venerdì 8 aprile 2016

Agricoltura sociale, in arrivo mille giovani del Servizio civile Alessandro Mastrocinque: “Spazio a una mentalità nuova”




È stato siglato dal ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina e dal sottosegretario al Lavoro alle politiche sociali Luigi Bobba l’accordo per il progetto cofinanziato di impegno di mille giovani del servizio civile nazionale in esperienze di agricoltura sociale in tutta Italia.
 L’intesa quadro tra Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale, ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e ministero delle Politiche Agricole alimentari e forestali prevede che i mille giovani possano lavorare in progetti di agricoltura sociale.
Queste le attività previste dall’accordo: inserimento lavorativo di persone con difficoltà temporanee o permanenti (handicap psico-fisico, problemi psichiatrici, dipendenze da alcool o droghe, detenzione, ecc.) in aziende agricole o cooperative sociali agricole; formazione, soprattutto con forme come la borsa lavoro e il tirocinio, per soggetti a bassa contrattualità, finalizzate anche all’inserimento lavorativo; offerta di attività di co-terapia, in collaborazione con i servizi socio-sanitari, per persone con difficoltà temporanee o permanenti (handicap psico-fisico, problemi psichiatrici, anziani); offerta di servizi alla popolazione: bambini (agri-nidi, attività ricreative, campi scuola, centri estivi), anziani (attività per i tempo libero, orto sociale, fornitura di pasti, assistenza).
“Vediamo con molto favore un accordo di questo tipo”, dice Alessandro Mastrocinque, vicepresidente nazionale della CIA-Confederazione Italiana Agricoltori e numero uno di Cia Campania, alla notizia della stipula dell’intesa-quadro. “Abbiamo molto lavorato perché la legge sull’agricoltura sociale arrivasse in porto – ricorda Mastrocinque - è un settore in espansione, e l’arrivo di questi volontari in servizio civile, che porteranno una mentalità nuova e più giovane, non può che essere un vantaggio per tutto il sistema”. “Inoltre – prosegue – anche se la legge è entrata in vigore da poco, con i suoi 4.000 addetti, oltre mille progetti già presentati e un impatto economico di oltre 200milioni di euro il settore dell’Agricoltura sociale è in costante crescita e può ulteriormente migliorare. È molto utile per i giovani avvicinarsi a questo mondo, tanto più per quelli che sono disoccupati e ricadono nelle categorie dei Neet, perché potrebbe essere una reale strada per uno sbocco lavorativo”.
Anche per questo, il vicepresidente della Cia rilancia: “Sarebbe importante se questa sperimentazione continuasse in futuro, che non sia insomma un’esperienza spot di un anno”, perché “potrebbe essere una strada concreta per realizzare appieno la nuova legge sull’Agricoltura sociale, garantire tramite il suo rafforzamento la tutela dei diritti di molti soggetti svantaggiati, e permettere a sempre più giovani di conoscere il mondo dell’agricoltura, con tutti i suoi vantaggi formativi e professionali”.



 Fonte:COMUNICATO STAMPA DEL 7 aprile 2016

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