giovedì 23 ottobre 2014

Provincia di Caserta. Bilancio di previsione 2014, il gruppo dell'Udc vota contro. Consoli: “Tradito il patto con gli elettori. Zinzi dica a quale partito appartenga”.




Alla base della nostra scelta non ci sono soltanto motivazioni di natura politica, bensì anche di natura amministrativa”. Luigi Menditto, capogruppo dell'Udc, motiva così la decisione di votare contro il bilancio di previsione 2014 durante i lavori di oggi del Consiglio Provinciale di Caserta. In maniera compatta, il gruppo dell'Udc, rappresentato altresì dai consiglieri Eugenio Di Santo e Giovanni Robbio, previa un'attenta disamina della questione con il commissario provinciale del partito, onorevole Angelo Consoli, ha votato contro il documento contabile che, di fatto, lascia un'eredità di non poco conto, in termini di esposizione debitoria, alle amministrazioni che verranno. “Stiamo parlando, inutile girarci intorno, – chiarisce il capogruppo Menditto – di un bilancio pre-dissesto, con un debito di oltre 4milioni di euro, che peserà come un macigno sulle casse dell'Ente di Corso Trieste e che sta a dimostrare la totale incapacità del presidente Zinzi e della sua giunta nel far fronte alle spese ordinarie dell'Ente stesso, alla luce dei tagli imposti dal Governo centrale con la spending review”. Semplice il ragionamento di Menditto e dei colleghi di partito: “Se era proprio necessario indebitarsi, cosa che ha fatto l'amministrazione in carica, allora l'obiettivo primario del presidente Zinzi, da buon padre di famiglia, doveva essere quello di dare risposte alle problematiche che attanagliano il territorio casertano e che, giustamente, vengono sollevate nelle sedi competenti, ovvero le Commissioni, da chi, quotidianamente, a sua volta viene sollecitato dalle rispettive comunità di appartenenza”. Lapidario, al riguardo, il commento dell'onorevole Consoli: “Fermo restando che tra giunta e consiglio, da tempo, si registra una distanza abissale, credo – tuona l'onorevole Consoli, vice presidente della commissione Attività Produttive della Regione Campania - che si debba, anzitutto, fare chiarezza sull'appartenenza politica e partitica del presidente Zinzi e di buona parte degli assessori che lo affiancano nella allegra gestione dell'Ente. Acclarato che il patto politico-programmatico con gli elettori è stato tradito, riteniamo che non ci siano più i presupposti per una partecipazione organica del nostro partito a questa maggioranza, della quale non intendiamo più condividerne le responsabilità”. Sul piano amministrativo, l'elenco delle doglianze è lungo, ma il capogruppo Menditto si limita ad osservare un paio di aspetti; “Perchè il presidente e la sua giunta non hanno voluto ascoltare le nostre indicazioni in merito alla necessità di mettere in sicurezza gli istituti scolastici di pertinenza? Perché, acclarato che non vi sia la possibilità di bandire nuovi concorsi e non vi siano grosse disponibilità economiche, non si è proceduto con la valorizzazione del corpo di polizia provinciale, al quale sono demandate diverse mansioni anche di ordine pubblico, e la dislocazione strategica sul territorio, in appoggio magari ad enti locali o comunità montane? Perchè il centro dell'impiego ad Aversa, che si rivolgeva ad un bacino di utenza non indifferente, è stato chiuso, a vantaggio di quello di Casal di Principe?”. Interrogativi destinati a restare senza alcuna risposta “giacché – conclude Menditto - l'amministrazione Zinzi è sorda a qualunque istanza provenga da chi la pensa in maniera differente”.   


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