martedì 30 maggio 2017

Lo sbarco dei Migranti al Porto di Napoli



Sono 12 i natanti, di cui 10 gommoni e 2 barconi in legno, raggiunti da un'unità navale della Ong Medici Senza Frontiere e da motovedette della Guardia costiera che, in sole 10 ore, hanno raccolto in mare 1.449 immigrati. Il maxi sbarco della nave «Vos Prudence» di Msf è avvenuto domenica 28 maggio al molo Carmine di Napoli.
A Napoli tra i 1.449 passeggeri c'erano 140 donne, di cui parecchie in stato di gravidanza, 45 bambini, di cui 5 neonati, uno di appena una settimana. E c'erano anche i corpi di due nigeriane, di 19 e 21 anni. Erano già morte all'arrivo dei soccorritori, si ipotizza per asfissia. «Molti presentano fratture in varie parti del corpo, conseguenze del clima di violenza nel Paese da provengono ha detto il responsabile delle operazioni di soccorso in mare di Msf, Michele Trainiti - Un giovane era stato torturato per mesi. Lo abbiamo raccolto da un gommone e trasferito in ospedale a Lampedusa, dove però è morto. Tanti avevano una famiglia e un lavoro ma hanno preferito fuggire da una situazione terribile». Tra gli immigrati ci sono anche alcuni affetti di scabbia. In particolare per tre di loro si è reso necessario il ricorso al Loreto Mare di Napoli. La scabbia continua a essere parecchio diffusa. Soltanto pochi giorni fa a Pozzallo oltre la metà degli immigrati sbarcati ne erano affetti.
La macchina dell'accoglienza si è messa subito in moto per cercare posto ai nuovi arrivati. 500 resteranno in Campania, tra cui i minori non accompagnati. Al porto alcuni giovani hanno esposto uno striscione con su scritto «Welcome» per dare il benvenuto, anche se non tutti i napoletani sono dello stesso avviso, mentre gli altri migranti saranno dislocati nelle varie strutture di accoglienza sparse per lo Stivale...noi Caritas c'eravamo per dare la giusta accoglienza ed una piccola carezza a questi nostri fratelli. Ogni sbarco è un occasione per vivere la PACE...PROSSIMO, ACCOGLIENZA,, CONDIVISIONE, EUCARESTIA...

Eravamo presenti al molo Carmine, in accordo con la prefettura di Napoli, anche noi volontari Caritas, operativi sin dalle 6 del mattino con i volontari AFEPAT, i volontari Caritas e delle parrocchie di San Sebastiano al Vesuvio e di Afragola, contraddistinti da magliette blu con scritta sul petto, dal lato del cuore, la parola CARITAS.
Abbiamo riscaldato latte caldo e biscotti, che sono stati molto graditi ai nostri amici naufraghi e distribuito i cestini che preventivamente avevamo assemblato.
I primi 400 sono stati consegnati alle 10 a tutti coloro che erano in partenza per la Questura e quindi per le località fuori regione; altri 400 sono stati distribuiti alle 13.30 a coloro che sostavano al molo. Alla stessa ora sono stati consegnati cestini per i minori assegnati al comune di Napoli. Altri cestini sono stati dati a coloro che partivano per le sedi fuori della Regione . Gli ultimi aiuti sono stati distribuiti alle 18 ai fratelli ancora presenti al molo .
Grazie a Don Enzo che coordina sempre il tutto ed il Caro suo vice Gcamillo. Grazie ai volontari che si sono alternati, come turni davvero esemplari.
Un nome su tutti per essere davvero il volontario di cui parla il vangelo: Enrico !
Tanti generi alimentari, dunque, ma anche tanta umanità è stata dispensata ai nostri fratelli, molti dei quali feriti, affetti da scabbia o bisognosi di assistenza sanitaria particolare. Una pena infinita quella provata da noi volontari. Grazie alla Chiesa di Napoli che davvero ci da la possibilità di toccare "la carne viva di Cristo" , come dice Papa Francesco.

La Caritas Diocesana di Napoli 

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