“Secondo una ricerca Ansa-Eures tra il
2000 e il 2011 sono state uccise 2061 donne. E’ donna un terzo delle vittime di
omicidio in Italia e 7 donne su 10 vengono uccise in famiglia. Una furia omicida
scatenata dall’abbandono, dalla rottura, dalla separazione. Numeri che aumentano
ogni giorno come un bollettino di guerra. Nelle ultime 24 ore altre due donne si
sono aggiunte al triste elenco delle vittime di femminicidio. Un fenomeno
drammatico che richiede un’assunzione di responsabilità, con atti e azioni
concrete, da parte di chi, come me, è candidata a rappresentare le donne in
Parlamento”. Questo il grido di battaglia della candidata del Pd al Senato,
Rosaria Capacchione, che giovedì mattina ha sottoscritto il Manifesto di D.i.Re - l'associazione nazionale Donne in Rete contro
la violenza – con cui si chiede alle future e ai futuri parlamentari, alle donne
e agli uomini del futuro governo, che siano assunti impegni precisi contro un
fenomeno che in Italia ha numeri significativi ma scarse risorse per arginarlo.
Un’iniziativa promossa in collaborazione con le donne del Pd Caserta che hanno
fatto visita alla cooperativa Eva, ospitata in un bene confiscato a Casal di
Principe. La coordinatrice delle donne del Pd Caserta, Rosida Baia, alla
presenza della coordinatrice nazionale, Roberta Agostini e della coordinatrice
regionale, Valeria Valente, ha consegnato alla giornalista anticamorra il
documento di impegno in cinque punti con cui si chiede alle future parlamentari
di impegnarsi per: la ratifica immediata della Convenzione di Istanbul, che
riconosce la violenza di genere come violazione dei diritti umani; la garanzia
di stanziamenti economici adeguati e costanti ai centri antiviolenza; il
coinvolgimento di D.i.Re come referente nazionale e
locale; la rilevazione sistematica dei dati sulla violenza; la promozione di
campagne di sensibilizzazione nazionali e locali per contrastare la violenza
maschile contro le donne, rivolte a tutta la popolazione e in particolare agli
uomini.
Fonte: comunicato stampa
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