“In questi
anni siamo intervenuti per provare a ridurre il fenomeno endemico del
precariato scolastico, che è il frutto avvelenato di anni di scelte sbagliate,
di sovrapposizioni legislative e di politiche scolastiche miopi ispirate alla
riduzione della spesa.
Il nostro
primo obiettivo, dunque, è stato quello di intervenire per ridurre il numero
degli iscritti alle GAE (graduatorie ad esaurimento) che nel corso degli anni
hanno maturato un diritto e, dunque, nel piano straordinario di assunzioni sono
stati i primi ad essere chiamati”.
A
dichiararlo Camilla Sgambato, candidata alla Camera dei Deputati nella lista
del Pd nel collegio plurinominale Caserta e provincia-Campania 02.
“Per quanto
riguarda le graduatorie della scuola superiore, in un paio d'anni dovrebbero
essere chiuse, mentre è assolutamente indispensabile avviare un percorso
analogo per la scuola dell'infanzia e la scuola primaria: parlo di qualità che
può essere garantita da docenti in più e da un tempo pieno che trovi anche nel
Mezzogiorno una maggiore diffusione. Io sono convinta che una delle chiavi di
rilancio del Meridione stia proprio nella capacità di realizzare politiche
contro la dispersione scolastica e la povertà educativa, perché la scuola e le
opportunità che essa offre sono lo strumento straordinario di lotta contro le
disuguaglianze e il sostegno allo sviluppo e alla crescita. E, quindi, facciamo
in modo che i ragazzi vadano a scuola e non abbandonino gli studi e poi
combattiamo contro la loro fuga dalle nostre università, perché la mobilità,
quando è a senso unico, è sempre un disvalore.
E lo abbiamo
scritto chiaramente nel programma, perché siamo convinti che per combattere la
dispersione scolastica, la povertà educativa e per dare alla scuola tutti gli
strumenti necessari, sia indispensabile avere insegnanti motivati e capaci.
Ovviamente, oltre al potenziamento, andrà avviato un percorso di formazione e
reclutamento che, come per il Fit, consenta di procedere ad una fase
transitoria e ad un nuovo percorso per entrare in ruolo. E siccome abbiamo
stabilito che le assegnazioni andranno fatte sul fabbisogno, lavoriamo per
garantire che nei prossimi anni -prima di procedere alle nuove immissioni- i
docenti che sono ancora lontani da casa possano rientrare. Credo, fermamente,
che la continuità didattica sia importante quanto quella affettiva. Un
insegnante in gamba che ama il proprio lavoro, infatti, deve essere un uomo o
una donna felice”, continua la componente della VII Commissione Cultura,
Scienza e Istruzione di Montecitorio.
“Per il
futuro mi vengono in mente due elementi su cui intervenire subito: l'organico
di potenziamento può essere una risorsa straordinaria per le scuole solo se è
realmente funzionale alle loro richieste. Mi spiego meglio. Se un dirigente
chiede un insegnante di musica, quell'insegnante deve arrivare altrimenti si
smarrisce, da una parte, il senso profondo dell'organico dell'autonomia e,
dall'altro, si costringono gli insegnanti a pause forzate che ne mortificano
competenze e professionalità. Il secondo riguarda la carriera dei docenti e la
loro valorizzazione: il contratto è stato solo un primo passo significativo
oltre che indispensabile. Ora, però, è necessario continuare a lavorare per
garantire risorse sempre più adeguate, formazione in servizio e aggiornamento
costante, senza avere paura di termini come merito e valutazione. Troviamo
insieme gli strumenti adeguati per fare in modo che queste parole non siano
vissute con sospetto o rancore da parte del corpo docente. Dipende anche da
noi.
Il mio
impegno dei prossimi anni, se verrò riconfermata, verterà ancora su questi
temi: ragazzi, famiglie e docenti. Perché sono convinta che la forza di un
paese stia nella capacità di garantire due diritti fondamentali: istruzione e
lavoro”, conclude Sgambato.
Caserta, 15.02.2018
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