domenica 28 luglio 2013

LA DES CASERTA DOPO QUATTRO SCUDETTI CONSECUTIVI CEDE AL RHIBO LA LOGGIA IN UNA ESTENUANTE GARA TRE CHE COSI' CONQUISTA LA FINALE CONTRO BOLLATE

Bollate e La Loggia in Finale

Le semifinali di ritorno dell'Italian Softball League sono incredibilmente avvincenti. Bollate (che partiva dal 2-0) soffre in gara e 3 poi elimina l'Unione Fermana. Il Rhibo, invece, chiude al tredicesimo inning la maratona di gara 3 e con l'inerzia positiva vince anche il secondo incontro di giornata, eliminato Caserta che sta fuori dalla finalissima dopo quattro scudetti consecutivi

Fosse stata la sceneggiatura di un film sul softball non sarebbe stata così ricca di pathos. La seconda giornata delle semifinali dell’Italian Softball League ha regalato due sfide di grandissimo livello, sia tecnico, sia emozionale. Due confronti e quattro squadre che si sono date battaglia fino all’esaurimento delle forze. Partite entusiasmanti ed equilibratissime, che dimostrano il grande valore delle quattro semifinaliste.
Alla fine il verdetto è: Bollate e La Loggia in finale, Caserta dice addio al sogno del “pokerissimo” ed è eliminata da una grandissima squadra, forte e compatta.
La partita più incredibile è la prima tra Des Caserta e Rhibo La Loggia: ci sono volute più di quattro ore per completarla. Tredici inning in cui la tensione è sempre stata altissima, risolti da un errore difensivo in prima base di Priscilla Brandi, pagato a carissimo prezzo.
ARBINO, Rebecca DES_RHI (Pietro Zampella JR)Era la sfida tra i pitcher stranieri, Dagmar Bloeming e FemkeVan Dusschoten. Un confronto tutto olandese che è  durato solo un paio di inning, perché le piemontesi hanno poi inserito Rebecca Arbino, l’americana di Clovis in California, che ha contribuito a tenere a zero le mazze dellecampionesse d’Italia in carica, incapaci di battere per quasi sette riprese complete di gioco. La prima valida di Casertaarriva infatti all’ultimo turno di battuta, con il punteggio ancora fermo sullo 0-0, ed è un triplo (con due out) di GiuliaLonghi. In condizioni normali sarebbe potuta essere “la mazzata” di chiusura del match. Invece, in una partita con una così alta posta in palio, è stata una battuta inutile.
Agli extra-inning (la regola dice che si giochi il tie-break con un corridore posizionato sul cuscino di seconda) è LaLoggia a passare in vantaggio all’undicesimo: Necco in seconda, un doppio di Jessica Camello la spinge a casa. A quel punto Obletter toglie Bloeming e manda in pedanaCarlotta Natti che comincia con uno strike out su AmandaFama, poi elimina a casa Camello su battuta di Turazzi e si salva così, dando la spinta al box di battuta per reagire e pareggiare, complice anche un lancio pazzo di Stella Turazzicon Seguella in terza dopo il bunt di sacrificio di Anna Mancini.
Al dodicesimo La Loggia lascia due corridori in base, Caserta addirittura 3 con zero out e poi, al tredicesimo, l’epilogo: Camello in seconda; errore difensivo di Brandi su battuta di Blaauwgeers e punto a casa; base ball  a Sara Avanzi; singolo di Turazzi e basi piene; volata di sacrificio di Ricchi e segna Blaauwgeers; pop-fly diMusitelli e segna Avanzi: 4-1. L’ultimo attacco delle padrone di casa è sterile: flyball per Seguella e due K di fila su Mancini e Salvi, portano le piemontesi in vantaggio nella serie 2-1.
Il capolavoro torinese si completa in gara 2: Elisa Brandino in pedana per La Loggia tiene a zero il Festa Rhibo La Loggia (Pietro Zampella JR) potente attacco casertano fino alla sesta ripresa. Ma poco importa se la possibile no-hit è interrotta da sue singoli di Timmermans (al sesto) e Palermi (al settimo). La Loggia compie una vera e propria impresa e conquistando vittoria e accesso alla finale. La partita è bloccata: il Rhibo lascia tre volte un corridore in base e poi si porta in vantaggio al sesto. Un singolo di Jessica Camello (sostituita in base da Blaauwgeers), base ball a Fama e undoppio di Avanzi costruiscono i due punti che fanno scattare la grande gioia della squadra di Aguiar e lasciano Caserta per la prima volta, dopo quattro edizioni consecutive, fuori dalla finale scudetto.
 
Bortolomai e Cecchetti festeggiano la vittoria (Franco Bagattini)Ma, andando in ordine cronologico, le prime a conquistare l’accesso alla finalissima del 3, 10 ed eventualmente 11 agosto, erano state le ragazze del Sanotint Bollate che, persa la prima partita contro il Dino Bigioni Unione Fermana, si sono riscattate in gara 2 e hanno chiuso la serie sul 3-1.
La prima partita porta in pedana la sfida tra le straniere,Kristen Wadwell contro Kimberly Reeder. Un confronto che si sblocca solo al quinto inning, dopo quattro riprese di zero totale: entrambe infatti rimangono in no-hit fino a oltre metà partita. Poi si sblocca l’attacco marchigiano: quattro singoli (Mucciconi, Marcolini, Abbruzzetti e Badagliacca), un errore difensivo, una palla mancata portano nel tabellino della squadra di Noel Gonzalez 4 punti. Bollate reagisce nella parte bassa del sesto inning con un triplo di Elisa Cecchetti, spinta a casa da una rimbalzante sulla terza base di KelleySheldon, ma non c’è un seguito e si va a gara 4.
Nella serale il ritmo è completamente diverso. Di fronte ci sono due delle lanciatrici della spedizione azzurra agli Europei di Praga: Greta Cecchetti contro Luana Luconi. Fatale alla marchigiana è il terzo inning che comincia con un colpito (Mancini) e un triplo (Kosterink) poi un errore difensivo (su Elisa Cecchetti), una base intenzionale (Wadwell), un bunt di sacrificio (Marazzi), un doppio (Bortolomai) e un singolo (Nicolini) permettono a Bollate di confezionare 5 punti che diventano una montagna troppo alta da scalare per l’Unione Fermana. Anche perché Bollate allunga al quinto con un solo-homer diKristen Wadwell. Con la finale già in tasca Greta Cecchetti concede un singolo ad Abbruzzetti, una base ball a Roth e colpisce Herron e subisce un punto a basi piene (sesto inning) su una rimbalzante sulla terza diMucciconi. Il tentativo di rimonta del Dino Bigioni Unione Fermana si ferma e Bollate può festeggiare l’accesso alla Finale Scudetto per il secondo anno consecutivo.
 
 
Fonte: F.I.B.S.

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