Venerdì 21 giugno 2013 alle ore 18.00 avrà luogo presso il Citycafé dell’Hotel City Caserta in
viale Carlo III n. 81 a
S. Nicola La Strada
nella sala Andrea Matteo Acquaviva II Principe di Caserta, a cura delle Associazioni “Centro Studi Storici 1° Ottobre
1860” ,
“Centro Cultura Meridiana”, “Società delle Lettere, delle Arti, delle Scienze”,
“Associazione Le Stelle” e “Giuseppe Vozza Editore “ la presentazione dell’
ultima opera di Mariastella Eisenberg, “Cantico nella parola svelata”, una
silloge poetica molto intensa e particolare non solo nel contenuto ma anche
nella proposta editoriale. E’, infatti, un testo per così dire “ibrido”, ovvero
i versi sono corredati da fotografie che ne sottolineano di volta in volta le
tematiche; l’autrice si è avvalsa dell’opera di tre noti fotografi casertani,
B. Cristillo M. Ferrara e G. Izzo, e sarà affiancata da Lia Giaquinto, Giuseppe
Santabarbara e Gerardo Zampella che
discuteranno con lei sul tema dello svelamento della parola poetica. La nudità,
come puntualizza la preziosa nota d’arte di Bruno Galluccio, è per la poesia
necessità e rischio, e la Eisenberg – spinta dalla necessità/urgenza interiore
– corre coraggiosamente il rischio di proporre una poesia in cui non indulga né
ad orpelli né ad inutili estetismi Un testo rigoroso, quindi, in cui una
consapevole osservazione del mondo nel suo divenire viene offerta al lettore
per trarre riflessioni e spunti; questi ultimi non sempre dolenti – comunque –
perché non mancano né momenti di speranza né motivi di ironica demistificazione
del reale. E d’altra parte in una sintetica quanto pregnante nota dell’autrice
stessa all’inizio del testo, è ella stessa a introdurci in gran parte nel vivo
del suo messaggio: “…le parole espropriate del senso comune svelano un ignoto
compresso e umiliato nel significato consueto”. Da qui parte lo scandaglio che
affonda nella molteplice nudità delle cose, in una sorta di monologo-dialogo
che cerca risposte non sempre a portata di mano per nessuno: e comunque, anche
se “sembrava un deserto, ecco una ginestra”, come sostiene Silvio Perrella
nella sua prefazione, che egli stesso ha intitolato “Invocazioni”.L’opera
risulta organica e coesa nel corpo della poetica della scrittrice, collegata
come appare alla sua precedente raccolta, “Alfabetando”, del 2011 dove il tema
dell’essenzialità della parola già era al centro della silloge, ed era
coniugata con diversa originalità compositiva, pur essendo stilisticamente
vicina.
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