martedì 19 marzo 2013

Comunicato stampa Associazione /Carlo La Catena/


CASORIA.”La legalità si costruisce insieme”, ieri ha preso il via, la quattro giorni promossa dall’associazione “Carlo La Catena” vigile del fuoco, morto nell’attentato di mafia in via Palestro a Milano, nel 1993. Ad ospitare il primo dei quattro appuntamenti mensili, (due a marzo) patrocinati dal Ministero degli Interni, da Regione, Provincia e Comune di Casoria, il IV Circolo Didattico. Si comincia domani alle ore 16. Intervengono il sindaco Vincenzo Canfora, l’assessore alla pubblica istruzione Luisa Marro, l’assessore al patrimonio Mariano Marino, l’assessore alla sicurezza Tonmaso Casillo, il comandante della polizia provinciale e responsabile delle politiche per la sicurezza Lucia Rea, il procuratore della Repubblica, emerito, Giandomenico Lepore, il direttore regionale dei vigili del fuoco Guido Parisi, per la fondazione Giovanni Iodice Muntagniello, Francesco Palladino, Fabio Giuliani di Libera, il dirigente del IV circolo didattico, Agostino Tagliatatela, Rosaria Perna dell’associazione La Catena. Modera la giornalista Serena Albano. Il 21 invece è previsto un corteo che attraverserà le strade della città. L’associazione voluta da Nicola Perna, vuole ricordare il sacrificio del vigile del fuoco napoletano, premiato con numerosi riconoscimenti, (medaglie d’oro: al valore civile, quale vittima del terrorismo, del comune di Milano e quello di Napoli, dei Lions Milano; medaglia d’argento della Camera dei deputati, targa d’argento dell’associazione combattenti, premio internazionale sicurezza, targa “eroe nuova resistenza”) morto il 27 luglio del 1993, ucciso da un’autobomba. I pompieri erano accorsi in via Palestro allertati dal fumo che usciva dall’auto. Quando intervennero, dopo aver messo in sicurezza la zona, la bomba venne fatta esplodere con un telecomando; morirono il pompiere napoletano, insieme ad altri due colleghi, un vigile urbano ed un cittadino straniero.

 

 

L’anno 2013 è il ventennale della strage di Via Palestro, dove Vigile del Fuoco Carlo La Catena per salvare altre persone viene ucciso, definito dal Capo dello Stato Eroe della nuova resistenza contribuendo ad affermare la libertà/legalità nel nostro Paese, alla stessa stregua dell’Eroico Vice Brigadiere dei Carabiniere Salvo d’Acquisto.

Al fine di evitare che questi uomini, questi sacrifici di libertà e di democrazia, vengano dimenticati, abbiamo provveduto a intraprendere delle iniziative.

Il motivo non è solo quello di tramandare pagine di cronaca e storia italiana, è il significato di quel suo atto di coraggio e dedizione, ma anche e soprattutto di diffondere, assumendo ad esempio la sua storia, la forza di valori intramontabili quelli che fondano l’anima del nostro Paese, dai quali partite per formare le nuove generazioni e cementare una cittadinanza attiva, partecipe e consapevole. E’ tanto più questo importante in una realtà come quella napoletana, che lei conosce molto bene.

 

 

 

Desideriamo ricordarle “Carlo La Catena” il vigile del fuoco, ucciso nel luglio del 1993 dell’attentato di Via Palestro a Milano, sacrificando se stesso, per salvare altre vite umane.

Per il suo gesto ha ricevuto per la memoria i seguenti encomi: Medaglia d’Oro al Valor Civile della Repubblica Italiana, Medaglia d’Oro Vittima del Terrorismo della Repubblica Italiana, Medaglia d’Argento al Valor Civile della Camera dei Deputati (ricevuta dal Presidente pro-tempore On. Giorgio Napolitano),  Medaglia d’Oro dei Comuni di Milano e Napoli,  Medaglia d’Oro Lions Club Milano Host International Lions, Targa d’Argento al Valor Civile Associazione Nazionale Combattenti e Reduci, Premio Internazionale di Protezione Civile e Sicurezza Europea.

La cronaca: il 27 luglio 1993 a seguito dello scoppio dell’autobomba in Via Palestro in Milano, l’attentato sarà attribuito alla “mafia”, furono uccisi nel compimento del proprio dovere e per evitare una strage maggiore, salvando la vita ad altre persone ignare per quello che stava per succedere, un vigile urbano e tre vigili del fuoco, tra questi ultimi vi era il giovane napoletano Carlo La Catena.

Erano anni difficili della storia del nostro Paese. Ci troviamo in quel periodo storico, quando la mafia, attraverso attentati terroristici, cercava di destabilizzare il nostro Stato la nostra libertà. La Mafia voleva imporre la sua forza il suo potere all’interno della nostra democrazia e condizionarla. In modo esplicito pretendeva l’abolizione del 41/bis “carcere duro per i mafiosi”.

 In quei periodi applicato nei processi contro il loro uomini, contro il loro sistema. Il modo per ottenere l’abolizione fu quindi, quello di ricattare il nostro Paese colpendo le Istituzioni,  e il Patrimonio Artistico, ricchezza del nostro Paese.

            A ridosso di questo evento il 27 aprile 1994, nasce l’Associazione Vigile del Fuoco Carlo La Catena, regolarmente registrata e riconosciuta dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dalla Regione Campania, aderisce alla Rete Civica Metropolitana presso la Provincia di Napoli.

Nata per mantenere alta l’attenzione, il ricordo e il sacrificio dei ragazzi della squadra del turno “C”. Abbamonte Antonio, Salzano Massimo, Maimone Antonio, Mandelli Paolo, Pasotto Sergio, Picerno Stefano, La Catena Carlo.

Questi ultimi tre, Sergio, Stefano e Carlo, si sono spinti fino al massimo sacrificio, sono morti  uccisi credendo nel loro ruolo, nel proprio dovere di Vigili del Fuoco.

L’Associazione si è posta come obiettivo la promozione e valorizzazione del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, l’interlocuzione tra le Istituzioni e Cittadini, necessaria per il miglioramento del rapporto tra essi e per far accrescere il rispetto reciproco, incentivare la cultura della legalità e dello stato di diritto.

Certi del suo interessamento affinché la nostra richiesta vada a buon fine per l’interesse di tutti e per la crescita sociale della Città e del nostro Paese. In attesa di un suo riscontro, cogliamo l’occasione per porgerle cordiali saluti.


 

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