giovedì 28 maggio 2015

nota ex consigliere PUOTI: "e' tempo di parlare chiaro"


Le volgari  espressioni utilizzate dall'"ex" sindaco del Gaudio durante l'ultima conferenza stampa, senza dubbio inappropriate per il ruolo rivestito e per la drammatica situazione politica della città, sono state degne premesse alla delirante valanga di assurdità amministrative poste in essere al solo scopo di mantenersi incollati, con le unghie e con i denti, alla poltrona.

Non meritano commenti i tentativi grossolani e pacchiani di convocazione dell'assise comunale per la surroga di ben 18 consiglieri dimissionari da parte, tra l'altro,  di un presidente del consiglio di "terza mano".

Un minimo di valutazioni sulla dignità politica di tali intenti, sarà passato per la mente dell'"ex" sindaco  e dei suoi consiglieri?

Il delirante tentativo di scaricare proprie responsabilità e della sua Giunta, in materia contabile, su coloro i quali, con grande amarezza e sacrificio, hanno dovuto dimettersi per far sentire forte la voce del dissenso, rappresenta sicuramente una delle pagine più meschine e tristi della recente storia politica cittadina. 

A questo punto, non è possibile tacere  sul primo fra i principali motivi di dissenso che hanno indotto al voto negativo sul documento contabile consuntivo per l'anno 2014, fino ad azzardare che, grazie alle dimissioni di quei 18 consiglieri, l'"ex" sindaco potrebbe sentirsi sollevato dalla incombenza di dover relazionare entro domani 29 maggio,  alla Corte dei Conti circa le attività di controllo e vigilanza sul gestore dei tributi locali, realmente, sistematicamente e documentatamente svolte. 

La certezza del valore delle entrate nel consuntivo 2014  andava certificato già riferendo esaustivamente al Consiglio e non meno alle due precedenti specifiche richieste della Corte dei Conti  nonchè alla nota  dal collegio dei revisori  del febbraio scorso.

Mancando la certezza del valore delle entrate nessun bilancio sarebbe potuto essere approvabile.

Questo comportamento ha determinato l'estrema soluzione di questa consiliatura e rimane indecoroso oltre che indegno ogni "desiderio" di accanimento terapeutico .



Fonte: . Pierpaolo Puoti

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