CASERTA - “L’esercito italiano in una settimana di tempo può
organizzarsi ed intervenire in Libia per fermare le forze criminali dell’ISIS a condizione che
la politica del paese lo voglia”. Lo ha detto il generale di corpo d’armata
Franco Angioni intervenuto stamani al
convegno su Oriana Fallaci organizzato dal Centro Studi ed Alta Formazione Maestri del lavoro d’Italia presso il liceo Manzoni di Caserta diretto da Adele Vairo.
A ricevere il prestigioso ospite è stata la fanfara dei Bersaglieri di Caserta, il sindaco Pio Del Gaudio, il
comandante della polizia municipale Alberto Negro, nonché molti insigniti della
stella al merito del lavoro dal presidente della repubblica.
Particolarmente toccante il momento in cui tutti gli alunni,
circa duemila, si sono affacciati dalle
finestre dell’edificio ed hanno intonato l’inno d’Italia sulle note della
fanfara dei Bersaglieri diretta dal maresciallo Marco De Lucia.
“La scuola è un luogo
di promozione culturale e della conoscenza – ha detto la dirigente
scolastica Adele Vairo – ogni qualvolta
che c’è una opportunità di conoscere il vissuto dalla nostra Patria e del
divenire della cultura, la facciamo nostra. Oggi incontriamo un protagonista ed un eroe
della storia contemporanea e questo rimarrà nella memoria dell’Istituto per molto tempo.”
In sala, tra gli
altri, erano presenti per il presidente della provincia l’assessore
Gabriella D’Ambrosio, il capo del personale della Stmicroelettronics Lucio
Indrizzi, Ippolito Cassirà dell’Unicef Caserta, il tenente colonnello Fulvio
Balistrieri, il sergente Cesare Martinisi, ed in rappresentanza dell’esercito:
Roberto Affiniti, Federica Reggio, Angelo Rossano; l’ex procuratore capo del tribunale di Santa
Maria C.V. Mariano Maffei, la delegazione della croce rossa italiana in
rappresentanza del presidente Leonardo
Caracciolo , le rappresentati delle volontarie della croce rossa
italiana, e il comando provinciale dei
carabinieri.
Una giornata che ha
fatto da completamento alla fiction televisiva L’Oriana andata in onda
nelle ultime due serate e dove si è notata propria la mancanza del
periodo vissuto dalla grande giornalista presso il contingente Italiano in
Libano dal 1982 al 1984.
“Ho rivissuto con la
stessa emozioni la mia permanenza in
Libano con reporter e fotografo – ha spiegato agli alunni il presidente del
CeSAf Mauro Nemesio Rossi - e
oggi tento di trasferire a voi giovani quei momenti affinché possiate trarre conoscenza e competenza. Non a
caso sono esposte in questa sala la borsa con le macchine fotografiche che
utilizzai all’epoca, la macchina da
scrivere lettera 32 della Olivetti e i negativi e le molte diapositive che
conservo con amore e passione”
“Ci sono dei
giornalisti pantofolai che per i loro
pezzi usano dispacci e comunicati stampa
- ha detto agli studenti il generale Angioni - e i free lance che vogliono stare su campo, vivere gli avvenimenti e
partecipare con l’anima agli eventi. Oriana Fallaci apparteneva a questa
categoria. Un carattere non facile testarda e che raggiungeva a qualsiasi costo
l’obiettivo prefissato. “
Si è poi soffermato sugli episodi della permanenza in Libano illustrando le difficili condizioni che si erano venute a
creare dopo le stragi di Sabra e Chatila, e Bourji el Barajni, e come il
contingente italiano, nonostante tutto, seppe guadagnarsi sul campo la fiducia della comunità internazionale.
È stata l’alunna Paola Francesca Frasca a leggere un brano
che descriveva la sede del comando Italiano in libano così come la Fallaci lo
racconta nel suo libro Insciallah: “una villa che un emiro del Qatar s'era costruito
ai tempi felici per abitarci con le due mogli, le due favorite, i dodici figli
nati dai quadruplici amplessi, ma che poi aveva abbandonato ai saccheggi per
non tornarci più.”
Alla fine la gradita
sorpresa alcuni di ex soldati casertani che avevano partecipato alla missione
lIbano 2 si sono presentati e stretti intorno al loro generale.
Caserta 19 febbraio 2015
Fonte: comunicato stampa
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