Un documentario britannico, dall'eloquente titolo "The Hunt for Hitler’s
Missing Millions" ("La caccia dei milioni mancanti di Hitler") rivela anche che
il dittatore ha protetto la propria immagine da copyright, realizzando profitti
ogni volta che è stato venduto un francobollo con la sua immagine. Egli inoltre
avrebbe intascato ingenti somme con il suo libro, "Mein Kampf" e attraverso i
suoi discorsi.Secondo gli esperti, Hitler avrebbe archiviato anche libri
contabili incompleti a fini fiscali. Non solo un criminale, uno dei più grandi
criminali della storia, ma Adolf Hitler sarebbe stato anche un evasore fiscale.
Il documentario TV in questione sostiene che il leader nazista doveva
l'equivalente di quasi 3 milioni di dollari in tasse non pagate, mentre egli
governò la Germania. Hitler ha protetto da copyright la sua immagine, ciò
significa che ha guadagnato royalties per ogni francobollo venduto nella
Germania nazista che ritraeva il suo volto. E ha anche fatto soldi dai suoi
discorsi pubblici. Il suo libro, "Mein Kampf (la mia lotta)," ha incassato più
di 1 milione di dollari in un anno. Era anche detentore di opere d'arte e
proprietà il cui valore è stimato intorno ai 150 milioni di dollari di oggi. Il
programma, inoltre, sostiene che ha falsificato i suoi profitti facendo finta di
condurre una vita umile. Insomma, non si finisce mai di scoprire quanto male
aleggia intorno alla figura di uno dei dittatori più feroci della storia umana,
rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello
dei Diritti”, associazione che da anni si batte anche contro ogni tipo di
rievocazione del nazifascimo. La notizia, infatti, è di notevole interesse
soprattutto perchè molti nostalgici e giovani d'oggi che si atteggiano a
neofascisti rivisitando la storia, credono che il Furer sia un esempio da
seguire anche per rigore morale e senso dello stato. Lo si potrà dire più di un
evasore fiscale?
Fonte: comunicato stampa Giovanni D’AGATA
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