Care casertane e cari casertani,
domenica 19 giugno sceglierete il nuovo
sindaco di Caserta.
Sarete chiamati ad una scelta impegnativa,
ad un grande atto di responsabilità e di fiducia.
Vi chiedo, innanzitutto, di non disertare le
urne. Capisco la tentazione di non andare al seggio: senso di smarrimento per
la cattiva amministrazione della città negli ultimi anni; lo sconcerto di
fronte al trasformismo di chi passa da un partito all’altro fino a ritrovarsi
in uno schieramento opposto a quello in cui aveva militato e con cui aveva
governato fino al giorno prima; e, infine, il turbamento per episodi di
malaffare e di inquinamento dell’attività pubblica costituiscono indubbiamente
dei deterrenti rispetto all’esercizio del voto. Ma solo chi compie il
principale e più importante atto di democrazia che l’ordinamento offre, quello
di indicare chi deve governare, conserva il pieno diritto di controllare,
giudicare e criticare.
Non mi sono candidato a sindaco per
ambizione personale.
Il mio curriculum professionale e politico
mi pone al riparo da questo sentimento. E non ho lanciato alcuna sfida. È la
città, le sue condizioni disastrate, la povertà e il disagio sociali in cui
larghe fette di cittadini versano, che l’hanno lanciata a me.
Quando si ama una comunità, come io amo
quella casertana, e si assiste a un declino amministrativo, sociale ed
economico così progressivo e inesorabile come quello cui abbiamo assistito nel
corso delle ultime esperienze di governo cittadino, offrire il proprio
entusiasmo, le competenze di cui si dispone, l’esperienza maturata (senza mai –
mai! – una macchia) e la credibilità acquisita a ogni livello diventa una
necessità, un dovere morale.
L’ambizione che mi sorregge non è quella di
appuntare al petto un’altra stelletta, ma quella di dimostrare che un’altra
Caserta è possibile; che esiste una comunità operosa e onesta che vuole fare
bene; che Caserta non deve essere per forza l’ultimo Comune nelle classifiche
sugli indici di qualità di governo e di vivibilità; che è attuabile il diritto
ad avere un governo onesto e trasparente; che da Caserta non bisogna per forza
scappare; che possiamo puntare sulla cultura, sulle risorse turistiche e su
quelle comunitarie per costruire occasioni di sviluppo e di crescita. Vi invito
a consultare il programma di governo sul sito riccaroventre.it.
Il mio avversario ha reclutato nella sua
squadra, ed è riuscito a farli eleggere, tutti i principali protagonisti del
disastro degli ultimi anni. Votarlo, o non andare alle urne per contrastarlo
con una scelta diversa, significa avallare questo scellerato disegno
politico-amministrativo.
Nell’ultimo mese tante persone – amici,
parenti, colleghi, semplici conoscenti e perfino sconosciuti – vi hanno
contattato per chiedervi il voto. Ma al ballottaggio di domenica 19 giugno si
ricomincia da zero a zero, come alla fine di una partita di calcio, quando a
decidere le sorti di una squadra sono i rigori. A fare la differenza, a segnare
il rigore decisivo, sarà solamente il vostro voto perché domenica vincerà chi
avrà avuto un voto in più.
Con rispetto, con pudore e con grande
emozione, vi chiedo di votarmi il 19 giugno e vi prometto che non vi darò
occasione di pentirvene, come troppe volte, purtroppo, è accaduto negli ultimi
anni.
Grazie.
Riccardo
Ventre
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