La Commissione di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei
rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati, domani martedì 24 ottobre, sarà
in missione in provincia di Caserta per visitare il sito di trasferenza dei
rifiuti Ilside di Bellona.
L'Ufficio di Presidenza dell'organismo
bicamerale, accogliendo la richiesta formulata nella scorse settimane dall'On.
Camilla Sgambato (Pd), ha inserito nel calendario dei propri lavori, in
occasione della trasferta di due giorni in Campania, un'ispezione all'interno
dell'area di smaltimento dei rifiuti devastata da un incendio di ingenti
proporzioni lo scorso mese di luglio, dopo essere stata interessata da un primo
vasto rogo già nel mese di aprile 2013.
I parlamentari visiteranno il sito e
ciò che è rimasto ancora allocato al suo interno tra rifiuti combusti e gli
altri rifiuti speciali e nocivi non lambiti dalle fiamme ma comunque giacenti
tuttora nello stabilimento di proprietà della Ilside.
Il giorno seguente, mercoledì 25
ottobre, presso la Prefettura di Napoli, con inizio alle ore 9, il comitato
civico e le associazioni ambientaliste che si sta battendo per ottenere una
rapida caratterizzazione dei rifiuti e bonifica del sito, saranno ascoltate in
audizione dinanzi alla Commissione Ecomafie così da poter illustrare i termini
della questione che da qualche anno non trova soluzione e che, la scorsa
estate, ha conosciuto un'altra brutta pagina con il secondo incendio di vaste
dimensioni.
"La Commissione di inchiesta
sulle Ecomafie presieduta dal collega deputato Alessandro Bratti, che ringrazio
per aver accolto la mia domanda di sopralluogo a Bellona, avrà la possibilità
di verificare da vicino la bomba ecologica scoppiata lo scorso luglio quando un
grosso rogo devastó il deposito della Ilside, dove ancora si registrano
fumarole sviluppatesi dalle decine di tonnellate di rifiuti, in particolare
plastica, ancora in fase di combustione, depositate lì negli anni senza alcun
controllo delle autorità locali", dichiara la parlamentare democratica.
"All'esito del procedimento di
verifica e revoca dell'autorizzazione ad operare nell'impianto che la Regione
Campania ha garantito di portare a termine nel più breve tempo possibile, bisognerà
avviare, in primis dal Comune, tutte le procedure in danno e sostitutive
rispetto alle inadempienze che si dovessero accertare da parte della proprietà
del sito, ed a porre in essere ogni utile iniziativa per bonificare finalmente
un'area finora abbandonata a se stessa tra ritardi, omissioni e anomalie varie
che hanno finito per danneggiare non solo l'ambiente, ma anche agricoltori e
produttori locali", conclude Sgambato.
Caserta, 23.10.2017
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