ESCLUSIVA - CATANIA, De Canio: "Non sono responsabile di nulla e se fossi rimasto ci saremmo salvati perchè..." (AUDIO)
08.04.2014 20:10 di Redazione ITA Sport Press Twitter: @ItaSportPress
Non aveva ancora voluto parlare pubblicamente della sua amara esperienza a Catania il tecnico Gigi De Canio. Oggi ha deciso di farlo in esclusiva ai microfoni di Itasportpress.it. “Io ho agito in una situazione difficile –chiosa De Canio- e con tanti infortunati in squadra, quindi ritengo sia sbagliato pensare che abbia delle responsabilità quando mi mancavano tanti titolari. Abbiamo affrontato Juve, Napoli, Milan e Roma in una situazione di grande difficoltà. Nonostante ciò la mia media punti è stata superiore a quella del mio collega che ha avuto il vantaggio di iniziare la preparazione in estate. Non ho subito pressioni dalla società etnea perchè mai nessuno mi ha imposto delle scelte da quando faccio calcio, ovvero da 40 anni. Solo chi non sa di calcio può dire che io ho lavorato male quando nella mia gestione il Catania ha avuto una media punti superiore a Maran. Se le avversarie per la salvezza in quel momento andavano meglio di noi non era colpa mia. La dirigenza sapeva benissimo come lavoravo io e se ha ritenuto di fare altre scelte dopo io non posso che rispettare la loro decisione, ma questo non certifica che le colpe erano mie del momento negativo che attraversava la squadra. Ribadisco che se c’era una persona che non aveva responsabilità era il sottoscritto. Tra l’altro battendo il Bologna c’eravamo messi in carreggiata. Abbiamo fatto bene a Bergamo nonostante la sconfitta per 2-1 e giocato male solo col Torino, ma ritengo che potevamo senza dubbio risalire la china e salvarci se fossi rimasto. In quel momento mi mancavano Bellusci e Almiron e avevo appena avuto Rinaudo e dopo la vittoria col Bologna ero sicuro che ci saremmo salvati. Questi sono fatti e non parole. Io non ho partecipato alla costruzione della squadra in estate nè ho iniziato la preparazione perché diversamente avrei dato dei consigli alla società sul mercato. Sicuramente in avanti eravamo carenti ma se dico questo non scopro l’acqua calda perché basta dare uno sguardo alle statistiche per capire.
Cosa avrei fatto se Pulvirenti mi avesse richiamato come successo con Maran? Ma non saprei cosa rispondere. Però posso solo dire che io prima di andare via da Catania ho chiesto la rescissione del contratto perché ritenevo chiusa l’avventura definitivamente. Non sono andato a Catania per soldi (rifiutato un biennale ndr) ma per un progetto che purtroppo non per colpa mia non è decollato. Tutto il resto sono solo chiacchiere da bar. Altre situazioni preferisco tenermele per me”.
Fonte: TA Sport Press
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