“Il
commissario provinciale del Pd, il milanese Mirabelli, è un simpatico
buontempone che ormai perde il suo tempo a chiedere le mie dimissioni,
abbandonandosi a considerazioni del tutto fuori dalla realtà che denotano
fondamentalmente la sua scarsissima conoscenza del contesto e delle dinamiche
locali.
Nel
mentre sono ancora in attesa che Egli risponda all'invito ad indicare le
eventuali mie ‘gravissime colpe’ nella attuale situazione finanziaria della
Provincia, vorrei ricordare a Mirabelli che l'unico ad essere
delegittimato è proprio lui dopo quanto accaduto nell'ultimo consiglio
provinciale quando, contrariamente a quanto dallo stesso annunciato in pompa
magna sulla stampa, alcuni consiglieri del Pd non si presentarono in aula a
votare un provvedimento per il pagamento degli stipendi reso possibile solo
dallo stanziamento di 10 milioni di euro da parte dell'emendamento dell'On.
Camilla Sgambato alla manovrina”.
A
dichiararlo il presidente f.f. della Provincia di Caserta, Silvio Lavornia, in
risposta alla ennesima richiesta di dimissioni avanzata dal sen. Mirabelli.
“Lui
parla, fa proclami e dispensa patenti di legittimazioni a destra e manca ed i
suoi consiglieri lo sconfessano clamorosamente, per non parlare del fatto che
il commissario provinciale del Pd addirittura nega che il merito dei fondi sia
di Sgambato, unica vera fautrice degli aiuti arrivati alla Provincia, per
conferire lo stesso merito al governo Renzi-Gentiloni-Delrio che sono gli unici
responsabili dell'attuale emergenza finanziaria che vive l'Ente.
Già
questo basterebbe per capire come Mirabelli viva fuori dal mondo casertano, i
cui cittadini non sono stupidi contrariamente a quanto creda il nostro, anche
se alla fine è sufficiente la nota diramata l'altro ieri da sindacati e coordinamento
di lotta della Provincia per rispondere allo stesso Mirabelli.
Ma
l'apoteosi il senatore sceso da Milano a fare giustizia in Terra di Lavoro, la
raggiunge quando mi accusa, relativamente al nuovo Cda di Gisec, di voler
accontentare gli appetiti del mio partito, certificando così di non averci
capito nulla neppure stavolta.
La mia è
stata una scelta che non ha nulla di politico altrimenti avrei confermato il
vecchio vertice che tutti, tranne Mirabelli, sanno essere chiaro riferimento di
una parte politica”, continua il capo dell’Amministrazione provinciale.
“Piuttosto,
ho inteso dare continuità alla mission aziendale di Gisec, confermare l'assetto
tecnico della stessa ed imprimere una chiara svolta nella gestione della
società partecipata provinciale, ponendo fine a pratiche e scelte clientelari
che hanno portato all'aumento esponenziale di consulenze ed incarichi e che
nulla avevano a che fare con gli obiettivi cui è preposta Gisec.
Dare
un maggiore profilo di competenze ed esperienze così da migliorare le
performance aziendali, ad invarianza di costi, servirá anche a svelenire il
clima teso ed irrespirabile che si viveva da tempo nelle stanze della società.
Ho
esercitato il mio legittimo potere di controllo, intervenendo a tutela del bene
e del futuro dell'azienda così da superare vecchie logiche che non mi
appartengono, altro che ingerenza politica come qualcuno vorrebbe far credere,
in primis i sindacati di categoria chiaramente sobillati ed ispirati da chi non
ha più alcun ruolo in Gisec.
Del
resto, basterebbe leggersi verbali e documenti da me prodotti per capire le
finalità del mio agire sempre nell'esclusivo interesse della collettività”,
conclude Lavornia.
Caserta, 08.07.2017
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