CARLO MONTARSOLO
Visioni mediterranee
3 luglio-3 agosto 2014
Galleria d’arte contemporanea
Museo Nazionale di Cettigne (Montenegro)
“CARLO MONTARSOLO, visioni mediterranee” è il titolo della mostra che sarà inaugurata il 3 luglio alle ore 20 presso la Galleria d’arte contemporanea del Museo Nazionale di Cetinje (Cettigne), antica capitale della Repubblica di Montenegro.
Curata dal prof. Giorgio Agnisola, la retrospettiva antologica è accompagnata da un catalogo trilingue con una presentazione del Sottosegretario al Ministero dei Beni Culturali e del Turismo, on.le Ilaria Borletti. Presenti all'inaugurazione, oltre al curatore e all'ambasciatore Vincenzo Del Monaco, anche Claudia e Federico Romanelli Montarsolo.
Voluta dall’Ambasciata d’Italia in Montenegro, con la collaborazione del Ministero della cultura del Montenegro, della municipalità di Cettigne e del Museo Nazionale del Montenegro, l’iniziativa è stata programmata dal Ministero degli Affari Esteri italiano come evento di rilievo culturale in occasione del Semestre di Presidenza italiana dell’Unione Europea.
Aperta fino al 3 agosto 2014, presso il Museo Nazionale di Cettigne, la mostra antologica si avvale dell'adesione del Presidente della Repubblica Italiana e del patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.
Carlo Montarsolo (Marmore 1922-Roma 2005) è stato uno dei più interessanti e conosciuti artisti del secondo dopoguerra. Di spirito partenopeo (visse molti anni a Portici e si formò alla scuola napoletana) ma di orizzonti culturali europei, l’artista viaggiò molto, attingendo alla più viva ricerca artistica internazionale. Il suo registro stilistico si caratterizzò negli anni della prima maturità per un segno in raro equilibrio tra informale materico e tensione naturalistica, per diventare negli anni più tardi più grafico e sintetico, ispirato ad un estremo, ma sempre poetico, rigore visivo. Di grande impatto sono, in particolare, i dipinti raccolti sotto il titolo di Lave vesuviane, “paesaggi di fuoco e d’azzurro”, scrive Agnisola nel catalogo, che interpretano nella essenzialità di un segno pittorico vibrante e pastoso la natura ricca e umorosa del celebre vulcano.
A Cettigne sono esposte settanta opere, oli e disegni, alcuni dei quali di grandi dimensioni, che coprono un arco temporale che va dagli anni Cinquanta al 2005.
CARLO
MONTARSOLO
Carlo Montarsolo, uno tra i più conosciuti e apprezzati artisti italiani del dopoguerra, nasce a Marmore
(Terni) il 29 maggio 1922. Dopo qualche anno si trasferisce con la famiglia a
Portici (Napoli) dove consegue la laurea in Economia e Commercio presso
l’Università “Federico II” di Napoli.
Avvicinatosi precocemente alla
pittura, già a 15 anni vince il premio “Ludi Yuvenilis” dell’Arte con una serie
di inchiostri a punta di penna ispirati al IV libro delle “Laudi” di Gabriele
D’Annunzio.
A 16 anni concepì un grande
interesse per la pittura a olio e quasi ogni giorno saliva al Vesuvio con
Placido, un altro pittore locale. Ugualmente nel porto del Granatello si
impegnava a dipingere “en plein air” seguendo la scuola di Crisconio. Fu in una
di queste sedute “dal vero” che, durante un improvviso temporale che allagò la
sua tavolozza, realizzò un nuovo personale metodo di mischiare i colori, che
non abbandonò mai più.
Diciannovenne entrò in Fanteria
come Ufficiale, ma in seguito passò all’Aeronautica e durante questi anni non
smise mai di dipingere. Molti Enti militari infatti sono ancora in possesso di
sue opere eseguite nel periodo 1946-1950 e nel 1961 l’Accademia Aeronautica di
Pozzuoli acquisterà anche il suo famoso olio “Einstein”.
Nel 1948 egli tenne la sua prima
importante mostra personale alla “Galleria Forti” di Napoli per la quale i ben
noti critici Barbieri, Schettini, Girace scrissero giudizi entusiastici.
Nel 1957 Montarsolo vinse il
“Premio Mancini”, sponsorizzato dall’Accademia delle Belle Arti di Napoli,
unico artista “esterno” ad ottenere tale riconoscimento.
Nel 1958, con Birolli, Santomaso,
Cassinari ed altri importanti artisti, fu invitato a partecipare con tre olii
al “Premio Marzotto”.
Fu in quegli anni che Carlo
Montarsolo avvert ì l’urgenza di scoprire più vasti orizzonti e conoscere “il
respiro d’Europa”. Perciò partì per il Belgio dove, a Knokke sur la Mer, visitò
due importanti mostre di Picasso e Braque che lo colpirono, mentre si
interessava anche ad altre tendenze europee.
Tornato a Portici, si porta dentro la lezione fondamentale del “cubismo analitico” e comincia a produrre nuovi lavori tra realtà e astrazione, risultato di un suo lungo sofferto impegno durato dal 1951 al 1971. Rimontano a questo periodo le sue più belle composizioni “astratto-geometriche” culminate in olii di valore come la nota “Einstein” (la prima di una serie di famose firme catturate ed espresse con forme e colori quali Mozart, Brahms, Beethoven, Bach e Leopardi).
Tornato a Portici, si porta dentro la lezione fondamentale del “cubismo analitico” e comincia a produrre nuovi lavori tra realtà e astrazione, risultato di un suo lungo sofferto impegno durato dal 1951 al 1971. Rimontano a questo periodo le sue più belle composizioni “astratto-geometriche” culminate in olii di valore come la nota “Einstein” (la prima di una serie di famose firme catturate ed espresse con forme e colori quali Mozart, Brahms, Beethoven, Bach e Leopardi).
Dello stesso periodo il grande olio
ispirato alla “Cathédrale Engloutié” di Debussy: “Il tempio sommerso” che
rappresentò il primo autentico esempio di cubismo analitico visto a Napoli.
Nella Mostra del Mezzogiorno del 1962 al Palazzo Reale di Napoli quest’opera
ottenne il migliore riconoscimento della giuria presieduta da Giulio Carlo
Argan e composta dai famosi critici Francesco Arcangeli, Cesare Brandi, Palma
Bucarelli, Luigi Carluccio, Franco Russoli, Marco Valsecchi e Raffaello Causa.
Nel periodo 1968-1974 Montarsolo
ha partecipato a quasi tutte le competizioni nazionali, vincendone diverse e
tra le altre ottenendo il 1° Premio per l’Arte Sacra dell’Istituto Antoniano di
Bologna (1969) per cui fu ricevuto in udienza da Paolo VI.
Nel 1970 vinse anche il 1° Premio
assoluto di “Villa San Giovanni”.
Venne quindi sempre invitato ad
esporre ad ogni Quadriennale in Roma, alle Biennali di Venezia, alla Biennale
Internazionale del Mediterraneo e successivamente a Melbourne, New York e
Sydney quale rappresentante della pittura italiana dietro segnalazione della
Quadriennale di Roma.
Dal 1975 Montarsolo viene spesso
invitato dagli Istituti Italiani di Cultura delle due Americhe ad esporre le
sue opere e a tenere seminari e conferenze sull’arte moderna ed inizia così la
sua attività di divulgatore culturale. Con l’aiuto e la sponsorizzazione delle
rispettive Ambasciate Italiane egli ripete la stessa esperienza in molte città
europee quali Stoccolma, Helsinki, Turku, Monaco ed Amsterdam.
Ritornato al suo studio di Portici, una panoramica soffitta borbonica, riprese il soggetto del mare, ispirato al poema “Ossi di seppia” di E. Montale.
Ritornato al suo studio di Portici, una panoramica soffitta borbonica, riprese il soggetto del mare, ispirato al poema “Ossi di seppia” di E. Montale.
Nel 1986 Raffaello Causa,
Sovraintendente dei Beni Culturali, artistici e storici di Napoli, propone di
esporre le opere di Montarsolo in una personale mostra antologica al Museo di
Villa Pignatelli di Napoli: fu una meritata ricompensa per i felici risultati
ottenuti sia in campo nazionale che internazionale e nell’occasione viene
presentata una sua splendida monografia. Nel 1993 ha fatto seguito la cartella
monografica edita da Electa in concomitanza con la mostra personale presso
l’Università Federico II di Napoli ove si era laureato. Titolo della mostra:
“Immagini del Creato e Geometria delle Forme”.
Per i suoi meriti artistici e
culturali nel 1968 è stato insignito dal Capo dello Stato della “Commenda al
merito artistico della Repubblica”.
Altre sue mostre si tennero a
Roma nel 1996 e nello stesso anno gli fu conferito in Gela (Sicilia) il
prestigioso premio “Sileno d’oro” per la carriera, già assegnato negli anni
precedenti a Renato Guttuso.
Durante l’intero arco della sua vita Montarsolo contribuì allo studio dell’Arte moderna con articoli su giornali e riviste, come “30 Giorni” diretta da Giulio Andreotti. E nel 2002 fu pubblicato da Guida il suo libro “Un artista racconta l’arte”.
Durante l’intero arco della sua vita Montarsolo contribuì allo studio dell’Arte moderna con articoli su giornali e riviste, come “30 Giorni” diretta da Giulio Andreotti. E nel 2002 fu pubblicato da Guida il suo libro “Un artista racconta l’arte”.
Dal 2003 egli proseguì tenendo
letture, seminari e conferenze dedicate soprattutto ai giovani e agli studenti.
Nel 2005 le sue due ultime tele che raffigurano l’“Amerigo Vespucci”, il prestigioso veliero scuola della Marina Militare Italiana.
Nel 2005 le sue due ultime tele che raffigurano l’“Amerigo Vespucci”, il prestigioso veliero scuola della Marina Militare Italiana.
La vita di Carlo Montarsolo,
Artista e cultore dell’Arte, si concluse a Roma il 23 luglio 2005.
Le sue opere figurano negli
Istituti Italiani di Cultura nel mondo, nelle principali pinacoteche e musei,
alla Permanente di Milano, nei musei d’arte moderna di Parigi, Monaco, Bonn,
nel Museo d’Arte Moderna di Santo Domingo.
Due retrospettive antologiche
sono state realizzate nel 2008 presso la Pinacoteca di Gaeta e presso
l’Accademia Aeronautica di Pozzuoli.
Nel luglio 2014, promossa
dall’Ambasciata d’Italia, si tiene
una nuova importante mostra presso il Museo Nazionale del Montenegro
nell’antica capitale Cetinje.
Fonte: comunicato stampa
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