Il piano urbanistico comunale dovrà contenere una prospettiva
futura di Piedimonte Matese in grado di sfruttare al meglio le potenzialità
della città, interpretando e coniugando il suo prossimo assetto territoriale,
da un lato, con l’esigenza di fermare il calo demografico ed il depauperamento
in termini di servizi alla persona e, dall’altro, con la necessità di
recuperare e valorizzare, in chiave di sviluppo crescita economica ed
occupazionale, il patrimonio paesaggistico, storico, culturale ed ambientale
locale.
È la sintesi delle relazioni tenute da esperti e docenti
universitari che, ieri sera, davanti ad una folta platea presente
nell’auditorium di San Domenico, sono interventi alla tavola rotonda dal titolo
“Piano Urbanistico Comunale: quale visione della Città”, promossa dal
coordinamento cittadino di Forza Italia retto da Cristina Caso in vista della
imminente adozione dell’importante strumento urbanistico, e molto partecipata
da tecnico, professionisti, operatori economici e rappresentanti delle
associazioni cittadine.
Ad aprire i lavori, alla presenza anche dell’assessore Mariolina Bisceglia e dei consiglieri
comunali Clotilde Riccitelli e Mauro Martino, il deputato Carlo Sarro che ha spiegato lo spirito
della iniziativa che “vuole contribuire in maniera fattiva e concreta alla
discussione e alla fase di redazione, tuttora in corso, del Puc chiamato a
disegnare la Piedimonte del domani.
La nostra riflessione affonda le sue radici nell’azione posta
in essere dalle amministrazioni a mia sindacatura che avviarono gli studi
preliminari alla estensione del Prg, oggi Puc, che oggi, a distanza di oltre 10
anni, attende ancora di essere completata, ecco perché abbiamo voluto il
confronto di stasera tra i massimi esperti del settore urbanistica in Campania
ed in Italia.
Auspichiamo che i suggerimenti venuti fuori dal nostro
incontro, vengano presi in seria considerazione dall’Amministrazione comunale
chiamata a decidere sul Puc”.
La fotografia attuale del tessuto urbanistico, sociale ed
economico della città è toccata alla consigliera dell’Ordine degli Architetti
di Caserta e già responsabile del settore Ambiente e Territorio del Comune, Maria Cristina Volpe, che ha ripercorso
anche le tappe degli studi e dei progetti messi in campo fino ad oggi per
immaginare uno sviluppo diverso e maggiormente de capoluogo matesino così da
renderlo pronto ad affrontare le sfide del futuro, a cominciare dalla Città dei
Parchi.
“La presenza dell’ospedale Ave Gratia Plena e dei centri
convenzionati di assistenza e servizi sanitari, tra cui la clinica Villa dei
Pini, deve essere centrale rispetto alla pianificazione urbanistica di
Piedimonte perché tali presidi possono determinare un indotto economico ed
occupazionale non indifferente per il territorio, recuperando anche i pazienti
che emigrano fuori e potenziamento i servizi all’utenza attraverso un sistema
integrato con il resto della città”, ha sottolineato Antonio SALVATORE, docente di Economia e Management sanitario
presso l’Università degli Studi “Federico II” di Napoli.
Raffaele LUPACCHINI, docente di programmazione economica
Opere Civili all’Università del Sannio di Benevento, ha, invece, posto
l’accento su un’altra necessità:
“Il Puc non deve essere inteso solo quale mero strumento per
costruire e far sviluppo il comparto edilizio, piuttosto esso è la base sulla
quale erigere anche le infrastrutture che servono a migliorare le condizioni di
vivibilità e fruibilità del territorio, e per intercettare al meglio fondi e
progetti europei e nazionali per la crescita complessiva delle nostre
città.
L’amministrazione locale deve essere capace e pronta a
leggere i cambiamenti in atto e a programmare in maniera seria e globale,
altrimenti è inutile chiedere finanziamenti per interventi che poi si bloccano
e non si completano più perché lo strumento urbanistico, semmai datato e non
rispondente alle rinnovate esigenze della modernità, non prevede opere civili
essenziali per implementare la rete di servizi con le opportunità di sviluppo
del territorio”.
Dal pubblico, sono
state avanzate proposte in tema di ospitalità diffusa, incentivi all’acquisto
di immobili nel centro storico e all’apertura di nuovi negozi, e alla
valorizzazione dei beni culturali.
A tirare le somme della discussione, Guido D’ANGELO, professore di Legislazione Urbanistica della
Federico II e già deputato e assessore regionale al ramo, che ha ammonito sulla
responsabilità dei Comuni in materia urbanistica:
“Bisogna redigere ed approvare il Puc senza aspettare altro
tempo perché ormai non c’è più tempo, le responsabilità degli amministratori
sono notevoli se aumenta a dismisura l’abusivismo senza un’adeguata
regolamentazione e senza che vengano attivate le misure di contrasto ed
adottate le sanzioni previste dal nostro ordinamento.
Chi guida una comunità, deve immaginarne anche lo sviluppo
futuro e ciò non può avvenire senza una seria programmazione urbanistica che
detti regole precise e condizioni per una crescita armonica ed equilibrata del
territorio”.
Piedimonte Matese, 10.11.2018
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