"Quello
che è accaduto oggi in una scuola di Santa Maria a Vico, in provincia di
Caserta è l’ennesimo gravissimo episodio, l’ultimo in ordine cronologico di una
serie di atti violenti compiuti dai minori contro i loro coetanei o, come in
questo caso, contro gli adulti.
Denunciare
non basta. È del tutto evidente, infatti, che vadano assunti dei provvedimenti
che arginino un fenomeno che ha assunto una dimensione assai preoccupante”.
Lo dichiara
Camilla Sgambato (Pd), componente della VII Commissione Cultura, Scienza e
Istruzione della Camera dei Deputati.
“Dobbiamo
rivedere il complesso sistema delle risposte ai fenomeni di devianza minorile,
non più valutabili come fatti eccezionali, ma come una vera e propria emergenza
sociale, cui è necessario rispondere in maniera adeguata e tempestiva.
Pur non
volendo in alcun modo intervenire sulle soglie di età per la punibilità -
essendo comunque fondamentale tenere conto della minore età del reo - è
necessaria la costruzione di elementi di contrasto che, senza perdere di vista
la necessità educativa, siano in grado di far comprendere all’autore la gravità
dell’atto commesso e le sue conseguenze, anche giuridiche. Dobbiamo prevedere
la possibilità che il minore infraquattordicenne possa essere assoggettato a
misure di sicurezza anche quando commetta delitti di violenza, stalking o
violenza sessuale.
È
assolutamente impensabile abbassare l’età imputabile oppure incrementare le
pene.
Dobbiamo
ribadire la possibilità di applicare misure di sicurezza mediante la sentenza
di non luogo a procedere per non imputabilità. Infine bisogna modificare la
norma che non contempla la possibilità della costituzione di parte civile della
persona offesa nel processo minorile”, continua la componente della direzione
nazionale Pd che poi illustra meglio l’iniziativa legislativa:
“Questa
proposta, preparata con l’avvocatessa Giovanna Musone di Torino, è sostenuta e
condivisa da molti genitori di piccole vittime di violenza minorile e dai
fondatori delle diverse associazioni contro il bullismo e la violenza, tra cui:
“Associazione Italiana Prevenzione Bullismo” di Teresa Manes, “David e Golia-
contro il bullismo” di Annapaola Borghesan, “I ragazzi di ferro” di Giancarla
Maio, “Progetto Angelica” di Stefania Benny e Lucia Battiston, “Apidge di Ezio
Sina. Ma anche dalle famiglie Peretti di Torino, Lucarelli Giusy di Bullismo
Contro, dalla famiglia di Silvia Giudici, la sig.ra Cinzia Miatton, dalla
prof.ssa Maria Luisa Iavarone, mamma di Arturo di Napoli, tutti vittime di
gravi crimini commessi da minori.
Il nostro
obiettivo è eliminare una sostanziale disparità di tutele, quando il reato sia
commesso da minore imputabile.
Il Ministro
della Giustizia Andrea Orlando conosce questa proposta e, conoscendo la sua
sensibilità in materia, sono sicura che ci sosterrà per trasformarla in una
legge dello Stato.
È chiaro non
si debba intervenire solo dal punto di vista giuridico ma anche implementare le
politiche di sostegno contro la dispersione, per il recupero dei ragazzi
difficili, rafforzare il patto educativo tra famiglia e scuola ed insistere sul
potenziamento dell'educazione alla legalità.
Ma, in
questi casi, credo che gli alunni vadano immediatamente espulsi e, solo in una
seconda fase, andrà avviato un percorso di recupero che li riportino in
classe.
Le scuole
devono vivere in una condizione di serenità e di rispetto tra discenti e
professori che consenta la crescita dei primi e la soddisfazione personale dei
secondi.
Tutta la mia
solidarietà, infine, alla docente vittima di questa brutale aggressione",
conclude Sgambato.
Caserta, 01.02.2018
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