Si trasmette di seguito il testo integrale della richiesta formale inviata ieri mercoledì 30 settembre dall'Assessore comunale alla Pubblica Istruzione, Avv. Giovanni Mastroianni, all'Ufficio Servizio 5, in persona del Responsabile di Settore e del Responsabile del Procedimento, al vice Segretario Comunale
Franco Della Rocca, e per conoscenza al Sindaco Tommaso Sgueglia, al Presidente del Consiglio comunale Raffaella Sibillo, al capogruppo di opposizione “Uniti per Caiazzo” Antonio Di Sorbo e alla Dirigente Scolastica Cecilia Cusano.
"Oggetto: ritardato avvio servizio mensa scolastica tardivamente comunicato in data 30/09/2015 mediante prot. n. 9752 dalla ditta “Antevorta” – richiesta avvio procedimento per la revoca dell’affidamento - contestazione ed addebito penali e danni diretti ed indiretti
Egregi Funzionari e Responsabile di Settore,
lo scrivente assessore avv. Giovanni Mastroianni, in riferimento all’oggetto, essendo stato appena notiziato in merito alla comunicazione prot. 9752, fatta pervenire in data odierna, 30/09/2015, dalla ditta affidataria del servizio mensa “Antevorta” che, senza puntualizzare alcuna plausibile motivazione rimanda unilateralmente e senza congruo preavviso l’avvio del servizio di somministrazione della mensa scolastica alla data del 05/10/2015, e non più dunque alla prevista data del 01/10/2015, con la presente per
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l’immediata valutazione di ogni possibilità di revoca contrattuale per grave inadempimento, con contestuale avvio del procedimento, non avendo la ditta “Antevorta” non solo documentalmente specificato i motivi del ritardo in oggetto, ma addirittura rimandato lo stesso al mancato completamento “…di necessarie procedura autorizzative, sanitarie e contrattuali ancora da perfezionarsi” così rappresentando la possibile mancanza di requisiti essenziali per l’assolvimento dell’esecuzione contrattuale in parola.
La ditta aggiudicataria ha avuto contezza del previsto avvio del servizio mensa, appunto fissata dalla nostra Amministrazione Comunale alla data del 01/10/2015, fin dal I Settembre 2015, praticamente un mese prima, e pertanto la nota fatta pervenire solo alla data odierna mal cela non solo una grave inadempienza contrattuale ma, più che probabilmente, anche una mancanza di effettiva capacità organizzativa in fase di esecuzione contrattuale.
L’incontro tenutosi in pari data con il rappresentante della ditta non solo non ha eliminato dubbi in merito, ma ne ha addirittura alimentato altri.
Al riguardo si ponderi quanto stabilito nel capitolato d’appalto, art. 16 comma 2, che testualmente dispone “…oltre a quanto è genericamente previsto dall'art. 1453 del Codice Civile per i casi di inadempimento alle obbligazioni contrattuali, costituiscono motivo per la risoluzione del contratto per inadempimento, ai sensi dell'art. 1456 del Codice Civile…” rappresentano ulteriore e causa di risoluzione specifiche ipotesi e, per ciò che qui interessa, quella di cui alla lettera “b” del citato comma: “… b) interruzione non motivata del servizio”. Nel nostro caso il servizio non è stato neanche avviato e già interrotto e rimandato!
Non appare invocabile, di contro, la previsione di cui all’art. 6 comma 4 del citato capitolato che indica come causa esimente da responsabilità quella dell’interruzione del servizio “per cause di comprovata forza maggiore, comunicate tempestivamente all'Amministrazione Comunale, per iscritto”. Per quanto comunicatoci dalla stessa ditta non vi è alcuna causa di forza maggiore invocabile e sulla “tempestività” della comunicazione, fatta pervenire a poche ore dall’avvio del servizio, appare superflua anche ogni ulteriore valutazione.
Tanto ciò per la delicatezza del servizio mensa scolastica che essendo rivolta ai nostri piccoli concittadini non permette inadempienze tali da incidere, anche potenzialmente, sulla qualità del servizio a rendersi.
Vorrete in ogni caso procedere fin da subito alle puntuali contestazioni in capo alla ditta “Antevorta” ed a quantificare ad applicare le penali contrattualmente previste nonché valutare tutti i danni, diretti ed indiretti, che la ditta già provoca, tenendo presente ad esempio non solo la mancata fornitura dei primi pasti, ma anche tutti i disagi che tale inadempienza comporta e comporterà sullo stravolgimento organizzativo scolastico, legato proprio alla permanenza o meno degli alunni nelle scuole dell’obbligo.
In particolare vorrete procedere, mediante le forme di contestazione di cui all’art. 9 del capitolato “Contestazioni e Rilievi”, all’applicazione delle penali di cui all’art. 8 “Penalità”, ove al comma 1 si prevede con puntualità come “La ditta appaltatrice, nell'esecuzione dei servizi previsti dal presente capitolato, avrà l'obbligo di uniformarsi a tutte le disposizioni di legge e ai regolamenti concernenti il servizio stesso. Se non attende a tutti gli obblighi, oppure viola le disposizioni del presente capitolato è tenuta al pagamento…” , tra l’altro, di una“… penale di € 30,00 per ogni singolo pasto giornaliero non fornito; € 50,00 per ogni giorno di ritardo nella presentazione della documentazione necessaria per la stipulazione del contatto…”, il tutto previa contestazione disciplinata dai successivi commi 2 e 3.
Dunque, tenendo presente che i pasti da servire in una singola giornata sono circa 250, alla ditta dovrà essere inferta una penale pari a circa € 7.500,00 per ogni giorno di ritardo.
In data 30/09/2015, avendo la ditta già preannunciato di non servire pasti per due giorni, la penale da applicare fin da subito sarà pertanto pari a circa € 15.000,00.
Sarà poi cura della nostra parte Politica quella di destinare l’incasso di tali importi proprio all’abbassamento del costo della mensa, cosa di cui beneficeranno i nuclei familiari dei giovani alunni che oggi hanno subito, prima di tutti, i disagi legati all’inadempienza contrattuale della ditta “Antevorta”.
Si confida nel Vs. buon operato."
L’Assessore
avv. Giovanni Mastroianni
Fonte: comunicato stampa
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