giovedì 1 ottobre 2015

Mangiare e bere. Letame e morte Davide Iodice per il 30ennale di Sala Assoli - 3 e 4 ottobre

Mangiare e bere. Letame e morte
Davide Iodice per il 30ennale di Sala Assoli
Il 3 e il 4 ottobre – sabato ore 20:30; domenica ore 18

In occasione del 30ennale di Sala Assoli, da sempre avamposto di sperimentazione e ricerca teatrale, il 3 e il 4 ottobre sarà in scena Mangiare e bere. Letame e morte di Davide Iodice con Alessandra Fabbri, prodotto da interno5. È un lavoro di teatro e danza per danzatrice sola. Sola per la verità non è mai, tranne che per il suo corpo stesso: con esso, difatti, e con il racconto, il ricordo, espressi nel movimento ma anche nel verbo, Alessandra Fabbri costruisce un intero mondo sul palcoscenico. Perlopiù un mondo animato, nella prospettiva etimologica di anima-ae: giacché è un mondo animale, inteso nel suo significato più stretto, di bestia, e nel suo senso totale, di essere vivente. È nel cambio continuo di prospettiva tra donna e animale, dallo scambio tra di loro, e nella terzietà del rapporto con il pubblico che si realizza Mangiare e Bere. Letame e Morte: uno spettacolo che conferma la poetica di Davide Iodice. Che si interroga sul senso dell’attorialità. In cui si trovano tutti gli elementi che sono propri al regista e di cui sono costellati i suoi lavori corali, qui precipitando in una persona, un corpo, una voce, un punto.


«Alessandra vive in campagna: nella sua casa prima di lei ci abitava un cavallo e ora le anatre e i polli vi hanno libero accesso, alcuni pappagallini vivono nel bagno. Qui lei immagina la sua morte distesa nel fogliame come pasto per le volpi. 
Prima di approdare al teatro io volevo fare l’etologo: in ognuno dei miei spettacoli ci sono presenze animali, vive o figurate. Da questo incontro nasce Mangiare e bere. Letame e morte.  Un lavoro sui bisogni essenziali, sull’istinto,  sulla nostra animalità.
Un lavoro sull’essere, nella sua singolarità, un  poemetto fisico, in cui l’animale rivela l’umano e le sue mancanze. In un certo senso questo lavoro è per me un ritorno all’etologia». Davide Iodice

Info: Botteghino Sala Assoli tel.  081 19563943 – botteghino@associazioneassoli.it
Orario spettacolo: sabato 20:30; domenica ore 18
Biglietto intero: 12 euro; under 25 e studenti universitari 8 euro

Raccontami Sala Assoli… Davide Iodice
«Ritorno in Sala Assoli dopo molti anni, certo con emozione e nostalgia, ma anche con la rabbia necessaria a trasformare una ‘celebrazione’  in un nuovo atto politico collettivo.
In Sala Assoli mi sono formato a contatto con gruppi e artisti fondamentali per la mia storia personale e per quella di molte generazioni di teatranti, da Teatro Settimo ad Antonio Neiwiller, da Leo De Berardinis a Giorgio Barberio Corsetti, da Remondi e Caporossi a Enzo Moscato fino a Pippo Delbono.
In Sala Assoli ho conosciuto i miei compagni d’arte e di vita (Marina Rippa e Raffaele Di Florio tra tutti) e sperimentato i primi lavori della compagnia libera mente.
Negli anni della mia condirezione artistica al Nuovo poi, tra il 1995 e il 2000, la Sala Assoli è stata il  ‘ventre’  di una identità plurale di cui libera mente costituiva il nucleo aggregante, e che ha prodotto un movimento di creatività, pedagogia e produzione che a mia memoria non ha mai  più avuto eguale in città.
L’immagine di quegli anni è per me però soprattutto quella dei ragazzini ‘randagi’ dei quartieri, che tentavano  di rompere l’assedio di un luogo a loro ‘culturalmente proibito’ a colpi di pallonate e infine vinta la chiusura della porta di ferro della Sala, correvano giù.
Qui, dimenticato il pallone, giorno dopo giorno cominciavano a giocare con  corde e cantinelle, con quinte e proiettori, e giocando con serietà sempre maggiore rendevano più bello e vitale e libero quel luogo e insegnavano a me venticinquenne il senso del teatro che volevo fare».
Davide Iodice


Mangiare e bere. Letame e morte
con: Alessandra Fabbri
drammaturgia, spazio scenico, luci e regia: Davide Iodice
coreografia  : Alessandra Fabbri e Davide Iodice
produzione: start/interno5
costumi: Enzo Pirozzi
foto di scena: Irene De Caprio      
residenze creative:
Altra Scena Napoli presso il complesso monumentale di San Giuseppe delle Scalze a cura di Altradefinizione 
Officina Teatro, San Leucio - Caserta


 Fonte: comunicato stampa

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