LA CAMPANIA NON
FERMARSI, VUOLE REAGIRE
ISTITUZIONI E IMPRESE
PER LA RINASCITA DELLE ATTIVITA’ PRODUTTIVE
Relazione al
Consiglio sulla nuova legge regionale sulla disciplina del commercio
Presentiamo per l’approvazione al
Consiglio questa nuova legge in una fase acuta della crisi economica e sociale
della nostra Regione.
Eppure, l’approvazione di questa
legge, che chiediamo al Consiglio, contiene in sé un modello, un esempio di un
sistema bilaterale virtuoso, sostenuto da istituzioni ed imprese, operante al
servizio dei cittadini, nello specifico, dei cittadini consumatori.
Un modello che si articola in 5
componenti : aggiornamento legislativo e semplificazione dei procedimenti,
forme innovative e nuove opportunità per le imprese, riequilibrio e pari dignità
delle tipologie d’impresa sul territorio, impegno per le questioni ecologiche e
territoriali, sussidiarietà e ruolo dei Comuni.
AGGIORNAMENTO LEGISLATIVO E
SEMPLIFICAZIONE DEI PROCEDIMENTI. Appena avremo approvato questa legge, nessuno
potrà più includere la Campania nell’elenco delle Regioni inadempienti rispetto
agli obblighi derivanti dall’entrata in vigore delle Direttive europee o delle
leggi nazionali che sono state emanate dal 2006 ad oggi. Adeguarci
legislativamente è un nostro preciso dovere, innanzitutto per dare alle imprese
un quadro di certezze ed incoraggiarle ad investire nel nostro territorio ed a
competere alle pari con l’insediamento in altre Regioni . Abbiamo semplificato
vari procedimenti autorizzativi rispetto alla legge 1/2000, derubricandone la
competenza a livello comunale ed assegnando al Suap il ruolo di front-office
delle imprese commerciali.
FORME INNOVATIVE E NUOVE
OPPORTUNITA’ PER LE IMPRESE. In questo campo abbiamo focalizzato la nostra
attenzione soprattutto sulle piccole e piccolissime imprese, oggi sempre più
marginalizzate, introducendo elementi di inclusione per il loro sviluppo, del
tutto innovativi, come ad esempio i centri commerciali naturali ed i mercati su
area privata, e riservando nuova attenzione alle forme di vendita collegate
alla “filiera corta” agroalimentare. Allo stesso modo abbiamo introdotto
elementi di disciplina per le grandi superfici che consentano il loro
insediamento con moderazione e rispetto del territorio, mettendo al bando la
liberalizzazione selvaggia.
RIEQUILIBRIO E PARI DIGNITA’
DELLE TIPOLOGIE D’IMPRESA SUL TERRITORIO. E’ stato introdotto un fondo per il
piccolo commercio, alimentato da una contribuzione aggiuntiva a carico
delle nuove grandi superfici. Questa innovazione
legislativa costituisce un nuovo inizio, un principio di solidarietà che può e
deve sostenere la pari dignità delle imprese. E’ stata favorita in tutti i modi
la riconversione delle destinazioni d’uso per gli esercizi di vicinato, ed
anche ai mercati sono state riconosciute le stesse possibilità riservate al
commercio in sede fissa.
IMPEGNO PER LE QUESTIONI
ECOLOGICHE E TERRITORIALI. In questo campo possiamo ricordare i nuovi
protocolli eco ambientali, definiti soprattutto negli Allegati alla nuova
legge, nei quali vengono introdotti criteri di compatibilità ambientale e
di utilizzo delle energie rinnovabili,
che ci pongono all’avanguardia tra le Regioni d’Italia. Così come riteniamo
qualificanti le possibilità offerte dalla nuova legge alla riconversione dei
contenitori produttivi dismessi all’interno delle città.
SUSSIDIARIETA’ E RUOLO DEI
COMUNI. Come dicevamo, ai Comuni sono state assegnate le competenze per la
quasi totalità dei procedimenti. Ma
riteniamo ancor più utile il mantenimento ed il potenziamento dei SIAD (Strumento
d’Intervento per l’apparato distributivo), assurto al rango di strumento
urbanistico esaustivo delle compatibilità e delle destinazioni d’uso delle
aree.
In tal modo riteniamo che vi
siano tutte le condizioni per il miglioramento dell’efficienza e della
competitività del sistema distributivo, a beneficio dell’occupazione e dei cittadini consumatori.
Fonte: Segreteria Consigliere Regionale On. Angelo CONSOLI
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