CAMPANIA
e NAPOLI
Al
Presidente della Giunta della Regione Campania
Al
Prefetto di Napoli
Al Prefetto di Salerno
Al Prefetto di Caserta
Al Prefetto di Avellino
Al Prefetto di Benevento
e p.c. BANCHE - ASSICURAZIONI – FINANZIARIE
(che operano in Campania)
Oggetto : Applicazione
- Decreti e Ordinanze emanati a livello
nazionale e regionale in materia di contenimento e gestione
dell’emergenza
epidemiologica da COVID-19
-
Protocollo di regolamentazione delle
misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus COVID-19
negli ambienti di lavoro
-
Protocollo ABI misure di prevenzione,
contrasto e contenimento della diffusione del virus Covid-19 nel settore
bancario
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Illustrissimo Presidente
della Giunta della Regione Campania,
Illustrissimi Signori Prefetti,
consapevoli del momento durissimo che tutto il Paese sta attraversando, quali rappresentanti sindacali dei lavoratori e delle lavoratrici del settore del Credito, Assicurativo e Agenzie in appalto, Riscossione, non possiamo che esprimere la nostra preoccupazione portando alla Vostra attenzione l’allarme che riguarda le condizioni di lavoro delle persone, in questa grave fase emergenziale legata alla diffusione del Covid-19.
I decreti sin qui emanati dal Governo
prevedono la chiusura delle attività non essenziali insieme a una serie di
misure stringenti a tutela della salute di coloro che devono continuare ad
offrire servizi essenziali ed a produrre e, tra questi, i servizi bancari,
postali, finanziari e assicurativi, in quanto essenziali. Si prende atto,
pertanto, del ruolo fondamentale e di servizio al Paese, alle imprese e alle
famiglie che, in questo momento di enorme emergenza, stanno svolgendo, con
impegno e sacrificio personale, le Donne e gli Uomini che operano in Banca,
nelle Assicurazioni e nelle Esattorie e indica che il suo svolgimento “esige
come condizione la prioritaria attenzione a garantire le condizioni di salute e
sicurezza per tutte le Persone interessate, Lavoratrici, Lavoratori e
Clientela”. Quel che il Governo mostra di non comprendere, così come l’ABI, Federcasse,
Ania e Agenzia Riscossione, è che garantire i servizi bancari, finanziari ed
assicurativi non significa automaticamente tenere le banche, le assicurazioni e
le finanziarie aperte. In realtà la legge 146 del 1990, su cui l’esecutivo fonda
le sue decisioni, restringe molto la nozione di “servizio pubblico essenziale”
in riferimento agli istituti di credito, limitandola al solo pagamento di
stipendi e pensioni. E ciò perché stipendi e pensioni sono necessari “al
soddisfacimento delle necessità della vita attinenti a diritti della persona
costituzionalmente garantiti. Grazie alle tecnologie digitali e all’utilizzo
delle carte bancomat, ormai universalmente diffuse, i servizi effettivamente
indispensabili sarebbero comunque assicurati.
E’ inevitabile chiedersi : quale diritto è più importante del
diritto alla vita. La tutela della vita e della salute pubblica deve essere in
questa emergenza il primo obiettivo di tutti.
Alle
organizzazioni sindacali, ancora in queste ore, giungono dai luoghi di lavoro
molte segnalazioni nelle quali si registra la carenza o addirittura la totale
assenza di misure di prevenzione e protezione dal contagio dei lavoratori e che,
nonostante l'emergenza, i servizi richiesti agli sportelli degli istituti
bancari e alle agenzie riscossione, per la maggior parte dei casi, non sono
assolutamente legati ad indifferibili esigenze. Questo espone la salute dei
cittadini e dei lavoratori a gravi rischi e raffigura, da parte della
clientela, comportamenti sanzionabili in quanto non rispettosi delle
indicazioni contenute nei provvedimenti del Governo.
Abbiamo
riscontrato e segnaliamo alcune criticità ed in particolare :
1) persistente
carenza e fornitura da parte delle aziende del settore di D.P.I. (mascherine,
guanti) che, oltre a costituire un dovere morale, al di là delle previste
distanze di sicurezza, è particolarmente grave per i lavoratori in prima linea
e il cui utilizzo come D.P.I. è, peraltro, espressamente indicato anche da
qualche dipartimento del Ministero dell’Interno (rif. Emergenza COVID-19 –
Vademecum utilizzo mascherine);
2) persistente
carenza o insufficienza della dotazione del Kit sanitario fondamentale nella
efficacia di una effettiva sanificazione quotidiana degli ambienti di lavoro e
dispenser con soluzioni disinfettanti per l’igiene delle mani;
3) persistente
carenza di distanziatori atti a far rispettare le distanze di sicurezza,
diffusamente non rispettate;
4) mancato
ricambio nel breve termine dei filtri dell’aria negli uffici;
5) mancata
comunicazione da parte delle Aziende di Credito inerente un frazionamento delle
date per la riscossione di pensioni e stipendi al pari di quanto attuato da
Poste Italiane.
6) richieste
ai lavoratori e alle lavoratrici finalizzate a fissare appuntamenti con
pressioni volte al perseguimento degli obiettivi commerciali;
7) modesto
ricorso alla formazione a distanza e allo smart working, ritenuto ancora
marginale, quale strumenti più appropriati, in tale situazione emergenziale, ed
in linea con quanto previsto dal DPCM vigente;
8) ricorso alla
mobilità e trasferimenti d’ufficio del Personale in allontanamento anziché
contenere la mobilità limitandola al minimo indispensabile e favorendo, invece,
un avvicinamento ai luoghi di residenza delle lavoratrici e dei lavoratori,
seppur temporaneamente.
Non
intendiamo sottrarci al ruolo di servizio pubblico essenziale, ma ribadiamo che
la salute di tutti deve essere obiettivo primario e imprescindibile e,
pertanto, chiediamo di attivarvi e sollecitare Sindaci e forze dell'ordine a
vigilare fuori le Filiali e negli sportelli delle banche per evitare
assembramenti, vista anche la scadenza del pagamento delle pensioni e stipendi dalle
banche, e affinché venga garantito il rispetto delle disposizioni e dei
protocolli e vengano applicate tutte le misure assunte dal Governo per la tutela,
la salute e l’incolumità di tutti.
Riteniamo, infatti, utile e necessario che la Prefettura, in quanto
rappresentanza territoriale del Governo a sua volta firmatario dell’intesa
nazionale fra le OO.SS. e le parti datoriali, si faccia parte attiva nel
promuovere la corretta attuazione e soprattutto nell’azione di sollecito alle
aziende e nella vigilanza sui comportamenti eventualmente difformi, anche
costituendo appositi momenti periodici di verifica territoriale al fine di
voler garantire il controllo del rispetto delle regole a tutela della salute di
chi lavora.
Ove queste precauzioni non possono
essere mantenute, non sussistendo le condizioni minime per continuare, le
attività di produzione e/o di servizio vanno fermate. La capacità di arginare
la diffusione è ovviamente correlata al rispetto delle norme e dei
comportamenti emanati dal Governo e dalla Regione e tutte le comuni iniziative
vanno indirizzate alla diffusione della consapevolezza e del rispetto del protocollo
condiviso con il Governo, perché sui luoghi di lavoro si
possa e si debba operare in sicurezza.
possa e si debba operare in sicurezza.
Come organizzazioni sindacali
provvederemo a segnalarVi eventuali ulteriori violazioni che dovessimo
riscontrare.
Certi della Vostra
attenzione e della Vostra volontà a mettere in pratica, ognuno per le proprie
competenze e responsabilità, quanto suggerito con la nostra nota nonché di un
impegno fattivo che vada nel solco delle misure assunte dal Governo, restiamo
in attesa di riscontro e di un sollecito intervento.
Cordiali saluti.
Napoli,
27/03/2020
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