È stato
siglato dal ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina e dal
sottosegretario al Lavoro alle politiche sociali Luigi Bobba l’accordo per il
progetto cofinanziato di impegno di mille giovani del servizio civile nazionale
in esperienze di agricoltura sociale in tutta Italia.
L’intesa quadro tra
Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento della Gioventù e del
Servizio Civile Nazionale, ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e
ministero delle Politiche Agricole alimentari e forestali prevede che i mille
giovani possano lavorare in progetti di agricoltura sociale.
Queste
le attività previste dall’accordo: inserimento lavorativo di persone con
difficoltà temporanee o permanenti (handicap psico-fisico, problemi
psichiatrici, dipendenze da alcool o droghe, detenzione, ecc.) in aziende
agricole o cooperative sociali agricole; formazione, soprattutto con forme come
la borsa lavoro e il tirocinio, per soggetti a bassa contrattualità,
finalizzate anche all’inserimento lavorativo; offerta di attività di
co-terapia, in collaborazione con i servizi socio-sanitari, per persone con
difficoltà temporanee o permanenti (handicap psico-fisico, problemi
psichiatrici, anziani); offerta di servizi alla popolazione: bambini
(agri-nidi, attività ricreative, campi scuola, centri estivi), anziani
(attività per i tempo libero, orto sociale, fornitura di pasti, assistenza).
“Vediamo
con molto favore un accordo di questo tipo”, dice Alessandro Mastrocinque,
vicepresidente nazionale della CIA-Confederazione Italiana Agricoltori e numero
uno di Cia Campania, alla notizia della stipula dell’intesa-quadro. “Abbiamo
molto lavorato perché la legge sull’agricoltura sociale arrivasse in porto –
ricorda Mastrocinque - è un settore in espansione, e l’arrivo di questi
volontari in servizio civile, che porteranno una mentalità nuova e più giovane,
non può che essere un vantaggio per tutto il sistema”. “Inoltre –
prosegue – anche se la legge è entrata in vigore da poco, con i suoi 4.000
addetti, oltre mille progetti già presentati e un impatto economico di oltre
200milioni di euro il settore dell’Agricoltura sociale è in costante crescita e
può ulteriormente migliorare. È molto utile per i giovani avvicinarsi a questo
mondo, tanto più per quelli che sono disoccupati e ricadono nelle categorie dei
Neet, perché potrebbe essere una reale strada per uno sbocco lavorativo”.
Anche
per questo, il vicepresidente della Cia rilancia: “Sarebbe importante se
questa sperimentazione continuasse in futuro, che non sia insomma un’esperienza
spot di un anno”, perché “potrebbe essere una strada concreta per
realizzare appieno la nuova legge sull’Agricoltura sociale, garantire tramite
il suo rafforzamento la tutela dei diritti di molti soggetti svantaggiati, e
permettere a sempre più giovani di conoscere il mondo dell’agricoltura, con
tutti i suoi vantaggi formativi e professionali”.
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