“Occorre
superare il concetto di cittadino-bancomat: è prioritario recuperare il
rispetto del contribuente che, già a causa del dissesto, è chiamato a pagare
aliquote e tariffe al massimo”.
Commenta così Riccardo Ventre la modifica
passata in sordina delle modalità di riscossione della TARI prevista dal nuovo
art. 50 del regolamento della IUC, così come riformulato dal Commissario, su
proposta del Dirigente.
“Oggi
il Comune di Caserta, caso più unico che raro nel panorama nazionale,
immotivatamente impone di pagare salate spese di notifica, ben 9 euro ad avviso,
per la comunicazione del pagamento della TARI che invece, trattandosi di un
tributo in autoliquidazione, dovrebbe avvenire in maniera gratuita per il
contribuente. Considerando l’invio di circa 30.000 notifiche annue, se la
matematica non è un’opinione, il concessionario dovrebbe incassare altri
270.000 euro annui, a spese dei contribuenti!”
Tra l’altro, occorrerà verificare se tale
disposizione sia compatibile con quanto stabilito dall’art 8 del D.P.R. 158/99,
secondo cui la determinazione della tariffa deve avvenire sulla base del piano
finanziario, che già deve prevedere nel Centro di costi CARC -Costi
amministrativi di accertamento, riscossione e contenzioso, le spese di
spedizione e della fatturazione e comunque le spese delle notifiche.
“I
cittadini casertani rischiano di vedersi addebitate due volte le stesse spese,
la prima volta nell’ambito dei costi già inclusi della tariffa a favore del
Comune e la seconda volta per l’addebito delle spese di notifica a favore del
concessionario!
La
modifica adottata del regolamento comunale oltre ad essere iniqua e
improduttiva di benefici per l’Ente è infine in palese violazione dello Statuto
dei diritti del Contribuente, art. 6, co.3, che impone all’Amministrazione di
favorire l’adempimento tributario nella modalità meno costosa e più agevole.
Compito
principale della nostra Amministrazione sarà quello di azzerare questi e tanti
altri costi, palesi ed occulti, che oggi gravano sui cittadini!”, conclude Ventre.
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