“L’impegno assunto in
Regione Campania dalla UILFPL Sanità, è quello di tutela del diritto alla
salute dei cittadini attraverso la garanzia di un Sistema sanitario Regionale
pubblico ed efficace. Il diritto alla salute, collegato alla garanzia del
Servizio Pubblico, passa attraverso la tutela dei Servizi assistenziali e dei
lavoratori che li garantiscono”. Questa la dichiarazione di Osvaldo Nastasi
Segretario Generale UIL FPL della Campania, sul decreto Balduzzi, in via di
trasformazione in legge, “che agisce – ha continuato Nastasi – nel Sistema
Sanitario Regionale e si inserisce nel percorso degli atti aziendali dove è
necessario ragionare sui servizi assistenziali necessari a garantire il diritto
alla salute nella nostra regione. Nello stesso tempo va assicurata la
stabilizzazione del personale precario, essenziale per garantirne il
funzionamento delle strutture sanitarie”. Infatti le
linee guida per gli atti aziendali, adottate con il Decreto Commissariale n.
135 del 10.10 c.a., impongono una strategia metodologica che passa attraverso
la ricognizione preventiva delle risorse umane e professionali in grado di
poter garantire i Livelli Essenziali di Assistenza ( LEA), ovvero risorse umane
e professionali necessarie, da prevedere nelle dotazioni organiche delle
singole Aziende.
“Il nostro impegno
sindacale,” – ha precisato Barbara Andreoli, Coordinatrice UIL FPL Medici – “è
stato un lavoro di programmazione sanitaria propedeutico alla codifica degli
atti aziendali nell’ottica di ‘governance’ del sistema salute e di tutela
dell’assistenza sanitaria ai cittadini. Tutto ciò coniugato alla valorizzazione
delle esperienze professionali lavorative. Innegabile
è la necessità di tutelare le dotazioni organiche in conseguenza delle
tantissime fuoriuscite dal sistema sanitario regionale (oltre 7500 addetti).
Tutte le strutture che saranno individuate negli atti aziendali vedranno il
proprio funzionamento con il contributo di personale ‘precario’. Se nel Pronto
Soccorso, piuttosto che alla gestione della tipizzazione degli organi
finalizzata ai trapianti, operano professionisti precari, magari con contratti
di cococo, è il momento improcrastinabile, di mettere in campo soluzioni
condivise e definitive per ‘stabilizzare’ il Sistema Salute in Campania”.
“L’impiego di risorse relative all’ eventuale sblocco del turnover
del 15%”, concludono Nastasi e Andreoli “non riuscirà a colmare neanche le
carenze (circa 7500 unità) dovute ai pensionamenti maturati durante il piano di
rientro”.
Attualmente
risulta assai difficile prevedere lo sblocco di risorse economiche necessarie a
bandire concorsi per migliaia di unità necessarie a continuare ad assicurare i
LEA: pertanto ipotizzare il consolidamento nelle dotazioni organiche delle
risorse umane ‘precarie’, in servizio da data antecedente al 2006, con la
strada del 15% dei cessati dell’anno precedente, si configura una manovra non
condivisibile e di fatto inefficace per garantire l’erogazione dei livelli
minimi di assistenza.
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