Al cineforum del martedì con Caserta FilmLab arriva
Tutto sua madre. L’appuntamento è
per domani 15 aprile alle ore 18 e alle ore 21 presso il Duel Village. L’originale
storia di un adolescente che sembra gay e che invece alla fine si dichiara
etero. Un’ironica e divertente commedia dal chiaro sapore autobiografico.
Presentato all’ultimo Festival di Cannes nella ‘Quinzaine des réalisateurs’, la
pellicola è infatti il racconto intimo e personale dell’attore francese Guillaume
Gallienne, qui alla sua prima prova da regista. Nel duplice ruolo di se stesso
e di sua madre, Gallienne racconta la scoperta della propria sessualità
maschile, uscendo da quella femminile che la sua amatissima mamma gli ha cucito
addosso fin dall'infanzia. Un inno alla femminilità, vista con occhio
felicemente maschile. Ispirato a una performance teatrale che ha spopolato a
Parigi, il film è una spiritosa variazione sull'outing. Guillaume ama sua madre
sopra ogni cosa, fino a confondersi con lei, replicandone i gesti, imitandone
la voce, ribadendone il potere. Inviso al padre e ai fratelli, prepotenti e
virili, Guillaume si convince di essere una ragazza nella solitudine della sua
stanza, dove gli vengono in soccorso la principessa Sissi e l'Arciduchessa
Sofia di Baviera. Cresciuto da 'diverso' e rifugiato in un mondo immaginario,
Guillaume parla come una ragazza, si veste come una ragazza, è delicato come
una ragazza. Motivo di imbarazzo per la famiglia, viene allontanato e costretto
in collegi maschili, dove scopre a sue spese di essere un ragazzo. Vittima di
un fraintendimento crudele e di una valutazione familiare irrazionale, che lo portano
a credersi femmina e lo qualificano omosessuale, Guillaume si abbandona confuso
e umiliato sui lettini di analisti e psichiatri. Alla ricerca della sua
identità e della sua voce, troverà il suo posto a tavola e sul palcoscenico del
mondo. Guillaume ha quattordici anni, ha trent'anni, è Sissi, è l'Arciduchessa
Sofia, è sua madre, è una perfetta ballerina andalusa, è la nonna, è ogni donna
che osserva e di cui ammira il respiro sempre diverso e incomparabile.
Guillaume può essere tutti ma non è ancora. E’ un bravo figlio e prova ad
accontentare la volontà della madre e contemporaneamente quella del padre, precipitando in un conflitto interiore e identitario. Insomma,
la vita di Guillaume è una messa in scena da svolgere sul palcoscenico e
fissare in un film che mette in sordina gli orrori della predazione familiare.
Declamare i capitoli della propria vita diventa il modo migliore di
sopravvivere a un percorso nevrotico e al legame parossistico con la madre.
Fonte: comunicato stampa
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