LA NOTIZIA DEL GIORNO
Renzi: “Riflettiamo”. Grillo: “Pronti per governare Paese”
Crolla l'affluenza ma i ballottaggi premiano i Cinque Stelle. Minoranza Dem attacca: "Segnale chiaro, servono risposte". Premier: “Non mi dimetto. Punto al referendum". L'emozione della prima donna al Campidoglio: "Con noi una nuova era". Il neo sindaco di Milano: "Non vi deluderò". Da Mastella a Merola: le sorprese, le conferme e i risultati di tutti i Comuni al voto
Trionfa Virginia Raggi a Roma, Giuseppe Sala vince a Milano, mentreChiara Appendino conquista a sorpresa Torino. Sono questi i risultati che arrivano dalle urne. «Si apre una nuova era, riporteremo trasparenza e legalità» ha detto la neoeletta sindaco di Roma. «Abbiamo fatto la storia» ha esultato Chiara Appendino, mentre a Milano Beppe Sala ha detto che si «metterà subito all'opera per mantenere ogni promessa fatta». Napoli ha invece riconfermato Luigi De Magistris e Bologna Virginio Merola. Il Movimento 5 stelle vince più di quanto pronosticato e in maniera diffusa. Nel Lazio, i pentastellati, oltre al trionfo di Virginia Raggi nella capitale, si aggiudicano la guida di Anguillara Sabazia, Nettuno, Marino e Bracciano. Cadono certezze e roccaforti: a Cattolica è a 5 stelle anche il neosindaco Mariano Gennari che con il 56,32% stacca nettamente il candidato Pd Sergio Gambini fermo al 43,68%. Tutti i comuni al votoGrillo esulta: ”È solo l’inizio”
"Ora voliamo alto verso il governo nazionale - ha detto Beppe Grillo - L'aereo della missione impossibile è decollato e prenderemo quota. Dall'inizio ci hanno sempre detto: "È impossibile che ce la facciate". Ora l'obiettivo è cambiare quota e puntare alla guida dell'Italia". Grillo parla anche dei suoi avversari, quelli che buttano “la spazzatura per strada per poi dire ‘Guardate il M5S come ha ridotto Roma”: “Li costringeremo a diventare delle brave persone - ha detto il comico - Da adesso in poi è solo bellezza e semplicità”.
«Confermiamo che il voto ha ragioni di forte valenza territoriale ma c'è unelemento nazionale: una vittoria netta e indiscutibile nei comuni dei 5 stelle contro di noi», ha detto Matteo Renzi. «Non è un voto di protesta ma di cambiamento non solo nei comuni in cui ha vinto M5S. Ha vinto chi ha interpretato meglio l'ansia di cambiamento», ha aggiunto Renzi. «Se c'è una cosa che il governo deve dire è un caloroso buon lavoro a tutti gli eletti. Il governo aiuterà tutti a cercare di fare bene. E noi andiamo avanti ad occuparci delle priorità istituzionali». . Il Premier, pur continuando a definire l”’esito del voto frastagliato" in moda tale da non poter considerare, a suo avviso, le comunali un test nazionale sul governo, ammette la sconfitta "senza attenuanti" a Roma e a Torino e la "durezza" della perdita a Novara e a Trieste. E infine chiarisce chiarisce «Non mi dimetto, sia chiaro. Nè da Palazzo Chigi nè da segretario del Pd. La minoranza chiede il congresso? Si accomodino. Tanto ci vuole un po' di tempo e non si può fare prima del 2 ottobre», data considerata da Renzi quella probabile per il Referendum costituzionale, che ritiene essere “l partita con la P maiuscola”.
Il responso delle urne non premia il Pd (che perde a Roma e Torino e vince di misura a Milano), col premier e segretario del partito Renzi che si trova ora a fare i conti con le critiche della minoranza. Fra i primi a commentare l’esito elettorale Gianni Cuperlo, che su Facebook scrive “La sconfitta del Pd "è stata severa e merita risposte chiare". Critico anche l’altro esponente della minoranza dem, Roberto Speranza «Il doppio incarico di segretario e premier non fa bene al Pd. Non voglio usare questo argomento contro la leadership: Renzi deve ancora fare la sua valutazione, lo ascolterò. Ma dico che bisogna cambiare rotta o facciamo un errore non recuperabile» che parla così a Corriere Live. E proprio a seguito delle urne, la direzione nazionale PD, prevista per il 27, è stata anticipata a venerdì 24, giorno che la minoranza aveva scelto per avviare, nell'analisi del voto, la resa dei conti contro il segretario, da mesi indicato come incapace di gestire il Pd e di averlo portato su una strada, il Partito della Nazione,
Sulla stessa linea del Premier anche il commissario del Pd a Roma Matteo Orfini “Dopo un risultato come quello di Roma credo che solo una cosa non si possa fare: discutere per finta. Abbiamo il dovere della sincerità. Che significariconoscere gli errori, ma anche ricostruire i fatti con precisione per evitare di sbagliare ancora” scrive su Facebook. "Prima del commissariamento c'era il Pd di mafia capitale che è la ragione di fondo per cui siamo oggi a commentare una sconfitta. C'era un partito respingente, c'era un'amministrazione inadeguata, c'erano assessori che infrangevano le regole, più o meno consapevolmente. Oggi siamo debilitati e convalescenti. Prima eravamo nel pieno della malattia" aggiunge poi sempre sul social, analizzando l'esito del ballottaggio nella Capitale.
Il M5s, che ha conquistato il Campidoglio con il primo sindaco donna Virginia Raggi, si è imposto in 12 municipi su 14. Solo in due municipi, il I e il II, il centrosinistra è riuscito a eleggere due minisindaci: nel caso del centro storico si tratta dell'uscente Sabrina Alfonsi che ha battuto Maria Giuseppina Campanini (M5S); nel II municipio, invece, Francesca Del Bello, candidata del centrosinistra e del Pd, ha superato Fabio Fois (M5S). In tutti gli altri municipi hanno vinto invece i pentastellati. E in sette municipi su 14 il presidente è una donna.
Roberto Giachetti, dopo aver telefonato alla sfidante del M5S e averle fatto i complimenti, ha parlato dal suo comitato elettorale: "Il risultato è chiaro. Questa sconfitta mi appartiene". Il candidato del centrosinistra ha quindi ringraziato tutti quelli che lo hanno sostenuto, poi ha aggiunto: “Ripartiamo da questa sconfitta, faremo opposizione determinata e costruttiva. Penso che potremo dare molto alla città”.
Beppe Sala conquista Palazzo Marino. Il candidato del centrosinistra ha battuto al ballottaggio Stefano Parisi, sfidante del centrodestra, con uno scarto di tre punti e mezzo ed è il nuovo sindaco di Milano. Nel capoluogo lombardo, però, si è registrata un’astensione record: quasi un milanese su due ha disertato le urne. “Lavoreremo all'insegna del vero spirito ambrosiano", ha promesso il nuovo sindaco. Che ha anche fatto i complimenti al suo avversario, sottolineando come la loro campagna sia stata all'insegna del fair play in puro stile meneghino. Può festeggiare, quindi, il manager prestato alla politica, corteggiato soprattutto dal presidente del Consiglio Matteo Renzi: è stato proprio il premier, a fine dicembre, a convincerlo a candidarsi per la successione di Giuliano Pisapia.
Chiara Appendino conquista la poltrona di sindaco a Torino. La candidata del Movimento 5 Stelle sconfigge il primo cittadino uscente Piero Fassino escippa il capoluogo piemontese al centrosinistra dopo oltre 20 anni.Quando i dati del ballottaggio sono definitivi, Appendino ha raggiunto il 54,56 per cento dei voti e il candidato del centrosinistra si è fermato al 45,44. I torinesi, quindi, per la prima volta da quando il sindaco viene eletto hanno scelto una donna per guidare la loro città. Poco dopo ha parlato anche Chiara Appendino, accolta in Municipio dagli applausi di una piccola folla che era arrivata da piazza Carlo Alberto, sede del Museo del Risorgimento, in corteo. «È giunto il nostro tempo, abbiamo il dovere di ricucire una città profondamente ferita, ricostruendo il rapporto di fiducia tra i cittadini e i loro amministratori», ha detto la neo-sindaco. «In questi mesi – ha aggiunto – parlando con i torinesi abbiamo colto un rinnovato interesse per la politica e un grande calore. Siamo pronti a governare da domani. Non potrò risolvere tutti i problemi, ma ascolterò tutti e sarò il sindaco di tutti». La mappa del voto di Torino
Il sindaco uscente Piero Fassino ha telefonato alla sua sfidante per complimentarsi del successo elettorale. Poi, ai microfoni dei giornalisti, ha aggiunto: “Il dato è inequivocabile. Il centrodestra ha votato in blocco la candidata M5S, per loro era un'occasione troppo ghiotta far perdere il centrosinistra a Torino dopo 23 anni. Questa motivazione ha prevalso sopra ogni altra cosa”.
Torna subito al lavoro il sindaco di Napoli Luigi de Magistris appena rieletto. «Saremo già al lavoro da domani - spiega - appena dopo la proclamazione sentirò gli assessori e vedremo chi se la sente di continuare. Ma la mia intenzione è dare continuità amministrativa immediata». Il neo rieletto sindaco di Napoli aggiunge poi: «Abbiamo scritto un pezzo di storia, Napoli è l'unica città che consolida un risultato con sindaco assolutamente anomalo, senza avere alle spalle partiti» Infine l’attacco al premier: Renzi è venuto a Napoli "per fare campagna non per la Valente ma per evitare che io potessi vincere". E per quanto riguarda il candidato avversario, Lettieri, De Magistris ha ricordato "che per 5 anni aveva messo in campo tutte le tecniche per farmi fuori, e in questa campagna ha schierato soldi, Berlusconi, ed apparati mediatici".
“Sono state elezioni in cui può festeggiare solo il M5s è inutile girarci attorno. Il Pd ha preso una bella batosta, ma il centrodestra non ha nulla da festeggiare perché non è mai stato così all'asciutto". Cosi' il leader di Ncd e ministro dell'Interno Angelino Alfano commentando l'esito dei ballottaggi. Il vecchio centrodestra come l'abbiamo conosciuto non esiste più - ha aggiunto - c'è il tentativo da parte di Salvini di fare nascere una destra estrema": ecco perché "noi dobbiamo fare nascere un'area popolare e liberale".
8.610.142 i cittadini che sono stati chiamati al voto distribuiti in 126 comuni, di cui sei capoluogo di regione (Roma, Milano, Torino, Napoli, Bologna e Trieste) e 14 di provincia. In calo l'affluenza che è stata del 50,54% nei 113 comuni - esclusi il Friuli Venezia Giulia e la Sicilia - chiamati al ballottaggio per l'elezione dei sindaci. Al primo turno, alla stessa ora, la percentuale dei votanti era stata del 59,94%.
Novara, Varese, Grosseto, Benevento, Brindisi e Olbia: dai ballottaggi arrivano sorprese, e ribaltoni, anche in provincia. Varese vede un sindaco del Pd dopo 23 anni di sindaci leghisti. Novara passa dal centrosinistra al centrodestra, come Grosseto, Olbia e Benevento, dove si registra il ritorno sulla scena di Clemente Mastella. Sorprese arrivano anche dalla Toscana. A Sesto Fiorentino, vince la lista civica della sinistra insieme a Sinistra Italiana con il 65,46% contro il 34,54% del candidato Pd. Pd giù anche a Montevarchi dove la candidata di centrodestra Silvia Chiassai raccoglie il 59,36% contro il 40,64% di Paolo Antonio Ricci del Pd. Cascina, altra piccola roccaforte Pd, vede Susanna Ceccardi (Lega, Forza Italia e FdI) vincere con il 50,29% contro il 49,71% del candidato Pd Alessio Antonelli. In voti, lo scarto è di 101 preferenze.
Fonte Sky Evening News
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