Lasciate cadere i coltelli … aprite le vostre mani!
E’
il titolo di apertura del numero di questa settimana di Nuova
Stagione, periodico dell’Arcidiocesi di Napoli, che, dopo gli episodi
di violenza consumati in questi ultimi giorni da gruppi di minorenni e dopo la
proposta avanzata dal’Arcivescovo di costituire un tavolo permanente per
affrontare concretamente le problematiche e le devianze che purtroppo si
verificano nel mondo giovanile, pubblica la LETTERA AI GIOVANI, tristemente e
drammaticamente attuale, che il Cardinale Sepe, a pochi mesi dal suo arrivo a
Napoli, indirizzò a tutti i giovani, il 2 febbraio 2007, a seguito dell’uccisione
a coltellate del sedicenne Luigi, a Santa Teresa degli Scalzi, per mano di un
quindicenne.
Enzo
Piscopo
LETTERA
AI GIOVANI
Miei
cari Giovani, vi porgo il mio affettuoso saluto nel nome del Signore.
È
mio vivo desiderio comunicare con voi, e farvi giungere la mia voce ovunque voi
siate, e in qualunque ambiente, situazione o condizione in cui vi trovate a
vivere. Vi parlo come padre, con la voce del mio cuore, convinto che solo il
linguaggio dell’amore può scardinare ogni sordità ed indifferenza.
Vengo
a voi, quasi con trepidazione, e busso alla porta della vostra vita, così
preziosa e bella, per dialogare come vecchi amici, con familiarità e in
confidenza, e perché siete parte importante della mia grande Famiglia. So che
tanti, forse troppi, gridano, urlano slogans per conquistarvi, per proporvi una
felicità effimera e insignificante.
Quante
belle parole, per non dire niente; quante morti mascherate da bellezze
inconsistenti; quante promesse vuote che, alla fine, lasciano delusi; quanto
miele per attirare nella trappola dell’apatia, della noia, della sfiducia…
Quante false libertà offerte gratis, per imprigionare poi la vostra volontà,
incatenandola con la sete di potere e di successo ad ogni costo! Costoro possono conquistare il vostro corpo,
perfino la vostra mente, scuotere con forza il vostro essere, ma non potranno
mai colmare il vostro cuore, continuamente alla ricerca del Bene infinito. È
questo Bene che vi offro, per rendervi liberi nella Verità. Da qualche tempo,
si avverte un esasperato clima di violenza.
Spesso,
si ha la sensazione che la via per arrivare ad affermare la propria autonomia,
sia la sopraffazione; talvolta, si pensa di conquistare il rispetto degli altri
incutendo in loro il timore. Tra alcuni di voi si è diffusa una certa mentalità
di bullismo, ritenendo che la via più facile per farsi strada o risolvere
rapidamente conflitti e contrasti sia la violenza. No, cari giovani, non è questa la via. Così
non si va lontani, non si costruisce nessun domani migliore. Questa strada
porta alla rovina, alla frantumazione delle vostre e delle nostre attese.
Molti
dicono che voi siete l’avvenire, ed è vero, ma io credo che non si può
edificare il futuro, senza seminare oggi, nel solco di ogni vita, il germe
della pace. Una mano aperta è pronta a donare e ricevere, una mano chiusa,
spesso può diventare un pugno per ribellarsi e colpire. Perciò io vi dico:
Aprite le vostre mani! Siate pronti a offrire i tesori preziosi che ciascuno si
porta dentro! Accogliete con fiducia i tanti semi di bene che vi vengono
offerti! Aprite le vostre mani! Lasciate cadere i coltelli che spargono solo
sangue, morte e lutto. Aprite le vostre
mani! Lasciate cadere i coltelli che reclamano vendetta, che rispondono
all’odio con l’odio. Aprite le vostre mani! Lasciate cadere i coltelli che
tagliano i legami di amicizia, lacerano i rapporti, fanno versare lacrime e
colpiscono al cuore la vostra dignità di giovani. Aprite le vostre mani per
salutare, fare amicizia, per solidarizzare.
Particolarmente
in questo tempo di Quaresima, vi chiedo un atto di coraggio, quasi una risposta
all’accorato appello di Cristo che vi invita ad essere suoi amici e vi offre il
Suo disarmante amore. “Sfoderate” il
vostro coraggio e, in questi giorni che ci separano dalla Pasqua, portate nelle
chiese le armi, tutte le armi che rinnegano la vita; deponete d’avanti
all’altare di Cristo i coltelli, le lame che uccidono la speranza e infangano
la vostra giovinezza e la vostra dignità di uomini.
Non
abbiate paura! Siate forti, non chiudetevi all’Amore! Dio non delude mai! Gesù
ha dato la vita per amore, ha versato il Suo sangue una volta per tutte; non
spargete altro sangue fraterno. Se accettate questo invito, entrate in una
Chiesa e deponete questi strumenti di morte in una cesta che si trova ai piedi
di Cristo Crocifisso, Principe della Pace e nostro Salvatore.
Questi
coltelli che deporrete diventeranno segni di vita. Insieme a tutti gli altri
strumenti di morte saranno distrutti e saranno trasformati in arnesi utili a
coltivare la terra. Così realizzeremo ciò che dice la Parola di Dio:
«Forgeranno le loro spade in Vomeri, le loro lance in falci; un popolo non
alzerà più la spada contro un altro popolo, non si eserciteranno più nell’arte
della guerra» (Isaia, 2,4).
Sono
certo che con l’aiuto di Dio e la protezione della Madonna riusciremo a vincere
il male con il Bene. Ve lo assicuro nel nome del Signore.
Napoli,
2 febbraio 2007
Il
vostro Vescovo Crescenzio
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