Nonostante la temperatura fosse
attestata su due gradi centigradi, poi scesi a zero, la sala della Ex Caserma
De Martino a Casagiove è stata gremita di persone ieri sera 27 febbraio per
ascoltare la voce dei candidati del Popolo della Famiglia. Il Segretario
Nazionale Gianfranco Amato, molto atteso, è stato impedito a partire da Milano per la non fruibilità delle piste di
atterraggio (causa il gelo di questi gironi) e ha inviato i suoi saluti ai
presenti.
L’evento è stato moderato da Francesco Marino, Direttore di
Casertafocus, che ha introdotto dapprima Giovanni
DI Lillo, candidato alla Camera nel Collegio Santa Maria Capua Vetere e
coordinatore provinciale del partito di ispirazione cristiana, poi gli altri
candidati Mario Romanelli (candidato
alla Camera nel Collegio Caserta), Mena
Velotti (candidata alla Camera per Aversa) e Fabio Candalino candidato per il Senato.
I candidati hanno illustrato le
ragioni di fondo della loro decisione di scendere in campo e spiegato
chiaramente il perché “i voti dati al
centro destra siano alla fine destinati a favorire personaggi come Giulia
Buongiorno (abortista e favorevole alle unioni gay e all’eutanasia), Emma
Bonino, Silvio Berlusconi e tutti gli altri che hanno voluto le unioni civili,
il biotestamento e il “divorzio breve”. Proprio quest’ultimo provvedimento,
votato dal centrodestra all’unisono con Renzi e compagni (e con i
Cinquestelle), “ha determinato una vertiginosa impennata dei divorzi tra coppie
over 60 (cioè ha favorito grandemente le spaccature delle famiglie dei nonni)”.
E’ stato illustrato come il partito di Giorgia Meloni, Fratelli d’Italia, si
sia astenuto (o votato a favore) di tutti questi provvedimenti. Dunque, hanno
ribadito con forza gli esponenti del partito di Mario Adinolfi, gli “appelli
recenti di tutti costoro a favore della famiglia, sono slogan elettorali e
null’altro”.
Sono stati enucleati i pezzi
forti del programma del Popolo della Famiglia, ispirato alla Dottrina Sociale
della Chiesa: Reddito di maternità, Quoziente familiare fiscale, partita Iva ai
nuclei familiari, divieto di introduzione dell’ideologia gender nelle scuole,
riforma con costo standard della scuola (con effettiva libertà di scelta anche
per la scuola privata) e sburocratizzazione del sistema scuola, soffocato da
una disumana rete di oneri burocratici per i docenti a danno della trasmissione
di un vero Sapere, abrogazione della Legge Cirinnà ed altro.
Il concetto base, sulla scia
delle analisi degli economisti e demografi, è stato fortemente sottolineato: se
non si riparte dalla famiglia e dalla natalità, l’economia non può ripartire e
ogni altro diverso intervento diviene inefficace e illusorio. Con l’attuale
taso di natalità, se non si inverte la rotta, la civiltà europea, è destinata
all’estinzione.
In sala presenti persone venute
da tutta la provincia, anche da Succivo, Orta di Atella, Gricignano, Carinola,
Macerta Campania. Anche alcune suore e qualche Sacerdote hanno presenziato e
proprio l’intervento di un presbitero nel corso del dibattito, ha suscitato
apprezzamento tra il pubblico, per le parole pregne di contenuto dottrinale e
dirette ad incoraggiare i laici impregnati e le famiglie. Il giovane Sacerdote
ha detto esplicitamente che quello che sta avvenendo col Popolo della Famiglia
è segno del fatto che in questo momento storico le famiglie “dal basso
convertiranno la Chiesa”, parole accompagnate da un sonoro applauso.
La serata si è conclusa in un
clima molto familiare e un ulteriore cordiale confronto tra i convenuti e i
candidati, allietati dalle prelibatezze offerte dal Bar Pasticceria “Perfetto”
di San Nicola La Strada.
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