A prendere una posizione netta contro il
provvedimento varato ieri dal Governo Conte è Il Presidente dell’Ordine degli
Architetti PPC di Caserta, Raffaele Cecoro.
“Si sta attuando nei confronti
dei liberi professionisti iscritti alle casse una discriminazione
inaccettabile. Il “Decreto cura Italia” non prende minimante in considerazione questa
categoria di professionisti e la misura di sostegno al reddito che, attraverso il “Fondo per il reddito di
ultima istanza”, prevede uno stanziamento di 300 milioni per il 2020 non penso sia una soluzione adatta, nè tantomeno
sufficiente.
Occorrono nuove misure
straordinarie di sostegno al reddito anche per questa categoria di
professionisti ormai dimenticata da tutti.
I liberi professionisti
dimenticati dal “Decreto Cura Italia” non stanno chiedendo un semplice
palliativo al governo ne tantomeno l’elemosina, vogliono solo che vengano messe
in campo tutte le misure necessarie per cercare coprire i mancati incassi dovuti
all’emergenza sanitaria del covid-19”, continua il presidente degli architetti
di Terra di Lavoro.
“Si potrebbe partire:
dall’introduzione, per i liberi professionisti iscritti alle casse private con
utili al di sotto dei 30.000, di un reddito di emergenza di 500 euro al mese per
tutto il 2020; dalla reintroduzione
delle tariffe minime professionali, a garanzia di pagamenti dignitosi e proporzionali al
lavoro; dall’annullamento
temporaneo delle tasse fino a
30.000 euro di utili; dalla
sospensione delle fatture emesse e non pagate ad oggi, da un piano di investimenti di rilancio delle opere
pubbliche.
In varie occasioni di
emergenza (calamità naturali, eventi tellurici, etc), lo Stato Italiano si è
rivolto alle nostre figure professionali, singolarmente o attraverso i nostri
organismi ordinistici e noi abbiamo risposto operando con grande competenza e
professionalità, rendendo un qualificato servizio di pubblica utilità.
Ora siamo noi che chiediamo
al Governo di fare uno sforzo, devono venirci incontro e comprendere che
l’intera categoria sta attraversando un momento molto difficile con il rischio
di un collasso se non si interviene prontamente”, conclude Cecoro.
Caserta, 17.03.2020
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