La programmazione annunziata dal
Governo di adottare misure compensative per venire incontro alle esigenze degli
imprenditori che allo stato attuale risultano essere creditori nei confronti
delle pubbliche amministrazioni sembrerebbe non
prevedere la Campania tra le regioni interessate a tali misure
compensative in quanto sottoposta al
piano di rientro per i debiti della sanità. Se questa impostazione dovesse
passare, si tratterebbe di un colpo mortale alle speranze di una possibile
ripresa, mettendo le imprese in una condizione di gravissima difficoltà, in
quanto a fronte di crediti vantati nei confronti delle amministrazioni
rischierebbero di fallire mettendo definitivamente in ginocchio la gran parte
delle attività produttive esistenti. Attualmente i tempi – precisa l’On.
Consoli – per recuperare un credito sfiorano quando va bene i dodici mesi di
attesa, è del tutto evidente che le banche non concedano agli imprenditori
tempi di attesa altrettanto lunghi rispetto alle singole esposizioni. Per tanto
se la Campania dovesse essere esclusa dai decreti sulle compensazioni e sul
fondo di garanzia, non avrebbe più la possibilità di operare una pur minima
programmazione rispetto alle attese di sviluppo dei territori. Rispetto a
questo pericolo che è imminente e reale, occorre – sottolinea il consigliere
centrista – che tutta la classe politica regionale, provinciale e nazionale si
mobiliti e si attivi per mettere in campo una protesta forte nei confronti di
questa impostazione punitiva del Governo, facendo valere la considerazione che
l’attuale Governo della Campania a fronte di un disastro economico ereditato
dalla Giunta Bassolino, ha operato in modo virtuoso in questi due anni di
legislatura riuscendo a ridurre il deficit complessivo e della sanità in
particolare. Per tanto – evidenzia l’On. Consoli – non è comprensibile l’impostazione
del Governo che penalizzerebbe doppiamente la nostra regione, da un lato non
fornendo gli aiuti adeguati per sanare il deficit precedente e dall’altro con
questi decreti renderebbe difficile la continuazione dell’attuale politica di
risanamento. A fronte di ciò – conclude l’On. Consoli – se dovesse essere
necessario occorrono prese di posizione istituzionali eclatanti, non da ultima
potrebbe rendersi necessaria la sospensione da parte di tutti i Consiglieri Regionali
dal loro incarico.
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