Dolore e rabbia. Indignazione e
condanna. Fiamme e cenere sul Vesuvio e su vaste aree della provincia di
Napoli. Il vulcano è avvolto in una insopportabile e ampia nuvola di fumo nero.
Stanno bruciando boschi e piantagioni. Abitazioni e famiglie sono minacciate.
Paura e preoccupazione costringono ad allontanarsi dai luoghi colpiti.
Territori devastati. Fortemente compromessa dagli incendi l’immagine del
paesaggio, mentre il sistema economico locale subisce un danno irreparabile in
tempi brevi.
Chi c’è dietro tutto questo? Non
certamente il fantomatico destino, che finisce con il diventare un alibi gratuito
e ricorrente. Non sono i soliti ignoti. L’autore di questa tragedia di così
grande proporzione è l’uomo, l’uomo assassino, l’uomo violento, l’uomo egoista,
l’uomo che non ha rispetto per niente e per nessuno, l’uomo che aggredisce la
natura e viola le leggi.
Non importa conoscere il nome di
questo uomo. Non serve chiedersi se si tratti di dolo o colpa. Comunque,
responsabile é l’uomo che ha usato la sua mano assassina per mettersi contro la
natura e contro Dio, contro altri fratelli e contro il bene comune.
Non sappiamo se e quando la giustizia
umana riuscirà a dare il suo verdetto di condanna. Abbiamo la certezza, però,
che la condanna di Dio è già in atto, pesa sulla coscienza di chi, ritenendo di
agire impunemente, ha voluto “uccidere” l’ambiente, si è messo fuori dalla
grazia di Dio ed è in peccato mortale.
Ferma condanna, pertanto, eleviamo
nei confronti di questi esseri assassini e violenti.
E a queste persone che si nascondono
dietro le fiamme e il fumo dico con fermezza di uscire allo scoperto, di recuperare
la dignità di uomini veri per autodenunciarsi e dichiararsi responsabili della
gravità del proprio operato.
Le comunità parrocchiali, intanto, non
faranno mancare la vicinanza, la solidarietà e gli aiuti possibili alle
famiglie colpite. Ai sacerdoti che operano in strutture sanitarie raccomando
una presenza e un’assistenza oltre il dovuto, che sia di incoraggiamento e di
sostegno morale per tutti i pazienti ricoverati.
Un grazie di cuore, a nome di tutta
la Chiesa di Napoli, sento di rivolgere a tutti coloro che volontariamente
stanno generosamente prestando la propria opera di assistenza e di impegno
nelle attività di protezione civile.
Un grande grazie, di ammirazione,
stima e gratitudine, rivolgo ai Vigili del Fuoco, alle Forze dell’Ordine, alla
Polizia locale e alla Protezione Civile per la preziosa e insostituibile
testimonianza di abnegazione e di professionalità nello spegnimento degli incendi
e nel soccorso alle persone in difficoltà.
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