Si è svolta nei giorni scorsi, nelle sale dell’Hotel dei Cavalieri,
la presentazione del libro dell’ammiraglio Romano Sauro “Nazario Sauro: storia
di un marinaio”. Oltre all’attento pubblico formato dai soci del Rotary Club
Caserta Luigi Vanvitelli, erano presenti tutte le cariche della dirigenza del
sodalizio con il presidente Guido
Perrotta. L’evento è stato promosso dalla Commissione Cultura, presieduta
da Silvana Virgilio che ha fatto
anche da moderatrice, di cui fa parte la preside nonchè prefetto del Club Adele Vairo. Il libro è la storia del
mitico eroe Nazario Sauro, nato a Capodistria nel 1880; spirito indomito,
irredentista, audace marinaio, ultimo risorgimentale, partecipò a numerose
azioni rischiose di guerra, quali la cospirazione con gli albanesi contro
l’impero ottomano, in conformità del principio mazziniano dell’indipendenza di
tutti i popoli, al soccorso ai terremotati della Marsica del 1915, alla I
Guerra mondiale, alla beffa di Parenzo. La sua vita fu all’impronta della realizzazione
dei valori mazziniani, per i quali si sacrificò morendo per impiccagione,
accusato di alto tradimento dagli austro-ungarici, nel 1916 a Pola. Il libro è
testimonianza accurata di tutto ciò e si legge come un romanzo, con notevoli
documenti inediti, diari e racconti. All’evento hanno partecipato anche i
rappresentanti regionale e locale della SISS, Raffaele Ciccarelli e Luciano
De Luca, che promuovono la conoscenza della storia dello sport per i
giovani. Lo sport rientra nella presentazione del libro in quanto l’ammiraglio
Sauro porta avanti un progetto “SAURO 100” che, attraverso un viaggio con la
sua barca a vela, Galiola II, si sofferma in 100 porti italiani,
circumnavigando tutte le nostre coste, per commemorare i 100 anni trascorsi
dalla Grande guerra. Il ricordo delle gesta del grande eroe è di grande
insegnamento per le nuove generazioni e, leggendo le parole che scrisse alla
moglie prima di salire al patibolo, non possiamo che commuoverci anche noi. “Cara
consorte, insegna ai nostri figli che il loro padre fu prima italiano, poi
padre, poi uomo!”.
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