra
i temi trattati: il sistema complesso della Protezione Civile, il ruolo delle
Regioni, delle Perovince e dei Comuni, il ruolo delle varie strutture
operative.
Di
particolare interesse gli esempi di pianificazione per il rischio
idrogeologico, per il rischio sismico, per i rischi correlati alla eruttività
del Vesuvio, degli incendi boschivi e di vari altri sconvolgimenti naturali,
tutti argomenti integrati dalla esperienze maturate nella gestione dei campi di
accoglienza e delle mense da campo nei territori di Sarno, delle terre del Sele
e del Tanagro, di quelle devastate e marchiate come “Terra dei fuochi”.
………
Nessun commento:
Posta un commento