CASORIA.”La legalità si costruisce insieme”, ieri
ha preso il via, la quattro giorni promossa dall’associazione “Carlo La Catena ” vigile del fuoco,
morto nell’attentato di mafia in via Palestro a Milano, nel 1993. Ad ospitare
il primo dei quattro appuntamenti mensili, (due a marzo) patrocinati dal
Ministero degli Interni, da Regione, Provincia e Comune di Casoria, il IV
Circolo Didattico. Si comincia domani alle ore 16. Intervengono il sindaco
Vincenzo Canfora, l’assessore alla pubblica istruzione Luisa Marro, l’assessore
al patrimonio Mariano Marino, l’assessore alla sicurezza Tonmaso Casillo, il
comandante della polizia provinciale e responsabile delle politiche per la
sicurezza Lucia Rea, il procuratore della Repubblica, emerito, Giandomenico
Lepore, il direttore regionale dei vigili del fuoco Guido Parisi, per la
fondazione Giovanni Iodice Muntagniello, Francesco Palladino, Fabio Giuliani di
Libera, il dirigente del IV circolo didattico, Agostino Tagliatatela, Rosaria
Perna dell’associazione La
Catena. Modera la giornalista Serena Albano. Il 21 invece è
previsto un corteo che attraverserà le strade della città. L’associazione
voluta da Nicola Perna, vuole ricordare il sacrificio del vigile del fuoco
napoletano, premiato con numerosi riconoscimenti, (medaglie d’oro: al valore
civile, quale vittima del terrorismo, del comune di Milano e quello di Napoli,
dei Lions Milano; medaglia d’argento della Camera dei deputati, targa d’argento
dell’associazione combattenti, premio internazionale sicurezza, targa “eroe
nuova resistenza”) morto il 27 luglio del 1993, ucciso da un’autobomba. I
pompieri erano accorsi in via Palestro allertati dal fumo che usciva dall’auto.
Quando intervennero, dopo aver messo in sicurezza la zona, la bomba venne fatta
esplodere con un telecomando; morirono il pompiere napoletano, insieme ad altri
due colleghi, un vigile urbano ed un cittadino straniero.
L’anno 2013 è il ventennale della strage di
Via Palestro, dove Vigile del Fuoco Carlo La Catena per salvare altre persone viene ucciso,
definito dal Capo dello Stato Eroe della nuova resistenza contribuendo ad
affermare la libertà/legalità nel nostro Paese, alla stessa stregua dell’Eroico
Vice Brigadiere dei Carabiniere Salvo d’Acquisto.
Al fine di evitare che questi uomini, questi
sacrifici di libertà e di democrazia, vengano dimenticati, abbiamo provveduto a
intraprendere delle iniziative.
Il
motivo non è solo quello di tramandare pagine di cronaca e storia italiana, è
il significato di quel suo atto di coraggio e dedizione, ma anche e soprattutto
di diffondere, assumendo ad esempio la sua storia, la forza di valori
intramontabili quelli che fondano l’anima del nostro Paese, dai quali partite
per formare le nuove generazioni e cementare una cittadinanza attiva, partecipe
e consapevole. E’ tanto più questo importante in una realtà come quella
napoletana, che lei conosce molto bene.
Desideriamo ricordarle “Carlo La Catena ” il vigile del
fuoco, ucciso nel luglio del 1993 dell’attentato di Via Palestro a Milano, sacrificando
se stesso, per salvare altre vite umane.
Per il suo gesto ha ricevuto per la memoria
i seguenti encomi: Medaglia d’Oro al Valor Civile della Repubblica Italiana,
Medaglia d’Oro Vittima del Terrorismo della Repubblica Italiana, Medaglia
d’Argento al Valor Civile della Camera dei Deputati (ricevuta dal Presidente
pro-tempore On. Giorgio Napolitano),
Medaglia d’Oro dei Comuni di Milano e Napoli, Medaglia d’Oro Lions Club Milano Host
International Lions, Targa d’Argento al Valor Civile Associazione Nazionale
Combattenti e Reduci, Premio Internazionale di Protezione Civile e Sicurezza
Europea.
La cronaca: il 27 luglio 1993 a seguito dello scoppio dell’autobomba in Via
Palestro in Milano, l’attentato sarà attribuito alla “mafia”, furono uccisi nel compimento del proprio
dovere e per evitare una strage maggiore, salvando la vita ad altre persone
ignare per quello che stava per succedere, un vigile urbano e tre vigili
del fuoco, tra questi ultimi vi era il giovane
napoletano Carlo La Catena.
Erano anni difficili della storia del nostro
Paese. Ci troviamo in quel periodo storico, quando la mafia, attraverso
attentati terroristici, cercava di destabilizzare il nostro Stato la nostra
libertà. La Mafia
voleva imporre la sua forza il suo potere all’interno della nostra democrazia e
condizionarla. In modo esplicito pretendeva l’abolizione del 41/bis “carcere
duro per i mafiosi”.
In
quei periodi applicato nei processi contro il loro uomini, contro il loro
sistema. Il modo per ottenere l’abolizione fu quindi, quello di ricattare il
nostro Paese colpendo le Istituzioni, e
il Patrimonio Artistico, ricchezza del nostro Paese.
A ridosso di questo evento il 27 aprile 1994, nasce l’Associazione Vigile
del Fuoco Carlo La Catena ,
regolarmente registrata e riconosciuta dalla Presidenza del Consiglio dei
Ministri e dalla Regione Campania, aderisce alla Rete Civica Metropolitana
presso la Provincia
di Napoli.
Nata per mantenere alta l’attenzione, il ricordo e
il sacrificio dei ragazzi della squadra del turno “C”. Abbamonte Antonio,
Salzano Massimo, Maimone Antonio, Mandelli Paolo, Pasotto Sergio, Picerno
Stefano, La Catena Carlo.
Questi ultimi tre, Sergio, Stefano e Carlo,
si sono spinti fino al massimo sacrificio, sono morti uccisi credendo nel loro ruolo, nel proprio
dovere di Vigili del Fuoco.
L’Associazione
si è posta come obiettivo la promozione e valorizzazione del Corpo Nazionale
dei Vigili del Fuoco, l’interlocuzione tra le Istituzioni e Cittadini,
necessaria per il miglioramento del rapporto tra essi e per far accrescere il
rispetto reciproco, incentivare la cultura della legalità e dello stato di
diritto.
Certi del suo interessamento affinché la
nostra richiesta vada a buon fine per l’interesse di tutti e per la crescita
sociale della Città e del nostro Paese. In attesa di un suo riscontro, cogliamo
l’occasione per porgerle cordiali saluti.
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