giovedì 15 giugno 2017

LA NOTIZIA DEL GIORNO

LA NOTIZIA DEL GIORNO

Marco e Gloria nella City da 3 mesi. Al telefono: “Arriva il fuoco”

Polemiche sulla sicurezza e sui materiali utilizzati per il restauro 

Sale al 17 il bilancio delle vittime dell’incendio alla Grenfell Tower di Londra, il grattacielo di 24 piani diventato una prigione di fuoco nella notte tra martedì e mercoledì. La cifra, purtroppo, è destinata a crescere e le stesse autorità non si aspettano di trovare altri superstiti all’interno del palazzo. “Ci vorranno settimane per controllare tutto l’edificio” ha spiegato il capo dei vigili del fuoco che non è ancora in grado di fornire informazioni più dettagliate.  Tra i dispersi ci sarebbe anche una giovane coppia di ragazzi italiani: Gloria Trevisan e Marco Gottardi. I due, architetti di 27 e 28 anni, si erano trasferiti nella capitale inglese appena tre mesi fa e abitavano al penultimo piano. Sono testimonianze che fanno rabbrividire quelle che arrivano da Londra. Testimoni raccontano di aver visto con i loro occhi alcuni residenti di Grenfell Tower saltare dalla finestra per sfuggire alle fiamme. In particolare una ragazza citata da SkyNews ha detto di aver visto con i suoi occhi una persona lanciarsi nel vuoto. A parlare alla Bbc è Tamara: "Si sentiva gente gridare: aiutatemi, aiutatemi. E gente che lanciava i propri bambini urlando, 'Salvate i miei figli'", nonostante i pompieri "dicessero di stare fermi e che sarebbe arrivati loro a prenderli". Comune a tutti i racconti, poi, l'immagine delle fiamme dilagate in pochi secondi.
L’ultima telefonata dalla Torre in fiamme
“Ciao mamma, grazie per tutto quello che mi hai dato” è l’ultima telefonata di Gloria Trevisan, così come riportata dall’avvocato della famiglia nel corso di un incontro con i cronisti. "Purtroppo, non ci sono motivi per sperare che sia viva" ha proseguito il legale. "La situazione è delicata, la famiglia è nello strazio, è molto provata, chiede di essere lasciata in pace, e la sua unica preoccupazione ora è quella di portare a casa i due ragazzi. A Londra è arrivato il fratello Marco e con l'aiuto dell'ambasciata li sta cercando, ma i soccorritori sono arrivati solo fino al 20esimo piano mentre loro abitavano al 23esimo per cui mancano ancora tre piani". "Marco è stato straordinario e infondeva tranquillità a tutti - ha detto suo padre - quando la linea è caduta abbiamo capito che la situazione era precipitata e siamo stati colti dalla disperazione. Conserverò per sempre il ricordo delle ultime parole che ci ha dedicato".
La visita di Theresa May e Jeremy Corbyn
La premier britannica Theresa May e il leader laburista Jeremy Corbyn hanno visitato quanto rimaneva della Grenfell Tower. La May, vestita di nero, ha voluto incontrare pompieri e agenti di polizia impegnata nei soccorsi e ha chiesto aggiornamenti alla comandante della London Fire Brigade, Dany Cotton. “Questa terribile tragedia va indagata in modo adeguato”, ha promesso la premier. “La gente adesso vuole risposte, e ha assolutamente ragione di volerle” ha dichiarato aggiungendo: “Dobbiamo capire cosa sia accaduto. Lo dobbiamo alle famiglie, alle persone che hanno perso i loro cari, a chi ha perduto degli amici o la casa in cui viveva”. "La verità deve venire fuori, ci vogliono risposte" è il commento di Corbyn che si è intrattenuto con i volontari di un centro di raccolta allestito nella chiesa di St. Clements.
Polemica sulla sicurezza
Sono ancora molti gli interrogativi rimasti senza risposta e sulla stampa britannica monta la polemica. “Il disastro in 15 minuti” è il titolo del Times che sottolinea quanto ci sia voluto poco per far inghiottire dalle fiamme l’intera struttura.  Il Guardian ricorda le denunce rimaste inascoltate: “Gli avvertimenti erano stati ignorati”. Sulla stessa linea il Daily Telegraph che parla di una strage che “aspettava di accadere”. “Come diavolo è potuto accadere?” è la domanda che pone il Sun per una tragedia che sembrava annunciata. Negli ultimi anni il comitato degli inquilini aveva lanciato numerosi allarmi, ignorati dalla ditta proprietaria dell’immobile che, anzi, aveva assicurato fosse tutto in regola. La torre era stata recentemente ristrutturata e rivestita con materiale isolante, ma i residenti nutrivano forti dubbi sul massiccio utilizzo di pannelli in plastica, quindi infiammabili. I cartelli con le misure di incendio invitavano a rimanere in casa e attendere l’arrivo dei soccorsi, ma il sistema antincendio non ha funzionato, così come gli spruzzatori che avrebbero potuto contenere le fiamme. Il palazzo è diventato un inferno in soli 15 minuti.

fONTE: sKY eVENING nEWS

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