Caterina Chinnici, l’europarlamentare figlia del
giudice Rocco Chinnici, ucciso dalla mafia, incontrerà sabato 23 maggio le
studentesse e gli studenti del Convitto Nazionale “Giordano Bruno” di
Maddaloni. Per l’occasione sarà presentato anche il libro della magistrata “È
così lieve il tuo bacio sulla fronte”. Organizzato dalla Tacocisu (Tavola per
la convivenza civile e lo sviluppo umano Provincia di Caserta), l’evento sarà
introdotto dal saluto del rettore Michele Vigliotti e dalla presidente
dell’associazione promotrice, Elisa d’Andria. Antonio d’Andria, già
ambasciatore d’Italia, presenterà alla platea la figura professionale e
politica ospite a Maddaloni mentre Nadia Verdile, giornalista, coordinerà la mattinata
presentando il volume della Chinnici con gli studenti che hanno letto ed
approfondito il testo. Il libro racconta l’uomo Chinnici, il suo rapporto con
la famiglia, con la gente, con lo Stato. La storia è tristemente famosa. Il 29
luglio 1983 la mafia fece esplodere un'autobomba in via Pipitone Federico a
Palermo: morirono il giudice Rocco Chinnici, gli uomini della sua scorta e il
portiere dello stabile dove il magistrato viveva insieme alla moglie e ai
figli. Rocco Chinnici era da tempo nel mirino. Innovatore e precursore dei
tempi, aveva intuito che, per contrastare efficacemente il fenomeno mafioso,
era necessario riunire differenti filoni di indagine, comporre tutte le
informazioni e le conoscenze che ne derivavano. Per farlo, riunì sotto la sua
guida un gruppo di giudici istruttori: Paolo Borsellino, Giovanni Falcone e
Giuseppe Di Lello. L'anno dopo la sua morte, questo gruppo prenderà il nome di
"pool antimafia". La storia ci tramanda come e perché Rocco Chinnici
sia stato ucciso. Ci tramanda un eroe. A lui però non sarebbe piaciuto essere
chiamato così. Era prima di tutto un uomo, un padre, cui è toccata in sorte una
vita straordinaria, o forse un destino, che lui ha scelto di assecondare fino
alle estreme conseguenze. Dopo decenni di silenzio, Caterina Chinnici, la
figlia primogenita - a sua volta giudice, a sua volta impegnata nella lotta
alla mafia, a sua volta sotto scorta – ha scelto di raccontare la loro vita
"di prima", serena nonostante le difficoltà, e la loro vita
"dopo", ha scelto di raccontare come lei, i suoi fratelli e la madre
abbiano imparato nuovamente a vivere e siano riusciti a decidere di perdonare:
l'unico modo per sentirsi degni del messaggio altissimo di un padre e un marito
molto amato. L’appuntamento è per le 10.30 presso il Convitto Nazionale
“Giordano Bruno” a Maddaloni.
Caserta, 22 maggio 2015
Fonte: La Presidente
Prof.ssa Elisa
D’Andria
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