venerdì 15 giugno 2018

ANALISI POST ELEZIONI AMMINISTRATIVE, RAPPORTO CON LE FORZE CIVICHE AL CENTRO DEL DIBATTITO NEL PARTITO DEMOCRATICO. SGAMBATO: SE VUOLE RIPARTIRE, IL PD DEVE APRIRSI ALLE ESPERIENZE CIVICHE CHE PROVENGONO DALLA SOCIETÀ CIVILE.





"Anche queste ultime amministrative hanno dimostrato che il Partito Democratico non è autosufficiente e spesso continua ad arroccarsi o, peggio, a trasformarsi. 
Vogliamo aprire, confrontarci, stare tra chi i problemi li vive sulla propria pelle. Gestire il conflitto, non rimuoverlo. E partiamo da qui. Dalla differenza tra civismo e trasformismo". 

A dichiararlo Camilla Sgambato, componente della Direzione Nazionale del Pd in rappresentanza dell'area Orlando che prende spunto alcuni percorsi di integrazione con la società civile già seguiti nelle grandi città al voto domenica scorsa in provincia di Caserta.

"Prendiamo ad esempio la vicenda di Maddaloni dove i nostri antichi compagni di viaggio, da sempre esponenti del Pd, sono stati costretti a sposare un altro
Progetto che è stato premiato dai cittadini. La loro non è stata affatto un’operazione di trasformismo da punire con l’espulsione, come qualcuno ha provato a dire, ma una grande operazione che il Pd locale, con una segreteria cittadina non condivisa, ha osteggiato, così come aveva fatto lo scorso anno con la candidatura di Peppe Razzano, vittima del fuoco amico, dopo aver fatto un ottimo risultato al primo turno.
E la città li ha premiati. Uomini e donne che hanno aperto al civismo, dopo aver dato tanto al Pd ed essere stati massacrati in una sezione arrogante e autoreferenziale. 
Bravi. Bravi davvero. 
Un Pd che vuole riprendersi dopo aver capito i propri errori, ad esperienze così spalanca le sue porte!", conclude Sgambato. 

Caserta, 15.06.2018

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