COMUNICATO STAMPA
“Quella delle Province è una
delle tante finte riforme annunciate con enfasi e con lo spirito
propagandistico dai Governi di centrosinistra, il paradigma di questa stagione
e l'esempio di come non fare le riforme in questo Paese e soprattutto di come,
attraverso queste finte riforme, accrescere ed aggravare i problemi, che sono
stati indicati come obiettivo da superare e da rimuovere attraverso interventi
legislativi”.
Ha esordito così l’On. Carlo
Sarro questo pomeriggio nell’aula della Camera dei Deputati in occasione della
dichiarazione di voto di Forza Italia sulla mozione Brunetta ed altri e sulle ulteriori mozioni presentate dai vari partiti e
concernenti iniziative volte a garantire il funzionamento delle province.
“È una funzione
delicatissima quella che quest'ente intermedio svolge nel nostro assetto
istituzionale: la competenza su materie di primaria importanza, la manutenzione
della rete stradale provinciale o degli istituti di istruzione secondaria di
secondo grado, ma anche tanti altri servizi importanti, in materia ambientale,
in materia di assetto idrogeologico, in materia di sicurezza dei cittadini.
Pensiamo, per esempio, al servizio neve che le province devono assicurare,
soprattutto nelle aree montane e nelle aree più isolate del nostro territorio
nazionale.
Noi abbiamo assistito
negli ultimi tre anni ad un incremento progressivo di tagli, addirittura ad un
prelievo diretto dello Stato sulle risorse proprie della provincia, attraverso
le entrate dei tributi di competenza provinciale e, quindi, sostanzialmente,
all'esaurimento delle disponibilità finanziarie, che ha provocato situazioni
davvero paradossali.
Abbiamo province di cui
io porto la testimonianza diretta, che è stata anche qui in Parlamento
ricordata, nel corso di una iniziativa pubblica del nostro gruppo parlamentare,
la provincia di Caserta, che ha dovuto addirittura chiudere la sede dei propri
uffici, la sede istituzionale, perché non era più in grado di garantire neanche
la pulizia ordinaria dei locali degli ambienti, per cui la ASL competente per
territorio aveva diffidato a non usare più questi locali, ormai privi dei
requisiti minimi di agibilità dal punto di vista igienico-sanitario”, ha
continuato il deputato azzurro nel corso del suo intervento.
Penso che questo, come
molti altri esempi, ci inducano a ritenere la necessità di una revisione
profonda della legge Delrio che, dopo la bocciatura al referendum del 4
dicembre, ha visto la sostanziale conservazione della natura giuridica, delle
caratteristiche e delle prerogative costituzionali da parte delle Province per
cui ci si è trovati nella paradossale e davvero insostenibile situazione che le
stesse, pur mantenendo inalterate le loro funzioni e competenze, hanno poi
visto totalmente svuotare le loro disponibilità finanziarie fino ad essere
ridotte in una condizione di sostanziale impotenza.
Piuttosto che correre ai
ripari, si è ulteriormente proceduto sul piano dei tagli. Solo rispetto a delle
emergenze, davvero ormai non più giustificabili in alcun modo, si è cercato di
intervenire - anche in maniera piuttosto disorganica e in maniera piuttosto
episodica -, proprio per rimediare e per porre rimedio a delle situazioni
specifiche e a dei casi particolari, ma senza, ancora una volta, una visione
organica, una visione complessiva, come la serietà del problema avrebbe
richiesto, anzi, avrebbe decisamente imposto.
Noi di Forza Italia ci auguriamo che, accanto ad
una risposta di tipo squisitamente economico, ci sia anche una risposta di
sistema, in termini istituzionali, proprio per la delicatezza delle questioni,
che sono state sollevate e che quotidianamente interessano vaste comunità del nostro
territorio.
Pur essendo d’accordo sugli impegni che il Governo
deve assumere in favore delle Province, non possiamo accettare, invece, il
parere contrario dell’esecutivo alla richiesta di ritorno al sistema di
elezione diretta degli organi di governo della provincia, perché noi crediamo
che la legittimazione del voto popolare rappresenti un'ineludibile e una non
più sostenibile soluzione di elezione indiretta che ha dato conto in questa
breve esperienza di applicazione della legge Delrio di tutti i suoi limiti e di
tutte le sue conseguenze negative”, ha concluso Sarro.
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