Sua Beatitudine: “I Cristiani in Siria, in fuga dalle proprie terre,
abbandonati dai potenti, hanno bisogno del vostro aiuto!”
Ha ricevuto una calorosa accoglienza nella
Parrocchia di Sant’Andrea Apostolo di Santa Maria Capua Vetere, il Patriarca
della Chiesa Siro-Cattolica Ignace Youssiff III Younan. Una chiesa gremita, nonostante
la tarda ora, le 21 di mercoledì 27 gennaio,
per ascoltare la testimonianza schietta e sincera di chi vive
quotidianamente la persecuzione cristiana in Siria che, come dice Papa
Francesco, non è un fatto che appartiene al passato, ma una triste realtà dei
nostri giorni. All’incontro, organizzato dal Rotary Club Capua Antica e Nova
presieduto da Mariella Leonardi Uccella e dalla Fondazione Pontificia “Aiuto
alla Chiesa che Soffre” con la collaborazione del parroco don Agostino
Porreca, hanno presenziato, tra gli altri, il Governatore del Distretto 2100
del Rotary Giorgio Botta, l’assistente del governatore Vincenzo Megna,
il Pastore della Chiesa evangelica di Caserta Giovanni Traettino, don
Bruno Rossetti, padre Ciro Andreozzi della Parrocchia Immacolata con
il suo vice parroco Enzo Macchia, l’ex primo cittadino sammaritano Biagio
di Muro, nonché un’ampia rappresentanza del Rotary Capua Antica e Nova,
dell’Inner Wheel, del Rotaract e del mondo dell’associazionismo. “La
persecuzione dei Cristiani in Siria e in tutto il Medio Oriente”, questo il
tema dell’interessante quanto coinvolgente incontro di riflessione con Sua Beatitudine Ignace Youssiff III Younan che, nel suo
intervento, ha spiegato che la Chiesa Cattolica è la più colpita nelle terre
medio-orientali. “È dal giugno 2014 – ha
sottolineato il Patriarca – che il
cosiddetto Daesh, il vero nome arabo di questi fanatici terroristi (che secondo
lo stesso Patriarca non si devono chiamare Isis perché questa parola dà più
l’idea di un profumo di donna che di uno stato islamico ed è in nome di questo
stato, che non esiste, che vengono uccise tante persone tra cui molti cattolici)
ha cominciato a colpire i cristiani che vivevano nella Piana di Ninive ed ha
costretto alla fuga più di 3000 famiglie, anche per il ritiro dell’esercito
curdo per difendere i propri confini, sradicandole dalla loro terra e dalle case
che sono state bombardate. La crisi è iniziata cinque anni fa e tutti – ha
chiarito - avrebbero scommesso,
sottovalutando, che sarebbe finita subito. Invece, non è stato così”. Il
problema della Siria è dunque molto più complesso di quanto si pensi. Secondo Sua
Beatitudine Ignace Youssiff III Younan, gli americani non hanno fatto nulla
per aiutare e hanno sottovalutato il problema, al contrario dei russi che
stanno intervenendo. I bombardamenti, a detta del Patriarca, non servono a
nulla perché i fanatici riescono ad infiltrarsi facilmente tra i civili. Inoltre
il religioso accusa anche i mezzi di comunicazione di non raccontare la verità
dei fatti. Il Patriarca ha reso poi noto che la Fondazione Pontificia “Aiuto
alla Chiesa che Soffre” sta dando un grande aiuto ai cristiani perseguitati costruendo
scuole e cappelle e fornendo beni di prima necessità a queste persone che ora
vivono uno stato di profughi, ma il cui status non è stato riconosciuto né
dall’Iraq, né da nessuna associazione perché, come ha gridato forte Sua
Beatitudine, sono Cristiani Cattolici. “La
nostra Comunità - ha inoltre spiegato
- è disperata e chiede aiuto. Non riusciamo a convincere i giovani a rimanere:
quando i cristiani lasciano queste terre difficilmente ritornano, è uno tsunami
per noi. E nessuno dei potenti del mondo (Obama, Camerun, Merkel e Hollande)
pensa ai noi cristiani perché siamo pochi (rispetto alla popolazione musulmana);
soprattutto non abbiamo petrolio né bande barbariche armate che fanno paura agli
occidentali. Perciò siamo ignorati – ha gridato forte il Patriarca che ha aggiunto
– anche Papa Francesco invita tutti a
vincere l’indifferenza e noi siamo stati dimenticati. Eppure – ha ricordato - la nostra fede cristiana è nata lì ed è
una grave perdita per tutto il mondo!” Esplicito il riferimento ai tanti e
troppi monumenti storici protetti dall’Unesco che sono stati distrutti (la
città di Palmira è un esempio). Il Mediterraneo, ritenuto dai romani Mare Nostrum,
è ora diventato Malum Nostrum. Ovviamente sua Beatitudine Ignace Youssiff III Younan continuamente
ha ringraziato i tanti benefattori che fanno sforzi anche quotidiani per
sostenere chi è nel bisogno, in particolare la Fondazione “Aiuto alla Chiesa che soffre”,
che ha promosso l’incontro insieme al Rotary. Nel suo intervento il Direttore
di Aics Italia Alessandro Monteduro ha informato i presenti sulle tante attività
messe in campo dall’opera di Diritto Pontificio “Aiuto alla Chiesa che Soffre” che
opera da 69 anni ed ha 21 sedi nel mondo. La Onlus dona direttamente alle
Diocesi e ai Vescovi che si trovano in quelle terre che conoscono bene le
necessità dei sofferenti e forniscono loro tutto ciò di cui hanno bisogno, anche
luce ed acqua. Ha altresì indicato le tre direttrici da seguire per sostenere la “Chiesa
sofferente”: la preghiera, l’informazione, necessaria per evitare di abituarsi
alla tragedia, e gli aiuti umanitari. Giusta la riflessione conclusiva del
Patriarca: “Noi cristiani accogliamo sempre
tutti, anche di altre religioni, perché sono esseri umani e siamo fieri di
farlo perché siamo fieri della nostra Fede, ma anche i Cristiani perseguitati hanno
bisogno di aiuto e di tante preghiere. La maggioranza silenziosa – ha quindi
terminato il Patriarca - deve parlare per
non far morire il cristianesimo, vergognandosi di esso, nella terra in cui è
nato”.
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