Marino: “Migliorare la Ztl, no a
strisce blu sul corso e a residenze private nel Macrico, sì al vigile di
quartiere ed a un polo tecnologico accanto al policlinico.”
Ventre: “No alla decentralizzazione di Prefettura e
Questura nell’ex Ospedale Militare, sì all’inserimento di Caserta nell’Alta
velocità, ma attenti al dissesto, ad ottobre ce ne potrebbe essere un altro!”
Vivibilità, sicurezza, trasporti,
policlinico, cave, tribunale, macrico, rifiuti sono i principali punti sui
quali i due candidati sindaco della città di Caserta, l’avv. Carlo Marino, sostenuto da una
coalizione di centrosinistra e l’onorevole Riccardo
Ventre, a capo di un movimento civico appoggiato da partiti del
centrodestra, hanno dato risposte precise alle richieste giunte dal
Coordinamento delle Associazioni Casertane che ha promosso l’incontro. “È stato un dibattito di civiltà – ha
affermato il presidente Marcello Natale
– i
due aspiranti alla poltrona di primo cittadino sono stati molto corretti ed hanno risposto,
nei tempi previsti e cronometrati, alle domande formulate dalla nostra
portavoce Gabriella Montanaro, concordate e riunite in un documento
denominato “Progetto Caserta” stilato lo scorso mese di aprile”. Gremita la
sala dell’Hotel dei Cavalieri, tra i presenti non solo i membri del direttivo
del Coasca Carlo Iacone, Mario Giardinetto, Anna Speranza, Rosanna Zitelli e
Giuseppe Serra, ma anche la dirigente del Liceo Manzoni Adele Vairo, Pietro
Pettrone, segretario Uil, Carmen Izzo, avvocato, Rosa Marzullo (Cif), Giovanni Falcone
(Anafim), Mario Cozzolino e numerosi altri cittadini. La prima questione
spinosa toccata ha riguardato la Ztl ed il corso Trieste, salotto buono della
città, trasformato ormai, secondo il Co.As.Ca, in un mercato dell’illegale a
cielo aperto. Il presidente emerito della Provincia Riccardo Ventre, che
definisce la città di Caserta una città bella, ha spiegato che è sua intenzione
renderla vivibile attraverso l’ampliamento degli strumenti urbanistici ed il
miglioramento dell’esistente, ovviamente senza aggravio di spese. Sua è l’intenzione
di trasformare l’illuminazione in led per ridurre i costi per la città. “Il corso è stato reso brutto con interventi
sconsiderati!” Ha detto riferendosi ai lavori fatti sul corso Trieste. Relativamente
alla Ztl, l’ha definito un problema complesso sul quale dover agire in due tempi,
nell’immediato prevede di strutturarla meglio: “Nella zona in cui esiste la Ztl – ha osservato Ventre - i negozi sono stati costretti a chiudere,
nella prima parte, dove non c’è zona a traffico limitato, i negozi sono aperti”.
La Ztl è ritenuta fondamentale anche dal candidato avversario, l’avvocato Carlo
Marino che però intende rivalutarla perché, ha detto, occorre avvicinare i
cittadini al centro commerciale naturale. Indispensabile a tal proposito è
agire anche sulla mobilità sostenibile e creare un sistema di rete tra mobilità
su gomma e su ferro. Bisogna creare sinergia tra le varie opportunità. Ma, è stato
categorico: “No a parcheggi e strisce blu
sul corso Trieste e piazza Vanvitelli!”.
Dalla viabilità alla sicurezza il
passo è breve: sono entrambi d’accordo nel sottolineare l’importanza della
questione. Marino vuole istituire un coordinamento tra le forze dell’ordine
pubblico ed anche il vigile di
quartiere; intende da subito attivare il sistema di videosorveglianza con le
telecamere che ci sono e non funzionano. “Occorre
riorganizzare la macchina amministrativa – ha affermato - e rendere più vivibile la città, elevare la qualità della vita per
permettere alle famiglie di vivere bene e sicure. È importante, a tal
proposito, la manutenzione ordinaria delle strade, del verde pubblico, ma anche
delle numerose perdite nel sistema idrico cittadino”. Ventre, dal canto
suo, ritiene non necessario riempire la città di poliziotti; bisogna, a suo
dire, coinvolgere tutti i cittadini, responsabilizzarli nel rapporto con il prossimo,
affinché anche i bambini, gli studenti, e in generale tutti denuncino ciò che
non va bene. “E’ un dovere di cittadino!”.
Poi ha ricordato di quando era presidente della provincia di Caserta ed ha
creato un coordinamento di forze pubbliche, in sinergia con l’allora prefetto
Sottile, del quale faceva parte anche la polizia provinciale, che potrebbe
anche oggi collaborare. La sua idea, tuttavia, è quella di limitare la presenza
di forze di polizia solo in particolari momenti della giornata. Ventre è inoltre
dell’idea che bisogna spostare i vigili urbani dall’attuale sito, per il quale
il Comune paga un canone mensile, ed allocarli nella Caserma Sacchi, di
proprietà della città, dove peraltro istituire un punto reclamo dove recarsi
per denunciare anomalie e problemi, come per esempio, quello della movida
casertana che sta disturbando in modo particolare i residenti che lamentano di
non riuscire più a dormire, ma temono anche la pericolosità dei troppi giovani.
Recupero della zona 167, parco
degli Aranci. Il candidato del centrosinistra Marino ha ricordato i due
fallimenti ed il contenzioso secondo cui il Comune sostiene che è di sua
proprietà. Pensa ad un parcheggio interrato per la città con sopra una grande
piazza verde a disposizione per il quartiere. Anche Ventre è d’accordo nel
dover risolvere assolutamente la questione “buco” al parco degli Aranci, “un obbrobrio, ma - ha avvertito - non bisogna sottovalutare il dissesto
finanziario perché ad ottobre ce ne potrebbe essere uno nuovo”. A proposito
di dissesto Carlo Marino ha ricordato di aver votato contro il dissesto ed è
pronto a rifarlo in qualsiasi momento.
Altra domanda posta ai due
candidati è stata quella sui parcheggiatori casertani e sulle strisce blu che,
a detta del Co.As.Ca, fanno solo i propri interessi: fare cassa! “L’attuale sistema non funziona! - ha tuonato
il candidato del centrosinistra Marino - perché
non è coerente con quanto serve alla città. Non è possibile dare l’80 % al
privato, non è assolutamente giustificabile e non si può fare cassa in questo
modo”. Marino ha poi informato l’attenta platea che a breve ci sarà un
nuovo disciplinare per i parcheggi, ma prima occorre ridefinire le aree di
sosta in città ed integrarle con parcheggi pubblici e privati e poi creare sinergia
tra i mezzi pubblici su gomma ed i parcheggi. “Prima di costruire nuovi parcheggi bisogna esaminare quelli esistenti –
ha ribattuto, dal canto suo, Riccardo Ventre - ce ne sono quattro solo nel
centro di Caserta, bisogna valutare anche le esigenze di posti macchina in
determinate zone e poi magari costruirne nuovi con gare d’appalto che coinvolgano
anche i privati. Oggi – ha affermato
Ventre – con i soldi di bilancio non si
copre neanche una buca”. Ha spiegato che ci sono troppe spese per un
amministratore, perciò non si può contare solo sui soldi di bilancio, ricorrendo
anche al privato, ma non ad un accordo come quello che gestisce gli attuali
parcheggi casertani, anzi l’onorevole Ventre si chiede come mai finora nessuna
autorità competente sia ancora intervenuta sull’attuale gestione dei parcheggi
pubblici in città. Un’altra domanda ha riguardato l’interramento della stazione
centrale. “Sarebbe bello interrare la stazione, ma è molto costoso – ha risposto Ventre - bisogna invece lavorare sull’area esterna che è diventata un ghetto”.
Ha proposto per Caserta l’inserimento nell’Alta Velocità che è ora
concentrata ad Afragola (ci vogliono due minuti per arrivarci) e la costruzione
di una metropolitana fino ad Afragola, per permettere alla città di poter
contare su 40/ 50 treni quotidiani.
Relativamente all’area della
stazione, anche Carlo Marino ha intenzione di intervenire perché è un’area poco
sicura dove regna un vero e proprio degrado sociale. Presenterà un patto di
sviluppo per Caserta per provvedere alla realizzazione e riqualificazione di
Piazza Carlo III; pensa ad un tavolo istituzionale con Sovrintendenza, Reggia,
Ferrovie, Regione e Governo centrale. “Purtroppo
– ha ammesso Marino - è mancato un
progetto della città in cui sarebbero dovute entrare tutte queste
problematiche. La mia sfida del cambiamento metterà in sinergia sostenibilità, vivibilità,
sicurezza ed anche accoglienza dei tanti
pendolari”. Anche Ventre è d’accordo sulle linee metodologiche da seguire e
sul bisogno di vedere le cose nel loro insieme, non si possono considerare i
problemi spezzettati. “Ormai i comuni da
soli non possono muoversi da un punto di vista finanziario – ha spiegato - perciò è
necessario anche il rapporto con i privati, ovviamente sempre in un’azione
trasparente e legale”.
Il Co.As.Ca ha poi suggerito di spostare
gli autobus dall’esterno della stazione all’area adiacente il Dipartimento di
Scienze Politiche, la zona impropriamente detta Peppe 2, dove potrebbe sorgere
un vero e proprio terminal bus con tanto di pensiline, sedie e biglietteria. Per
l’avvocato Marino il terminal bus trova allocazione nel parcheggio interrato
vicino alla stazione, che è mal utilizzato e mal funzionante. Il presidente Ventre ha ammesso che i pullman
turistici entrano a Caserta solo per raggiungere la Reggia e dopo la visita del
sito vanno via, senza che i turisti possano aver visto nulla della città. Ha
invece suggerito un’altra soluzione: gli autobus dovrebbero attraversare corso
Trieste, portarsi fino al Monumento ai Caduti dove far scendere i turisti ed
andare a parcheggiare in via Borsellino, in questo modo i turisti potrebbero attraversare
il centro della città per raggiungere Palazzo Reale.
Questione Macrico: ecco la
risposta di Ventre: “È una ricchezza da
sempre! L’importante è non lasciarlo così com’è! Va utilizzata la cubatura esistente per costruire edifici pubblici per
la città, come Prefettura e Questura, ed edifici residenziali privati per
assicurare la manutenzione del verde perché costerebbe davvero tanto”. É
invece assolutamente contrario alla costruzione di residenze private nel
Macrico l’avvocato Marino perché, a suo dire, c’è troppa cubatura e la
volumetria sarebbe enorme. Anche il candidato del centrosinistra appoggia la linea seguita dal Consiglio Comune di Caserta
del Parco dell’Aerospazio con area verde perché sarebbe occasione di crescita e
di sviluppo per la città e garantirebbe opportunità di lavoro per i giovani casertani.
Rispondendo poi al suo avversario, Marino ha detto che la Prefettura e la
Questura andranno nella Cittadella della Sicurezza che sorgerà nell’ex Ospedale
Militare alle porte di Caserta. Una soluzione che non piacce affatto all’onorevole
Ventre perché sarebbero troppo decentrate come Istituzioni.
Sul policlinico, monumento
perenne a testimonianza delle opere incompiute, sono entrambi d’accordo sul suo
completamento. Marino ha intenzione di creare una rete intorno al policlinico
gestito dall’Università che, a suo dire, ha enormi responsabilità per lo stato
di stallo in cui si trova. “Dobbiamo dare
una scossa forte per completarlo – ha chiosato - e per come possa essere utile alla città. Penso ad un polo
tecnologico e sanitario o per la ricerca scientifica che potrebbe sorgere in
quell’area”. Non è invece assolutamente d’accordo con questa proposta
Ventre per il quale non sono attuabili
occasioni di sviluppo come indotto del policlinico. “A suo tempo – ha spiegato l’ex
presidente della provincia - si pensava
anche ad un indotto proveniente dall’ospedale, invece accanto ad esso oggi
sorgono solo case”.
Questione cave: secondo Ventre la
riqualificazione ambientale va fatta per legge e va messa in sicurezza la zona.
Ha ricordato che tempo fa durante la sua presidenza commissionò uno studio a
Barcellona dove ci sono importanti cave, ci vogliono 6 o 7 anni per
riqualificarle. Ha poi aggiunto di aver sentito voci di proposta di legge
regionale che prorogherebbe l’estrazione di 5 o 6 anni. Per Ventre sarebbe
sbagliato. “Le cave vanno chiuse entro
dicembre 2017 – ha ribadito l’avvocato Marino che ha aggiunto – lo ha stabilito la Giunta Caldoro, dunque
anche le cave Luserta devono chiudere prima che parta il Policlinico. Il Comune
dovrà fare la sua parte: controllare!”.
Relativamente alla questione
rifiuti, Caserta deve avere un piano serio che punti ad essere una città più
pulita. “La stella polare – ha
chiosato Ventre - è trasformare la
povertà del rifiuto in ricchezza. Non
ci sono cassonetti interrati. Non si controlla chi fa la raccolta. Ci sono
tantissimi fondi sullo sfruttamento dei rifiuti da cui potrebbe nascere
ricchezza”. Anche Carlo Marino intende migliorare l’organizzazione ed il
controllo della raccolta rifiuti e si è detto favorevole ad un sistema di premialità
per il cittadino che effettua una corretta differenziazione e si reca nelle
isole ecologiche. Pensa anche ad un impianto da costruire a Caserta perché
permetterebbe di risparmiare parecchi soldi necessari per portare i rifiuti ad
altri impianti.
Ultimo punto il tribunale: unica città capoluogo di provincia a non averne uno.
Il candidato Ventre riportando voci di corridoio romane ha parlato di soppressione
anche del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, che sarebbe accorpato con
Napoli Nord – Aversa. “Qualunque cosa accada
– ha affermato - bisogna sempre insistere
per avere il tribunale a Caserta. Tutti dobbiamo lottare per questo,
coinvolgendo anche le forze politiche e le associazioni”. Marino, dal canto
suo, ha spiegato che Caserta si è candidata a ricevere il Tribunale Penale
sammaritano, da allocare nella Caserma Sacchi, qualora non si realizzassero i
lavori di messa in sicurezza del tribunale che ha seri problemi di agibilità. E
ha aggiunto: “Per dare dignità alla
nostra proposta proporremo al Governo nazionale, attraverso il Ministero della
giustizia, di portare a Caserta il Distretto di Corte di Appello”. Al
termine dell’incontro i due candidati hanno sottoscritto quanto affermato davanti
al Coasca. Gli associati hanno intenzione di controllare l’operato del futuro
primo cittadino di Caserta. Il confronto continua con il prossimo appuntamento
con gli altri candidati sindaci.
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