Al Sindaco
Avv. Carlo Marino
Caro
Sindaco,
dopo quasi
due anni di intenso lavoro, di progetti condivisi ed attività importanti, con questa
lettera Le rassegno formalmente le mie dimissioni dalla carica di assessore.
Da settimane
i giornali ripropongono il mio nome ed il carattere “tecnico” del mio ruolo di
assessore in relazione alla necessità - che ritengo del tutto legittima - di
trovare nuovi equilibri lasciando il campo nell’esecutivo ad espressioni più
spiccatamente “politiche”.
Era, da noi
tutti, previsto e condiviso.
Dunque, la
mia decisione vuole agevolare questo percorso, anticipandone forse i tempi e
rendendo pubbliche le ragioni di questa mia scelta.
Ciò per avere
modo di chiarire alcuni passaggi ed evidenziare questioni che ritengo
significative.
L’obbiettivo
principale è quello di ripercorrere insieme le fasi e gli esiti di un lavoro
che ho amato molto, per una città che continuerò ad amare sempre, e
soprattutto, come è giusto che sia per ogni esperienza pubblica, per quello che
è stato, di condividerlo con tutti e in tutte le sue sfaccettature. Questo per
continuare a perseguire i valori della trasparenza, della partecipazione
pubblica, del coinvolgimento dei cittadini, che sono stati i motori principali
del mio impegno.
Sono
convinta infatti che l’attività amministrativa in generale e la pianificazione
urbanistica in particolare non possono che essere partecipate e democratiche,
orientate a costruire quadri strategici condivisi, regole certe, eque, uguali
per tutti e che l’istituzione pubblica, per questo, ha un potere grande solo se
riesce ad essere inclusiva e a fare di tutto per attivarsi come “luogo” per
pensare e decidere collettivamente.
Ho svolto il
mandato a me conferito con entusiasmo ed è stato un lavoro intenso e
importante.
Tra le
attività più significative, si è dato avvio al Piano urbanistico comunale, all’approvazione degli Indirizzi urbanistici strategici della
nuova amministrazione e del Preliminare di
PUC e VAS, dopo solo 6 mesi dall’insediamento completo della Giunta, ad una
attività intensa di partecipazione
pubblica, discutendo il Piano preliminare tra la gente, nei quartieri,
nelle piazze, nelle scuole; dopo tanti anni che se ne discuteva, è stato finalmente
approvato il perimetro del Parco Intercomunale
dei Monti Tifatini e si è dato avvio alla procedura per il riconoscimento
regionale, attraverso un’attività proficua di scambio e condivisione con le
amministrazioni comunali contermini; perseguendo l’obbiettivo fondamentale di
tutela del patrimonio ambientale comune, è stato adottato il Catasto incendi boschivi, le norme, la
cartografia e le mappe catastali che riportano i perimetri delle aree percorse
dal fuoco sulle quali viene applicata una severa disciplina per scongiurare gli
incendi; è stata approvata la procedura per la Trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà
dando la possibilità a molti cittadini di acquisire l’esclusiva proprietà
dell’area senza più alcuna limitazione al libero godimento del bene; in
Consiglio comunale è stata approvata la Variante
urbanistica sulla riorganizzazione delle aree per la viabilità e il
parcheggio nella zona prossima all’Ospedale con la netta caratterizzazione
pubblica degli interventi previsti; sono state avviate, tra le altre, le lottizzazioni di Briano e Acquaviva, e
sempre avendo l’interesse pubblico come obbiettivo prioritario, è stata
valutata con attenzione l’acquisizione di nuove attrezzature pubbliche e la
riorganizzazione della viabilità esistente; è stato approvato in Giunta, come
proposta al Consiglio comunale, il Regolamento
per il funzionamento della Commissione del Paesaggio per dare dei
riferimenti chiari ai nuovi componenti che nelle prossime settimane verranno
nominati dopo il bando di recente pubblicato; Caserta come Città media è inserita
in un contesto di livello nazionale e internazionale perché è presente nel progetto europeo Scenic H2020 che punta
alla sostenibilità ambientale e alla rigenerazione delle aree marginali,
insieme a Università degli Studi della Campania, Università La Sapienza di Roma
e i dipartimenti universitari di Belgio, Danimarca, Svezia; è entrata a far
parte della Rete delle Città Medie,
delle Città Verdi, delle Città della Cultura e ha partecipato alle attività
di Alternanza Scuola Lavoro con
incontri e workshop sulla pianificazione urbanistica.
Un lavoro
intenso che ha dato grandi soddisfazioni e per questo non posso che
ringraziarLa.
Vado via però
con qualche rammarico.
Prima di
tutto, il rammarico di non aver potuto proseguire le attività amministrative per
l’adozione del Piano urbanistico, a cui tenevo moltissimo, attività bloccate dal
gruppo di progettazione che, non adempiendo al contratto - per il quale, vale
la pena precisare, le attività di redazione del Progetto di PUC e di RUEC erano
da eseguirsi entro 329 giorni dalla stipula della convenzione e ad oggi
risultano decorsi più di 10 anni dalla firma della stessa avvenuta nel 2007
- nonostante le numerose sollecitazioni a sottoporre
all’amministrazione comunale stati di avanzamento della progettazione tali da
condividerne il contenuto, ha portato necessariamente a febbraio 2018 all’invio
di specifica diffida nella quale si è chiesto di trasmettere tutta la
documentazione completa del PUC e del RUEC, pena l’avvio del procedimento
finalizzato alla risoluzione della convenzione. All’assenza di riscontro del
gruppo di progettazione ha fatto seguito da parte mia, anche dopo il parere
espresso dal Segretario generale, la richiesta urgente di valutare, dal punto
di vista politico e tecnico, le ipotesi per la risoluzione immediata della
convenzione di incarico e la ripresa, secondo le modalità organizzative e
tecniche più appropriate, delle attività progettuali del PUC al fine della sua
adozione.
Insisto sul
PUC perché ritengo sia una questione nodale.
Perché l’obbiettivo
che quest’amministrazione si è prefissata fin dall’inizio - e che dovrebbe
continuare a perseguire con maggiore determinazione - è stato proprio quello di
partire dal Piano come strumento indispensabile e reale di democrazia, come
quadro strategico entro cui costruire regole certe e blindate, rifiutando come
amministratori pubblici il ruolo di “adattatori” che valutano, contrattano e
decidono caso per caso le trasformazioni in assenza di un riferimento unico e trasparente
e di un bilancio complessivo e condiviso di sostenibilità urbana e ambientale.
Al di là del
rammarico espresso, Sindaco, colgo l’occasione per ringraziarLa di avermi dato
fiducia e offerto questa grande opportunità e con Lei ringrazio i Consiglieri e
gli Assessori che sempre mi hanno manifestato grande vicinanza. Ringrazio
inoltre, in particolare, il dirigente e i dipendenti del settore Urbanistica
per la disponibilità, la dedizione e l’affetto che quotidianamente mi hanno
dimostrato e che mi mancheranno molto.
La saluto
ancora con stima e affetto.
Stefania Caiazzo
Caserta, 18 giugno 2018
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