I bambini più piccoli, per quanto si possano sorvegliare, portano alla bocca tutto quello che trovano, sono molto curiosi e proprio la curiosità e la tendenza all'imitazione associata alla mancata percezione del pericolo possono mettere a repentaglio la loro sicurezza. Più del 50% delle richieste di intervento che giungono ai centri antiveleno interessano la fascia di età da 1 a 4 anni. Negli USA il senatore Chuck Schumer ha lanciato l’allarme per un fenomeno in aumento, che va di pari passo con la diffusione della sigaretta elettronica: secondo il democratico di New York, infatti, sarebbero sempre di più i casi di avvelenamento da liquido dell’e-cig, la sostanza che si utilizza per ricaricare la sigaretta. Il problema consiste nel fatto che, nonostante contengano nicotina, questi prodotti sfuggono a una regolamentazione adeguata da parte della Food and Drug Administration (che dovrebbe intervenire a breve per porvi rimedio), ma rappresentano un pericolo sempre più grande specie per i più piccoli, che sarebbero i più colpiti da questi casi di avvelenamento. I liquidi sono tossici sia se ingeriti che per contatto con la pelle, anche in quantità non elevate.I casi accertati di intossicazione da queste sostanze sono stati 1300 nel 2013, facendo segnare un +300% rispetto al 2012 e destinati a raddoppiare nel 2014 secondo le stime. Il Centro antiveleni di New York ha ricevuto finora nel 2014 quasi 70 chiamate per quanto riguarda le intossicazioni accidentali del liquido 36 in più rispetto tutto il 2013. Schumer ha inoltre sottolineato che ingerire il prodotto chimico può causare nausea, problemi di cuore, vomito, convulsioni e, potenzialmente anche la morte. Per tale preoccupante escalation di casi di avvelenamenti il senatore Chuck Schumer domenica ha intimato al governo federale che vengano applicati dei tappi a prova di bambino alle boccette di fluido per riempire le e-sigarette. Purtroppo in Italia non ci sono statistiche ufficiali ed il numero di intossicazioni registrate. Si conosce un solo caso ufficiale di una donna di Parma che nel dicembre 2012 è stata ricoverata a Parma dopo aver ingerito il liquido. Per Giovanni D'Agata, presidente e fondatore dello “Sportello dei Diritti” in queste condizioni non bisogna chiedesi se un bambino potrebbe morire o essere gravemente danneggiato da questi liquido ma quando succederà. E' indubbio che subito è necessaria una adeguata informazione/formazione indirizzata ai consumatori sul rischio che determina la manipolazione del liquido per e-cig. Occorre quindi ripetere sino allo stress che per proteggere la salute dei bambini, bisogna rispettare delle buone pratiche della conservazione delle ricariche di fluido per riempire le e-sigarette che una volta aperte, devono essere tenute lontane il più possibile dai luoghi frequentati dai bambini.
Fonte: comunicato stampa Giovanni D’AGATA
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