La denuncia del garante per l'infanzia
regionale Romano: «Primi in Italia
per il gioco minorile. Denunciate per
tutelare i diritti dei più piccoli»
Il presidente
dell’Ordine dei Giornalisti della Campania Ottavio Lucarelli: «Domenica tutti
in piazza per manifestare la vicinanza alla collega Nadia Verdile»
Si
è svolto questa mattina, alla presenza di circa 140 giornalisti, il corso di formazione organizzato dall'Ordine dei
Giornalisti della Campania e dall'associazione giornalisti casertani
Trenta Righe sul tema 'Stampa e minori, una storia difficile da
raccontare'. I lavori sono stati aperti da Antonella Palermo,
presidente dell'associazione Trenta Righe che ha sottolineato l'importanza di
«interrogarsi ed aprire una riflessione sul modo in cui vengono trattate le
notizie relative ai minori». «C'è la necessità di domandarsi - ha aggiunto Antonella
Palermo - se non sia il caso di rivedere il controllo e soprattutto le
sanzioni per chi fa finta di dimenticare le
norme e regole deontologiche. Nessuno ha dimenticato il caso di
Vincenzo, il ragazzino di 14 anni violentato con un compressore nel
napoletano, del quale sono state pubblicate le generalità e le foto».
Cesare Romano, garante dell'adolescenza e
dell'infanzia della Regione Campania,
ha sottolineato la difficoltà ad affrontare un lavoro così ampio su un terreno
tanto difficile «con appena 30mila euro a disposizione all'anno che ci vengono
affidati dalla Regione Campania, a dispetto, ad esempio, del Veneto che ha un
fondo di 300mila euro», non lesinando critiche anche nei riguardi di alcuni
attori di tribunali e procure che «ci rende la vita non sempre facile. A volte
sembra che non vogliono che altri entrano nella loro materia». Il garante ha
poi toccato il fulcro centrale dell'appuntamento di Caserta. «L'etica non deve
essere solo una parola, voi fate un lavoro di orientamento del pubblico. Voi
dovete tutelare i minori denunciando situazioni drammatiche. A breve
presenterò il rapporto annuale al consiglio regionale e credo che la situazione
sia davvero drammatica: l'evasione scolastica sta raggiungendo picchi
elevatissimi; le famiglie hanno tante difficoltà economiche al punto che diminuiscono
anche le visite mediche; nei supermercati c'è la caccia all'offerta e
questo comporta un abbassamento della qualità del cibo ed un aumento anche dell'obesità
infantile. C'è poi il delicatissimo problema relativo al gioco d'azzardo,
dove la Campania è la prima in Italia per il gioco minorile. Se denunciate
questo voi giornalisti, allora davvero tutelerete i minori».
Silvestro Calabrese, giudice onorario del tribunale
dei minorenni di Salerno, dopo
essersi definito «emozionato e soddisfatto» per il confronto coi giornalisti di
Caserta («mai visto così tanto dinamismo», ha sottolineato) ha voluto, poi, in
primis agganciarsi al discorso del garante dell'infanzia e dell'adolescenza Cesare
Romano: «Il budget di 30mila euro per il Garante dell'infanzia e
l'Adolescenza è vergognoso, se pensiamo che solo all'ospedale di Salerno hanno
pagato 13 milioni di straordinari nell'ultimo anno. Ed allora mi fa sorridere
il termine Spending review». Poi è entrato nel merito della questione,
affrontando il tema del rapporto tra minori e stampa. «Il minore deve essere oggetto
di tutelare non solo quando è il soggetto delle vicende, ma anche quando
subisce le informazioni. Se vado al cinema a vedere un film con mio figlio
14enne e dopo 3 minuti c'è una sequela di parolacce, io come posso tutelare mio
figlio?». Ed ha aggiunto: «Io sono uno psicologo e come voi lavoro tanto con le
parole. Ed abbiamo il dovere di pesarle ed utilizzarle nel migliore dei modi.
Nel corso del mio lavoro mi è capitato spesso che i periti dovessero vagliare
l'attendibilità dei minori a dispetto delle conseguenze delle notizie
pubblicate dai giornali relativamente ai fatti che li riguarda. Questo vi fa
intendere l’importanza del vostro ruolo sociale». I problemi maggiori che sono
incontrati sono quelli relativamente alla «fuoriuscita di notizia in fase di
indagini. Un comportamento del genere possono inficiare alcune indagini che
devono, per forza, restare segrete. Io capisco che per voi giornalisti lo
'scoop' è importante dal punto di vista professionale, ma
un'autoregolamentazione più stingente ed una punizione che la legge dovrebbe
dare è una cosa che andrebbe assolutamente fatta. Riguardo ai minori, non è
sufficiente mettere i nomi puntati per garantire l'identità, soprattutto per le
comunità più piccole».
Ottavio Lucarelli, presidente dell'Ordine regionale
dei giornalisti della Campania,
si è invece soffermato su quelle che sono le regole esistenti per i colleghi e
che devono essere rispettate, puntando soprattutto l'attenzione sulla Carta di
Treviso, che rappresenta il dogma, sul piano etico, morale e normativo, per
tutti coloro che si occupano di notizie relative ai minori.
Al
termine del corso è stato ricordato anche l'appuntamento di domenica mattina
alle ore 11,30 in piazza Dante a Caserta per manifestare a fianco di Nadia
Verdile (presente al corso e salutata con un applauso caloroso), la collega
del Mattino minacciata insieme all'ex ministro Massimo Bray per
la loro attenzione nei confronti della Reggia di Carditello. «Dobbiamo essere
tutti presenti in massa - ha sottolineato il presidente dell'Ordine regionale
della Campania Ottavio Lucarelli - per dare sostegno ad una
collega che non deve sentirsi mai sola».
Fonte: comunicato stampa
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