Solstizio d’inverno
2013 (*)
Sabato 21 dicembre 2013 alle ore 17,11 circa, si verificherà il Solstizio d’inverno cioè il momento in
cui la terra, nel corso della sua orbita celeste, si troverà in posizione tale
da ricevere per il minor tempo in
assoluto i raggi del sole; conseguentemente il giorno avrà la durata più breve.
Il termine
deriva da “Solstitium” (fermata del
sole) poiché il sole, nel suo moto apparente nel cielo, giunto nel punto più
basso sull’equatore celeste, “sembra
fermarsi” per poi riprendere la sua ascesa che continuerà fino al punto più
alto, in corrispondenza del Solstizio d’estate.
A Caserta il 21 dicembre il sole sorgerà alle ore 07.22,
raggiungerà la massima altezza sull’orizzonte di circa 25° alle ore 12.00 e tramonterà alle ore 16.39.
La durata del giorno
sarà solo di 9 ore e 17 minuti; quella della notte di 14 ore e 43 minuti ; quindi ci sarà il giorno più corto di tutto l’anno.
Con il Solstizio
ha inizio l’Inverno, la stagione più
fredda per antonomasia, che durerà 89,85
giorni e terminerà il 20 marzo 2014
alle ore 16,57 con l’Equinozio di Primavera, quando il giorno e la notte avranno uguale lunghezza.
Il Solstizio d’inverno, che si verifica
qualche giorno prima di Natale, ha
esercitato sugli uomini un fascino ancestrale e al suo verificarsi è legato un momento
fondamentale della vita della natura.
Tra il Natale
e il solstizio invernale esiste
un legame profondo che ha origini pagane e può essere ben compreso se si
interpreta compiutamente il significato latino dei due vocaboli e la coincidenza astronomica degli eventi che essi
sottendono: Natale significa letteralmente “nascita”, mentre Solstizio significa, come detto sopra, ”fermata del
Sole”, al quale fa seguito il suo risorgere perché esso non è stato sconfitto (Sole invitto).
Il culto del “ Sole Invitto” (Sol Invictus ) ebbe origine
in Egitto e Siria, dove a mezzanotte veniva solennemente celebrata la
nascita del Sole, partorito dalla Vergine, chiara ed eloquente rappresentazione
simbolica e suggestiva della vittoria della luce sulle tenebre.
La dicitura venne utilizzata nel tardo Impero Romano come
appellativo religioso per tre diverse divinità: Sol, mitra ed Eliogabalo e
a Roma il culto acquisì fondamentale importanza, tant’è che sul Palatino fu
costruito un apposito Tempio.
Per oltre un secolo, sulle monete fu riportato il volto degli imperatori
con la testa ornata dalla corona radiata. Ma fu probabilmente durante il
periodo di Aureliano che il culto
del Sol Invictus raggiunse il suo
apice, con la consacrazione del tempio avvenuta il 25 dicembre 274,
durante una festa che prese il nome di “Dies Natalis Solis Invicti”
(Giorno della nascita del Sole Invitto).
In tal modo, il Sole divenne
la divinità più importante e l’imperatore stesso iniziò ad indossare, durante
le cerimonie, una corona da cui si dipartivano raggi di luce . Fu però Papa Giulio
I che nel 337 proclamò
ufficialmente il 25 dicembre come data del Natale .
La celebrazione del “D.N.S.I.” (“Dies Natalis Solis Invicti
“) avveniva in corrispondenza della “rinascita
del Sole” quando, dopo il Solstizio
d’inverno, la durata del giorno iniziava di nuovo ad aumentare. Nell’emisfero
Nord (il nostro), il giorno del Solstizio
d’Inverno si verifica tra il 21 e il 23 dicembre, ma, per via della cosiddetta
“inversione apparente”, il Sole sembra indugiare e fermarsi per qualche giorno
nel punto più basso dell’orizzonte, tanto è vero che il fenomeno della risalita si
rende visibile solo il terzo o quarto giorno successivo .
Ecco perché tra il 21 e il 23 il
Sole raggiunge il minimo di luce e calore, momento simbolico che corrisponde
alla profonda oscurità, mentre solo il successivo 25 dicembre esso, risalendo, risorge
a nuova vita e con il suo splendore
ritorna vincitore.
Una testimonianza concreta di ciò la ritroviamo nella Reggia di Caserta, per cui piace
riproporre la Scheda relativa al legame che corre tra il Palazzo Reale e il Solstizio d’Inverno.
Fonte: Gen. Elia Rubino
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