Mercoledì 21 giugno dalle 19 nella sede del Rettorato dell'Università L'Orientale
a Palazzo du Mesnil, via Chiatamone 62, oppure via Partenope 10/a, serata musicale
"La canzone napoletana in guerra e in pace" di e con Laura e Salvatore Misticone
nell'ambito della Festa della musica e in occasione della mostra “L’Africa di Maurizio. Oggetti africani della collezione Valenzi”
In occasione della Festa della Musica 2017, la Fondazione Valenzi insieme all’Università degli Studi “L’Orientale” ha organizzato una serata musicale in cui l’attore e cantante napoletano Salvatore Misticone, insieme alla figlia Laura, si esibiranno con 16 pezzi della tradizione musicale partenopea, una performance che è frutto di un lavoro di ricerca e recupero di brani della Canzone Napoletana, tra cui esclusivi brani dedicati alle campagne d’Africa, che, oltre ad essere estremamente gustosi, rappresentano una inedita fonte storiografica.
Nella loro esibizione gli artisti saranno accompagnati da una base musicale eseguita dal civico complesso bandistico “G.Pinna” di Acerra, alcuni brani invece dal maestro Francesco Cuomo.
Nella loro esibizione gli artisti saranno accompagnati da una base musicale eseguita dal civico complesso bandistico “G.Pinna” di Acerra, alcuni brani invece dal maestro Francesco Cuomo.
La manifestazione si terrà presso la sede del Rettorato dell'Università, Palazzo du Mesnil, sita in via Chiatamone 62, e per l’occasione sarà prevista l’apertura straordinaria della mostra “L’Africa di Maurizio. Oggetti africani della Collezione Valenzi”. Si potrà quindi accedere anche dal Museo Scerrato, via Partenope 10/a.
L’interesse artistico di Valenzi per l’Africa va certamente inserito nel quadro di una più generale attenzione degli ambienti artistici europei del XX secolo, a partire dalle avanguardie, per le espressioni artistiche africane. Ma l’Africa interessò il Valenzi politico. La sua particolare attenzione per la sponda sud del Mediterraneo e per l’Africa subsahariana emerge da alcuni episodi della sua attività politica e parlamentare, dall’impegno per il rafforzamento e lo sviluppo dei giovani Stati africani, ben inquadrabile nel contesto delle relazioni che in quegli anni il P.C.I. intesseva con quelle regioni. Senz’altro questo impegno civile si alimentò anche di trascorsi personali, come l’incarcerazione in gioventù nelle prigioni coloniali in Tunisia e Algeria.
La mostra, cui hanno contribuito Maria De Vivo, Cristina Ercolessi e Andrea Manzo, intende ripercorrere tutti questi aspetti della vita di Maurizio Valenzi attraverso gli oggetti africani che egli raccolse e alcuni documenti in parte inediti, custoditi nell’archivio della Fondazione.
La mostra, cui hanno contribuito Maria De Vivo, Cristina Ercolessi e Andrea Manzo, intende ripercorrere tutti questi aspetti della vita di Maurizio Valenzi attraverso gli oggetti africani che egli raccolse e alcuni documenti in parte inediti, custoditi nell’archivio della Fondazione.
Fonte: Lucia Valenzi
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