Tutti dobbiamo fare la nostra
parte in questa emergenza globale che è l’epidemia di Coronavirus: nessuno può
sottrarsi, nessuno può girarsi dall’altra parte. La comunità di Maddaloni non è
esclusa da questo ragionamento. Quando ci hanno detto/imposto (se avessimo
voluto non ci saremo potuti tirare indietro) che il nostro ospedale sarebbe
diventato presidio Covid-19, con grande senso istituzionale e di solidarietà
abbiamo accolto la decisione, comprendendo che, comunque sarebbe toccato a qualcuno
rinunciare al proprio presidio per un bene superiore, il bene di tutta la
comunità. Ancora una volta è toccato alla nostra comunità di Maddaloni dover
rinunciare a qualcosa, dover rinunciare a quell’ospedale che, pur depotenziato,
pur bistrattato, è per una vasta fascia della popolazione un punto di
riferimento assoluto per la strategicità della posizione e per la qualità dei
professionisti che lavorano al suo interno. Una rinuncia assolutamente
temporanea, una rinuncia che speriamo sia circoscritta ad un periodo breve e,
in questo rinnovo l’invito a tutti a restare a casa. Una rinuncia che, però,
deve essere letta anche come il fatto che l’ospedale di Maddaloni è strategico
come ha sempre affermato con convinzione tutta la classe dirigente della città.
Questa strategicità non può e non deve essere “a tempo”, ma deve essere
confermata nel tempo con azioni politiche forti con scelte chiare in ambito
sanitario, scelte che riconoscano il ruolo fondamentale del nostro ospedale. E’
per questo che abbiamo condiviso tutti un documento da presentare al premier
Conte, al ministro Speranza, al governatore De Luca, al presidente della
commissione Sanità Graziano, al prefetto Ruberto con il quale chiediamo impegni
formali sul futuro del nostro ospedale. E’ con grande soddisfazione che
riscontro come l’intero consiglio comunale ha accolto e fatto propria la
proposta nell’interesse sommo della comunità di Maddaloni.
Angelo Campolattano, consigliere comunale Italia Viva
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