lunedì 29 maggio 2017

Stamane ASSEMBLEA PRESIDIO RIABILITATIVO VILLA DEI CEDRI, COMUNICAZIONE FORMALE STATO DI CRISI AZIENDALE

ASSEMBLEA PRESIDIO RIABILITATIVO VILLA DEI CEDRI, COMUNICAZIONE FORMALE STATO DI CRISI AZIENDALE 
Dal 24 maggio il presidio riabilitativo Villa dei Cedri è in stato di crisi aziendale determinata dalla comunicazione dell'Asl, ricevuta in data 18 aprile 2017 che ridefiniva i tetti di spesa dell'anno 2017 e con la quale è stato previsto per il centro una drastica riduzione di budget.

Stamattina alle 10.30 si è tenuta un'assemblea di mobilitazione dei dipendenti con la partecipazione della dirigenza, dell'amministratore unico Sandra Galuccio, del rappresentante sindacale aziendale CISL Fp Antonio Cerino, del Segretario provinciale Nicola Cristiani e del Sindaco di Lusciano, Nicola Esposito, di Aversa, Enrico De Cristofaro, di Casal di Principe, Renato Natale e di Frignano Gabriele Piatto.


"L'assemblea si è conclusa con la richiesta ufficiale alle istituzioni - precisa Nicola Cristiani - in regione Campania, all'Asl, al direttore De Biasio di mettere in campo tutti gli strumenti e i provvedimenti utili a scongiurare la chiusura della struttura, il licenziamento dei dipendenti e l'interruzione dell'assistenza.
Riteniamo intollerabile che prestazioni di questo tipo, e sappiamo si tratta di un settore estremamente delicato quello delle riabilitazioni in particolare offerte a pazienti con disabilità, non possono   assolutamente essere interrotte".

La chiusura del presidio paventata per fine luglio 2017, come anticipato, causa esaurimento del budget,  costerebbe il licenziamento di circa il 90% dei dipendenti, di cui 80% con contratto a tempo indeterminato, il riaffidamento all'Asl di oltre 450 pazienti in carico con le relative famiglie e lo stop dell'assistenza ad un  territorio di portata enorme considerata la richiesta pressante di trattamenti: disabilità motorie e neuromotorie, soprattutto bambini e neonati con paralisi cerebrale Infantile, sclerosi multipla, SLA, ictus.

Permane quindi lo stato di agitazione di tutti i lavoratori dipendenti e la mobilitazione fin quando non si giunga ad un intervento risolutivo e scongiurante la chiusura, da parte delle istituzioni di competenza. 

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