“Alla base della
nostra scelta non ci sono soltanto motivazioni di natura politica, bensì anche
di natura amministrativa”. Luigi Menditto, capogruppo dell'Udc, motiva così la
decisione di votare contro il bilancio di previsione 2014 durante i lavori di
oggi del Consiglio Provinciale di Caserta. In maniera compatta, il gruppo
dell'Udc, rappresentato altresì dai consiglieri Eugenio Di Santo e Giovanni
Robbio, previa un'attenta disamina della questione con il commissario
provinciale del partito, onorevole Angelo Consoli, ha votato contro il
documento contabile che, di fatto, lascia un'eredità di non poco conto, in
termini di esposizione debitoria, alle amministrazioni che verranno. “Stiamo
parlando, inutile girarci intorno, – chiarisce il capogruppo Menditto – di un
bilancio pre-dissesto, con un debito di oltre 4milioni di euro, che peserà come
un macigno sulle casse dell'Ente di Corso Trieste e che sta a dimostrare la
totale incapacità del presidente Zinzi e della sua giunta nel far fronte alle
spese ordinarie dell'Ente stesso, alla luce dei tagli imposti dal Governo centrale
con la spending review”. Semplice il ragionamento di Menditto e dei colleghi di
partito: “Se era proprio necessario indebitarsi, cosa che ha fatto
l'amministrazione in carica, allora l'obiettivo primario del presidente Zinzi,
da buon padre di famiglia, doveva essere quello di dare risposte alle
problematiche che attanagliano il territorio casertano e che, giustamente,
vengono sollevate nelle sedi competenti, ovvero le Commissioni, da chi,
quotidianamente, a sua volta viene sollecitato dalle rispettive comunità di
appartenenza”. Lapidario, al riguardo, il commento dell'onorevole Consoli:
“Fermo restando che tra giunta e consiglio, da tempo, si registra una distanza
abissale, credo – tuona l'onorevole Consoli, vice presidente della commissione
Attività Produttive della Regione Campania - che si debba, anzitutto, fare
chiarezza sull'appartenenza politica e partitica del presidente Zinzi e di
buona parte degli assessori che lo affiancano nella allegra gestione dell'Ente.
Acclarato che il patto politico-programmatico con gli elettori è stato tradito,
riteniamo che non ci siano più i presupposti per una partecipazione organica
del nostro partito a questa maggioranza, della quale non intendiamo più
condividerne le responsabilità”. Sul piano amministrativo, l'elenco delle
doglianze è lungo, ma il capogruppo Menditto si limita ad osservare un paio di
aspetti; “Perchè il presidente e la sua giunta non hanno voluto ascoltare le
nostre indicazioni in merito alla necessità di mettere in sicurezza gli
istituti scolastici di pertinenza? Perché, acclarato che non vi sia la
possibilità di bandire nuovi concorsi e non vi siano grosse disponibilità
economiche, non si è proceduto con la valorizzazione del corpo di polizia
provinciale, al quale sono demandate diverse mansioni anche di ordine pubblico,
e la dislocazione strategica sul territorio, in appoggio magari ad enti locali
o comunità montane? Perchè il centro dell'impiego ad Aversa, che si rivolgeva
ad un bacino di utenza non indifferente, è stato chiuso, a vantaggio di quello
di Casal di Principe?”. Interrogativi destinati a restare senza alcuna risposta
“giacché – conclude Menditto - l'amministrazione Zinzi è sorda a qualunque
istanza provenga da chi la pensa in maniera differente”.
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