“Riprendere
la direzione imboccata con il programma Industria 2015 con la reintroduzione del
credito di imposta, oltre a tutte le agevolazioni fiscali utili a favorire
l’innovazione e la tecnologia”. E’ uno degli obiettivi per il sostegno alle
imprese di cui ha parlato la candidata al Senato del Pd, Rosaria Capacchione,
durante l’incontro tenutosi lunedì mattina nella sede dell’Unione Industriali di
Caserta. La giornalista è stata accolta dai vicepresidenti Vincenzo Schiavone,
Daniela Mastrangelo e dai componenti del direttivo. Nel corso del dibattito gli
imprenditori casertani hanno manifestato le loro preoccupazioni sulla crisi
industriale che ha portato ad un decremento del 25% della produzione negli
ultimi 5 anni e un aumento del 100% del tasso di disoccupazione. Un’emergenza,
dunque, economica e sociale. Per la candidata democratica “la responsabilità non
è soltanto della classe dirigente, ma anche dei cittadini che hanno contribuito
ad eleggerla e a creare un sistema che ha comportato conseguenze disastrose”. A
proposito di “disastri”, la capolista del Pd ha citato quello di Castel
Volturno: “E’ la raffigurazione plastica di cosa ha fatto la Provincia di
Caserta in 30 anni di collusioni, affari tra imprenditoria rapinatrice, la
camorra e la politica corrotta. Se facciamo autocritica, e partiamo dal
presupposto che, chi più e chi meno, abbiamo sbagliato partecipando a quel
sistema, allora possiamo ricominciare”. E per ricominciare, secondo la
Capacchione, “bisogna che ci riprendiamo quello che era nostro”. “Abbiamo uno
dei monumenti più importanti d’Europa, la Reggia di Caserta, che cade a pezzi –
ha detto la giornalista alla Confindustria casertana –. Abbiamo un’eccellenza
del manifatturiero tessile, qual è la seta di San Leucio, che oggi viene
falsificata”. Bisogna, dunque, valorizzare queste eccellenze. Tra le proposte
avanzate dall’esponente del Pd, la “creazione di un percorso archeologico,
artigianale e gastronomico collegato alla Reggia per incentivare l’economia
locale”. Un rilancio che deve passare anche attraverso il recupero dei crediti
vantati dalle imprese nei confronti degli Enti pubblici: “Le imprese falliscono
– dice la Capacchione – perché le pubbliche amministrazioni non pagano e
pretendono anche il tributo”. Senza dimenticare la necessità delle bonifiche
sulle quali la giornalista lancia l’allarme: “La camorra sta tentando di mettere
le mani sulle società che devono occuparsi delle bonifiche. Non dobbiamo permetterlo”.
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