sabato 13 febbraio 2016

SOPRALLUOGO ALL’EX AREA MACRICO, ZINZI: “NESSUNA EMERGENZA AMBIENTALE, ORA ISTITUZIONI E IMPRESA OPERINO IN SINERGIA PER RIQUALIFICARE”.


Questa mattina la III Commissione speciale ‘Terra dei Fuochi, bonifiche, ecomafie’ del Consiglio regionale della Campania ha effettuato un sopralluogo presso l’area denominata ex ‘Macrico’ (Magazzino centrale ricambi mezzi corazzati) sita a Caserta.

La visita è stata richiesta dal presidente della Commissione, Gianpiero Zinzi, in seguito all’audizione svoltasi mercoledì scorso in relazione all’incendio che aveva interessato l’area.
Al sopralluogo, oltre al presidente Zinzi, hanno partecipato il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli, la dirigente dell’UOD Autorizzazioni ambientali e rifiuti Caserta della Regione Campania, Norma Naim, Patrizia Reale e Francesco Del Piano, rispettivamente dirigente e funzionario dell’Arpac, il dirigente del Settore Ambiente ed Ecologia del Comune di Caserta, Giovanni Natale, Gerardo Cianciola per l’Istituto diocesano per il sostentamento del Clero, la referente di Italia Nostra, Maria Rosaria Iacono, la referente per il Wwf Caserta, Milena Biondo.

Nel corso della mattinata la delegazione ha ispezionato una parte della vasta area (oltre 324mila metri quadri) di proprietà dell’Istituto diocesano per il sostentamento del Clero per verificare l’eventuale presenza di rifiuti e le condizioni in cui si trova il Macrico.


“Il sopralluogo di questa mattina – ha dichiarato il presidente Zinzi - ha confermato i dati che avevamo acquisito nel corso dell’audizione in Commissione: non ci sono cumuli di rifiuti da rimuovere, solo una situazione di degrado dovuta all’abbandono dell’area. Ringrazio l’Idsc per aver consentito questa visita che ci permette di sgomberare finalmente il campo dalle illazioni fatte circolare da anni. Il Macrico non è una problematica ambientale, ma urbanistica. Rappresenta un’opportunità per tutti i cittadini. Oggi risulta quanto mai prioritaria la messa in sicurezza chiesta dal Comune, poi però l’Ente dovrà chiamare a sé Regione ed investitori privati per trovare una soluzione che eviti altri 12 anni di incuria, nell’esclusivo interesse della comunità casertana”.

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