Finisce in Parlamento la questione del
personale impiegato in lavori socialmente utili o di pubblica utilità presso
gli Enti Locali ricadenti in Regione che rischia di non essere stabilizzato per
mancanza di fondi.
Con una interpellanza urgente rivolta al
ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Poletti, i deputati
Camilla Sgambato, Assunta Tartaglione, Massimiliano Manfredi ed altri parlamentari
del Pd hanno sollecitato l'intervento del Governo nazionale per risolvere una
problematica che riguarda anche e soprattutto i 4000 tra Lsu e Lpu che prestano
quotidianamente servizio presso i Comuni e gli Enti così da sopperire alle
annose carenze di organico dovute al blocco delle assunzioni che da tempo
vige nella Pubblica Amministrazione.
"Non è più tollerabile che migliaia di Lsu e Lpu che vivono da oltre
20 anni una situazione di assoluta precarietà, possano ora correre il serio
pericolo di non passare a tempo indeterminato presso le amministrazioni che si
avvalgono delle loro prestazioni lavorative.
Abbiamo chiesto che l'esecutivo si attivi immediatamente per assicurare la
giusta stabilizzazione ai lavoratori socialmente e pubblicamente utili, garantendo
così la prosecuzione di attività indispensabili per i Comuni ed a totale
beneficio della collettività", dichiara
la parlamentare democratica, prima firmataria della interpellanza.
"Attendiamo adesso che il Ministro Poletti ci venga a rispondere in aula
già nei prossimi giorni, auspicando che le decisioni da prendere possano essere
esclusivamente a tutela dei lavoratori e delle loro famiglie che vivono una
situazione di disagio e di ansia che non è più accettabile. La nostra proposta
è semplice e chiara, istituire da subito un Fondo che sostenga le Regioni, in
primis la Campania, ad erogare ai Comuni le risorse necessarie alla
prosecuzione delle attività socialmente e pubblicamente utili", conclude Sgambato.
Qui di seguito il testo integrale della
interpellanza urgente:
"Atto Camera
Interpellanza urgente
On. Camilla Sgambato
Al Ministro del lavoro e delle
politiche sociali - Per sapere - premesso che:
i Lavori Socialmente Utili
(LSU) rappresentano le attività svolte a beneficio della collettività da
parte di coloro che occupano una posizione di svantaggio nel mercato del lavoro,
ossia di soggetti che percepiscono sostegni di reddito (disoccupazione,
mobilità, cassa integrazione guadagni straordinari) per realizzare
opere e fornire servizi;
nel nostro Paese
i lavoratori impiegati in lavori di pubblica
utilità (operai addetti alle manutenzioni, istruttore finanziario,
istruttore tecnico, istruttore amministrativo, servizi demografici,
cimiteriali, trasporti, scolastici eccetera), sono circa 18.000
dislocati soprattutto nelle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Lazio,
Puglia, Sardegna e Sicilia ed impiegati, principalmente, presso circa
1.100 enti locali, sopperendo tra l’altro anche a carenze di
organico dovute al blocco delle assunzioni;
i lavoratori di cui sopra si possono
classificare in due categorie: quella dei cosiddetti transitoristi,
di competenza del Ministero del lavoro e delle politiche sociali (a carico del
Fondo sociale per occupazione e formazione) e i non transitoristi o
autofinanziati (con oneri a carico delle regioni di appartenenza);
in Regione Campania sono circa
4000, e il governatore De Luca e l’Assessore
Palmieri hanno allertato gli EE.LL. ed il
governo sulla drammaticità della vicenda;
tra l’altro questi lavoratori quest’anno
a causa di un ritardo non percepiscono l’assegno INPS da circa tre mesi;
sin dall'inizio, il legame tra enti
utilizzatori e soggetti utilizzati ha evidenziato
la caratteristica di un vero e proprio rapporto di subordinazione
(rilevazione entrata/uscita tramite il badge, giustificativo in caso di assenza
e per motivi personali e/o di malattia, visite fiscali, ordini di servizio,
piano ferie autorizzato, svolgimento di servizi e mansioni sopperendo a carenze
di organico eccetera), a cui non ha corrisposto il necessario riconoscimento
di un regolare contratto di lavoro;
dopo circa vent’anni, a fronte di
prestazioni di venti ore settimanali, i lavoratori continuano a percepire
dall'INPS e/o dalle regioni il sussidio di disoccupazione, denominato assegno
socialmente utile (ASU), pari a 580,14 euro mensili, carente di tra
l’altro di tutte le voci retributive previste dal contratto collettivo
nazionale di lavoro del comparto regioni ed autonomie locali (progressione
economica e crescita professionale, tredicesima mensilità, trattamento di fine
rapporto eccetera) ma soprattutto carente sotto l'aspetto previdenziale, a
causa del mancato versamento dei contributi pensionistici, e
quindi l'impossibilità di poter contare su un reddito pensionistico proporzionato al
lavoro effettivamente svolto :-
con quali misure intende intervenire al
fine di definire la contrattualizzazione a tempo indeterminato dei
lavoratori di pubblica utilità (LPU) e di quelli socialmente utili (LSU) del
cosiddetto bacino storico nazionale
e se intenda istituire un Fondo che
supporti la Regione Campania, e tutte le Regioni interessate alla
stabilizzazione definitiva di questi lavoratori visto che, da oltre
venticinque anni, assicurano con professionalità l'indispensabile svolgimento
delle funzioni amministrative tipiche degli enti di appartenenza".
«Sgambato, Tartaglione, Manfredi, Zampa, Berretta, Di
Lello, Tidei, Manzi, Rostan, Lodolini, Oliverio, Tino Iannuzzi, Mura,
Giulietti, Mongiello, Raciti, Dallai, Cuomo, Famiglietti, Covello, Di Gioia,
Capone, Capozzolo, Bruno Bossio, Giuliani, Paris, Moscatt, Magorno, D'Incecco,
Impegno, D'Ottavio, Ventricelli, Carloni, Valiante, Paola Boldrini, Gnecchi,
Valeria Valente, Antezza, Massa, Misiani, Marchi, Boccuzzi».
Caserta, 21.03.2017
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