“La nomina della giunta tecnica rappresenta un momento
importante della vita istituzionale della nostra comunità perché con essa,
benché Lei Sindaco, abbia esercitato un potere disciplinato dal TUEL 267/2000,
di fatto ha escluso un congruo numero di consiglieri comunali dalla possibilità
di essere parte attiva nelle decisioni
che determineranno il futuro della nostra comunità, consiglieri che hanno
contribuito nella misura di ben oltre il 58% dei voti alla sua elezione, oltre ad aver creato un
sovvertimento delle forze politiche che siedono in Consiglio Comunale. Tale
scelta comporta delle conseguenze di cui Lei deve assumersene la piena e totale
responsabilità.
In data 08 marzo u.s., Lei
dott.ssa Esperti rassegnava le sue dimissioni dalla carica di Sindaco, tramite
uno scritto “ricco” di illazioni e di notizie false e tendenziose rivolte ad
“una grossa parte degli Amministratori”, testo che non ripeto in questa sede,
poiché trattasi di atto ufficiale.
Il giorno 27 marzo u.s., le
dimissioni venivano da Lei revocate sulla base di una comunicazione scarna e sterile,
nella quale si limitava a fare superficiali riferimenti all’atto dimissionario,
indicando il numero di protocollo dello stesso e citando genericamente articoli
del TUEL, in totale assenza di qualsivoglia motivazione seria e concreta a
supporto della revoca. Considerata la consistenza
del testo delle dimissioni, l’atto di revoca doveva caratterizzarsi da
altrettanto massiccio contenuto. Un cambio repentino di decisione, benché
presentato nei termini di legge, va motivato in maniera precisa, articolata ed
impeccabile, per rispetto e considerazione nei riguardi dei cittadini del
Comune di Pontelatone. Ma questo è il mio modesto parere…
Solo nei giorni successivi, Lei
dichiarava testualmente ad un giornalista: “Sono
tornata sui miei passi perché alla fine ho ritenuto gravoso per il comune un
lungo periodo di commissariamento…”. In tale occasione, apprendevo, con
sommo piacere, che Lei accettava il mio invito di rivedere la sua posizione di
Sindaco dimissionario, rivoltoLe con il protocollo delle mie dimissioni da
Assessore in data 13-03-2018, ma con il senno di poi, dato il suo atteggiamento
da protagonista assoluta, sempre alla ricerca di capro espiatorio per coprire
la sua inconcludenza, considerato il suo rifiuto di riunirsi con il gruppo di
maggioranza, nonostante la duplice richiesta del capogruppo- consigliere Di
Domenico, preso atto del suo modo superficiale di gestire la macchina
amministrativa, dimostrato con gli atti emessi dal giorno della revoca delle dimissioni ad oggi,
per l’Ente era nettamente preferibile il commissariamento, poiché la sola attività
amministrativa ordinaria e non straordinaria, avrebbe arrecato meno pregiudizi e danni alla nostra comunità.
Con il suo gesto palesava la
mancanza di conoscenza della regole che disciplinano la sua carica e che sono
le fondamenta dell’attività istituzionale da Lei esercitata: se avesse preso
cognizione delle norme contenute nel TUEL, avrebbe risparmiato a noi tutti, la
teatralità e la pantomima delle dimissioni si, dimissioni no, revoca si, revoca
no.
Dunque, dopo aver attentamente
analizzato le motivazioni delle sue dimissioni, preso atto del suo ritorno in
capo all’Amministrazione con la revoca immotivata delle stesse e visto che le
scelte da Lei effettuate hanno determinato
lo sfaldamento del gruppo di maggioranza, in quanto ben 5 dei 7 consiglieri hanno preso le distanze da
Lei, dalle sue decisioni e dalla sua amministrazione, premesso che il gruppo è
ancora formato da tutti i consiglieri democraticamente eletti dal popolo, di
cui Lei non si fida, evidentemente è
nata una nuova maggioranza che tradisce la volontà sovrana del popolo.
Nell’individuare e comporre la nuova
Giunta Comunale dimostrava scarsa sensibilità nei confronti di una gran parte dei
cittadini del nostro Comune, venendo meno ad una legge non scritta, ad una
“consuetudine” dettata dal buon senso, dall’equilibrio che “imponeva” e
“impone” a tutti i Sindaci, nei decenni passati e non solo, che in giunta vi
sia la rappresentanza dell’intero territorio.
Tale passaggio si configurava e tutt’ora, purtroppo non si configura, con l’alternanza delle cariche di Sindaco e Vicesindaco tra cittadini che
rappresentassero, l’uno il centro abitato di Treglia e delle borgate di
Savignano e Casalicchio e l’altro Pontelatone centro e la periferia… Lei è
carente anche in questo: le sue giustificazioni non trovano riscontro, poiché è
inverosimile non individuare, in una comunità di circa 400 persone, un
professionista disponibile e capace di ricoprire la carica di vicesindaco ed
assessore. Le rammento un particolare che le sfugge: nella indicata comunità, allo
stato attuale priva di rappresentanza in seno alla Giunta Comunale, lei è stata
votata dal 70% dei votanti. Questo particolare ha fatto la differenza per la
sua elezione a Sindaco.
E’ meglio essere franchi …non si
è voluto trovarlo. Ho fiducia nel tempo, che scopre le bugie e svela la verità
delle cose e delle persone. Corsi e ricorsi storici…”
Antonio Carusone
Consigliere comunale di
Pontelatone
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